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Pistorius: accusato di omicidio volontario anche il fratello

di Federica Federico

24 Febbraio 2013

Oscar Pistorius è libero su cauzione. La Da venerdì scorso Oscar Pistorius è libero su cauzione. La libertà vigilata è stata subordinata ad una cauzione pari a circa 85 mila euro.

Pistorius sta trascorrendo i primi giorni da “uomo sotto processo”, sebbene libero, nella casa dello zio.

L’atleta non ha rilasciato dichiarazioni ed è attualmente protetto dai parenti nella casa dello zio Arnold, il membro della famiglia Pistorius che per primo difese pubblicamente il nipote e “depose” dinnanzi alla stampa già il giorno successivo all’omicidio, naturalmente difendendo le verità di Oscar.

Molte testate giornalistiche, blog e portali web, stanno definendo Pistorius come “un uomo libero”, libero dopo la prigionia e libero dopo le udienze, i giudizi della corte, della stampa e del pubblico internazionale. Ebbene Pistorius non è un uomo libero è un uomo imputato di omicidio e in attesa di processo.

Oscar Pistorius tornerà in aula il 4 giugno, data in cui il processo ordinario incomincerà. Sino ad allora e per l’intera durata del processo Oscar non potrà lasciare il Paese, naturalmente ha consegnato alle autorità anche il suo passaporto. Inoltre, in ragione della opportuna vigilanza sulla sua libertà, l’atleta dovrà presentarsi due volte a settimana nel commissariato di Brooklyn, a Pretoria.

Intanto, però, la prossima settimana tornerà ad allenarsi.Altri guai per la famiglia Pistorius. sull'assoluzione del suo cliente.

Oscar Pistorius difende se stesso e si proclama “innocente”, o meglio ammette di avere impugnato l’arma e di avere sparato ma sottolinea con forza di avere agito nella convinzione di difendersi da un male intenzionato, non volendo assolutamente uccidere Reeva.

La famiglia della modella chiede la verità: “Ci sono solo due persone che sanno cosa successe quella notte, Oscar e il Signore“, ha dichiarato il padre di Reeva, Barry Steenkamp, al quotidiano in lingua afrikaans Beeld.

La famiglia di Pistorius ha inviato ai genitori della giovane vittima dei fiori ed una lettera, Oscar vorrebbe incontrarli. Ma è possibile convincere i genitori di Reeva dell’innocenza di Oscar e sulla sua colpevolezza pesa il clamore mediatico con cui la notizia è stata lanciata nel mondo?

"Grazie a tutti coloro che hanno pregato per Noi, Osca".Grazie a tutti coloro che hanno pregato per Noi, Osca“: questo è il primo messaggio postato sull’account Twitter del fratello di Oscar Pistorius dopo la liberazione dell’atleta.

Osca starebbe per Oscar e il Noi, forse starebbe per “Reeva e me” (?). Con questo post il giallo di Pistorius si estende anche al web perché esiste il dubbio che sia stato violato il profilo del fratello Carl.

Il post è stato cancellato dopo circa 2 ore dal momento in cui è comparso. Qualcuno ritiene che il messaggio sia stato scritto proprio dal fratello e poi eliminato per evitare polemiche e accuse. A questa ricostruzione però si oppone lo zio Arnold che ha fatto sapere alla stampa che il messaggio non è stato scritto né da Oscar né dai suoi familiari e che il profilo di Carl sarebbe stato hackerato.

Pistorius, anche il fratello è accusato di omicidio volontarioOscar quindi resta nel suo silenzio, affida la sua verità al processo e tornerà ad allenarsi nel tentativo di recuperare la sua concentrazione e forse la sua immagine professionale.

Carl Pistorius è, però, soggetto\oggetto di una novità giornalistica: sarebbe imputato di omicidio volontario per la morte di un "Grazie a tutti coloro che hanno pregato per Noi, Oscamotociclista avvenuta durante un incidente stradale.

Secondo l’accusa l’incidente, avvenuto nel 2010, sarebbe stato causato proprio da Carl e per questo l’uomo sarebbe stato accusato di omicidio volontario.

La notizia è stata diffusa dalla radio sudafricana Ewn.

La prima udienza del processo a carico di Carl Pistorius era prevista per lo scorso giovedì, giorno in cui era ancora in corso il procedimento a carico di Oscar, ed è stata rinviata al mese prossimo. Pare che il legale di Carl, Kenny Oldwage, abbia pubblicamente dichiarato di ritenersi fiducioso e convinto dell’assoluzione del suo cliente.

 

 



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