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Allattamento al seno prevenire e curare i problemi: dalle ragadi alla mastite

di Mamma Daniela

31 Gennaio 2013

Il latte materno fa bene al piccolo, ma le poppate non devono mai far soffrire la mamma.

Purtroppo questo accade quando la suzione non è corretta, con il rischio che si creino irritazioni e taglietti, che oltre a provocare dolore sono la porta d’ingresso per germi pericolosi. L’importante è che se anche il seno duole, non è mai necessario smettere di allattare.

Ecco come capire se qualcosa non va.

Le ragadi

Sono taglietti profondi al centro del capezzolo. A causare le ragadi è una suzione scorretta, e ci si accorge subito di questo problema perché la mamma prova fastidio e dolore durante l’allattamento.

Cosa fare

In questo caso è essenziale correggere gli errori di posizione e di suzione del bambino, infatti se l’attacco e la presa sono corretti, la suzione non sarà dolorosa neppure in presenza di ragadi.

Anche se il taglietto sanguina, è bene non interrompere l’allattamento, perché si corre il rischio di ingorgo mammario e diminuizione del latte prodotto.

Cominciare sempre la poppata con il seno meno infiammato, in quanto all’inizio il bambino è più affamato e succhia con maggior vigore. Volendo, si può anche spremere il seno, e dare il latte estratto al piccolo.

Se è possibile esporre il più possibile il seno all’aria per favorire la guarigione, ed evitare i reggiseni stretti o coppette assorbilatte che non lasciano traspirare la pelle.

Possono rivelarsi utili anche i paracapezzoli, reperibili in qualsiasi negozio di articoli per bambini, oppure in farmacia.

Non esagerare con i detergenti. L’ eccessiva pulizia infatti può predisporre irritazioni, perché toglie le difese immunitarie, bastano le normali operazioni d’ igiene quotidiana.
Dopo la poppata può servire spremersi un po’ di latte e spalmarlo sull’areola, poi si può asciugare con il phon ad aria fredda.

 

L’ingorgo

Si tratta di un disturbo che interessa quasi sempre entrambe le mammelle. I sintomi sono: gonfiore, pelle tesa e lucida, spesso arrossamento, dolore e da non escludere la febbre intorno ai 38 gradi, senza però sintomi di malessere generale. Con l’ingorgo, l’eccessiva tensione dei dotti, dovuta al gonfiore, blocca la fuoriuscita del latte.

Cosa fare

In questo caso prima della poppata, occorre spremere manualmente l’areola per ammorbidirla e consentire al bambino di attaccarsi.

Anche gli impacchi caldi prima della poppata aiutano l’avvio del flusso di latte. Basta tamponare con un panno caldo bagnato l’areola per circa 10 minuti, poi il bambino può iniziare a succhiare.

Tra una poppata e l’altra, per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore, si possono fare impacchi freddi .

Ecco come fare: Si arrotola un asciugamano, si bagna con acqua fresca e si tiene sul seno per qualche minuto.

 

Il blocco del dotto

E’ una tumefazione localizzata, che impedisce la fuoriuscita di latte dalla parte colpita.

A causarlo possono essere sia le poppate poco frequenti che l’utilizzo di un solo seno durante l’allattamento. Inoltre tra le cause più comuni vi è la presa con l’indice e il medio che stringono il seno e provocano il blocco.

Si manifesta con gonfiore, tensione, dolore.

 

Cosa fare

In questo caso occorre controllare che il bambino sia attaccato correttamente. Poi , per favorire lo sblocco, è bene massaggiare la parte tesa e dolente durante la poppata.

Infine per alleviare il dolore, prima della poppata si può tenere un panno caldo e umido sulla parte dolente e non indossare reggiseni stretti.

La mastite

E’ un infezione del seno, che può manifestarsi in seguito a una ragade, un ingorgo, o un blocco del dotto, non curati adeguatamente. Oppure anche a causa dell’utilizzo di reggiseni stretti durante la notte che possono ostacolare la circolazione, o per un abbassamento delle difese immunitarie, cosa piuttosto frequente durante il puerperio. La mastite si manifesta con dolore localizzato, arrossamento cutaneo e sensazione di calore, accompagnati da febbre sopra i 38 gradi, stanchezza, nausea e mal di testa.

Cosa fare

Anche in questo caso sarebbe meglio non smettere di allattare, cominciando però le poppate dal seno non infiammato e attaccando correttamente il bambino.

Massaggiare con cautela la parte tumefatta, e praticare impacchi caldi per migliorare il drenaggio, quindi lo svuotamento, del seno infiammato.

Stare a riposo finchè l’infezione non è guarita e prendere l’antibiotico secondo la prescrizione medica.

Oltre a questi disturbi si potrebbe presentare anche un altro problema: il mughetto.

Si tratta di un infezione, provocata da un fungo, che, se la mamma ne è affetta, il piccolo può contrarre durante il passaggio nel canale del parto. Ma potrebbe anche essere il contrario, cioè che il bambino può prenderla nei primi mesi di vita e trasmetterla alla mamma proprio durante la poppata.

I sintomi sono: dolore durante la suzione e dopo, i capezzoli bruciano, pizzicano e inoltre appaiono irritati e di colore più intenso del normale.

Cosa fare

La stessa crema che viene adoperata per la bocca del piccolo deve essere applicata anche sul capezzolo.

Se il mughetto non viene curato adeguatamente esiste il rischio che il dolore costringa la mamma a interrompere l’allattamento.



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