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Quando si possono dare i legumi ai bimbi

di Dott.ssa Marta Volpe

05 Marzo 2013

I legumi sono considerati alimenti molto validi, capaci di contribuire fortemente alla crescita e allo sviluppo dell’organismo, soprattutto se si tratta di bambini nati da poco.

La loro efficacia deriva dall’energia che sono in grado di fornire attraverso le proteine in essi contenute. Un buon piatto di legumi secchi, associato ad un modesto quantitativo di riso o pasta, è in grado di apportare un quantitativo di proteine pari, e talvolta superiore, a quello dato da carne, uova e formaggio.

Oltre ad abbondare in proteine, e quindi di aminoacidi essenziali come la lisina e la treonina, i legumi sono ricchi di fibre, ferro, fosforo, potassio, calcio e diverse vitamine del gruppo B… dei veri e propri tesori se si considera, inoltre, che sono poveri di grassi.

Anche per i legumi, come per la gran parte degli altri alimenti, esiste un momento specifico in cui introdurli nel regime alimentare dei più piccoli: ed è così che si potrà partire con i fagiolini verso gli 8 mesi di vita, con le lenticchie, i ceci e i piselli verso i 9-10 mesi e al compimento dell’anno di età si potranno introdurre anche i fagioli.

Di qualsiasi legume si tratti è sempre bene proporre ai piccoli un corretto dosaggio associato ad un idoneo metodo di preparazione: cuocere i legumi, privarli della buccia, passarli e aggiungerne un paio di cucchiai al riso, alla pastina o al semolino è un buon iter che permetterà di pervenire all’obiettivo in maniera molto graduale. Proprio per quello che riguarda la somministrazione miscelata di più nutrienti, dato l’elevato apporto proteico dei legumi, è bene non associarli ad altri alimenti come la carne o il formaggio, anche loro ricchi di proteine.

Le uniche accortezze da tenere sempre presente nella somministrazione dei legumi sono quelle che riguardano la quantità e la frequenza: è importante non eccedere sia nel consumo settimanale che giornaliero perché, non solo la cellulosa presente nella buccia esterna può essere causa di meteorismo e diarrea, per quanto alcuni carboidrati contenuti nei legumi (raffinosio, verbascosio, stachiosio) possono dare origine a flatulenza, disturbi digestivi e diarrea, dal momento che il nostro organismo è privo di specifici enzimi in grado di degradarli.



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