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La prova del cuoco Natale Giunta denuncia estorsioni: 4 arresti a Palermo

di Maria Corbisiero

28 Febbraio 2013

La prova del cuoco Natale Giunta  Il noto chef palermitano Natale Giunta, celebre in tutta Italia grazie alle sue innumerevoli partecipazioni negli anni passati alla trasmissione culinaria di Rai Uno “La prova del cuoco”, condotta tutt’ora da Antonella Clerici, è rimbalzato oggi agli onori della cronaca per aver denunciato e consentito l’arresto di 4 suoi estorsori.

Giunta infatti era entrato nel mirino della mafia che gli aveva imposto di pagare il cosiddetto “pizzo”, imposizione fattagli lo scorso 12 marzo 2012 nell’ufficio di uno dei suoi locali.

La richiesta era quella di pagare 4 mila euro suddivisi in due rate, metà della cifra doveva essere versata a Natale mentre l’altra metà sarebbe stata versata a Pasqua.

Lo chef siciliano si è rifiutato di pagare sin da subito, denunciando l’estorsione ai carabinieri che hanno così iniziato le loro indagini che si sono protratte per un anno, fino ad arrivare ai quattro arresti eseguiti in questi giorni.

La prova del cuoco Natale Giunta  “Da subito ho deciso di non piegarmi, di reagire – ha raccontato Giunta ai giornalisti – Sono andato dalla polizia che mi ha aiutato tantissimo e dopo un anno sono arrivati gli arresti. Un risultato importantissimo, che da coraggio e che oggi mi da una serenità incredibile. Io voglio fare l’imprenditore, penso ai miei dipendenti e alla mia famiglia. Non subire questi soprusi è un fatto di dignità alla quale non si può rinunciare”.

Aiutato e supportato anche da alcune istituzioni, lo chef ha continuato a denunciare le minacce subite nel tempo, le tentate aggressioni e i vari danni subiti ai suoi locali:

“La mia è una scelta da imprenditore libero che ama il suo lavoro e va avanti….. Come faccio a dire che non ho paura. La mia è stata una scelta consapevole. Ho trovato tante persone che mi sono state vicine. La mia famiglia, Confindustria, Libero Futuro le associazioni antiracket. Le forze dell’ordine hanno fatto il loro lavoro e lo stanno continuando a fare. Anche la magistratura mi è stata accanto in questa scelta e sta proseguendo nel mio lavoro”.



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