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Dimissioni del Papa: Conclave e un nuovo Pontefice a marzo

di Gioela Saga

12 Febbraio 2013

Inutile dire che le dimissioni del Santo Padre hanno lasciato tutti increduli .Inutile dire che le dimissioni del Santo Padre hanno lasciato tutti increduli e senza parole. I fedeli rimangono straniti da questa azione che, in effetti, non si era mai verificata con libertà e coscienza dall’istituzione del primato pietrino.

Anche da parte dei non cattolici sicuramente la notizia ha avuto una vasta eco, il Papa non è solo il Capo della Santa Chiesa ma un Capo di Stato e un insindacabile ago della bilancia di politiche ed intendimenti trasversali.

Inevitabile che, in un primo momento, la maggior parte dei cattolici si sia sentita abbandonata, resa orfana del proprio pastore sulla terra a cui spesso insieme all’infallibilità sui dogmi della Chiesa viene associata anche una sorta di indefettibilità umana che invece non è mai stata in alcun modo sancita.

Il Papa è e rimane un uomo come gli altri per ciò che riguarda la salute e l’età che avanza. Forse ciò che ci ha un po’ ingannati è il confronto che ognuno di noi può fare con il precedente Pontefice Giovanni Paolo II, ma, si sa, i confronti non sono mai belli e in questo caso sono stati, per certi versi, erroneamente costruiti fin da subito.

Se pensiamo a Papa Wojtyla, così malato e stanco, appoggiarsi sul suo pastorale e seguire lento la Via Crucis, verrebbe spontaneo pensare che, malgrado i suoi 86 anni, Benedetto XVI sembrava poter portare ancora per un certo periodo la mitria.

Fino ad ora l’età non gli aveva impedito di onorare moltissime partecipazioni pubbliche e fare interventi lucidi, anche a braccio! Eppure, eppure dei segnali c’erano stati, il fratello stesso di Ratzinger a cui è profondamente legato, avrebbe dichiarato che questa decisione gli era nota da tempo e si aspettavano solo tempi più maturi per poter chiudere il pontificato e poter godere di una vecchiaia più serena.

Nell’ultima apparizione ufficiale, durante i festeggiamenti per gli ottant’anni dei Patti Lateranensi, era apparso particolarmente Inutile dire che le dimissioni del Santo Padre hanno lasciato tutti increduli stanco e provato e aveva concluso la cerimonia con un inconsueto brevissimo discorso.

Nel libro-intervista “Luce del Mondo”, il suo biografo Peter Seewald gli aveva chiesto se aveva mai pensato di dimettersi o se fosse immaginabile una situazione in cui dimettersi. Papa Ratzinger aveva risposto che “quando il pericolo è grande non si può scappare”, non era il momento di dimettersi evidentemente, in pieno scandalo sugli abusi ne’ forse è stato giudicato opportuno dimettersi durante il Vatican Leaks, ora che invece le acque erano tornate più calme forse il Papa ha saputo cogliere il momento per lasciare, prima delle fatiche del periodo quaresimale, in vista della Giornata mondiale della Gioventù in Brasile e altri numerosi impegni che vanno sempre a susseguirsi nell’agenda papale. Tanto che sempre nel libro così si esprimeva: “Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando semplicemente non ce la si fa più.

Ecco che forse si è sentito giunto a questa traguardo e a questo momento di relativa serenità. Possiamo poi ravvisare una certa carica profetica nelle sue ulteriori parole: “Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, psicologicamente e mentalmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto ed in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi.

Direi che in queste parole si può vedere una spiegazione a tutto ciò che è successo.

Papa Benedetto XVI soffre da tempo di dolori articolari e reumatici molto forti e una fibrillazione atrialeInutile dire che le dimissioni del Santo Padre hanno lasciato tutti increduli cronica che probabilmente si sta aggravando, vista anche la ritrosia che il Santo Padre dimostra nei confronti della cura farmacologica.

L’annuncio del Papa è stato ascoltato con attenzione e trepidazione dai presenti il concistoro e sono stati evidentemente tutti colti di sorpresa dalla decisione.

  • Il cardinale decano Angelo Sodano, ha voluto subito ringraziare il Papa e ha ricordato con commozione il 19 aprile 2005 quando, salendo al soglio pontificio, ha voluto dire il suo sì alla Chiesa malgrado la sua età e le già presenti tribolazioni fisiche.

Alcuni eminenti vaticanisti hanno letto queste dimissioni come una presa di coscienza giusta e doverosa e un coraggioso atto di riforma sull’onda dello stesso Concilio, proprio nell’Anno della Fede.

  • Dal mondo politico sono arrivati diversi segni di stupore e di ammirazione al tempo stesso. Monti in particolare si è detto scosso, Napolitano lo ha interpretato come un atto di grande coraggio, Bersani ha parlato di una notizia storica, facendo riferimento soprattutto allo spessore di teologo che caratterizza Benedetto XVI, che può rivelarsi un gesto di impostazione e di novità per il futuro. Ingroia ha parlato di un atto di responsabilità che va rispettato e lo stesso profondo rispetto ha mostrato Giannino sottolineando che analoghe lucide considerazioni dovrebbero essere fatte anche da taluni personaggi politici. L’onorevole Vendola si è detto turbato e parla di notizia che appartiene alla Storia. In tutto il mondo la notizia ha destato sorpresa ed emozione, dai siti arabi a quelli israeliani e russi. Nel suo paese natale, la Germania, il governo tedesco di Berlino ha mostrato turbamento, quello francese con Hollande ha parlato di decisione rispettabile ed umana.

Inutile dire che le dimissioni del Santo Padre hanno lasciato tutti increduli Comunque sia Papa Ratzinger lascia un segno ancor più indelebile con le sue autorevoli dimissioni, ci regala forse anche un messaggio di umanità in cui niente è scontato o ci è dovuto.

 



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