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Mamma partorisce in aereo: neonato nato in volo

di Alessandra Albanese

11 Marzo 2013

Sembra impossibile ma è vero. Un aereo partito con un certo numero di passeggeri a bordo è atterrato contandone uno in più.

Si perché Fatawmatt Kaba, 17 anni, cittadina dell’Angola, ha partorito sul volo 203 della South African Airlines Johannersburg – New York.

“Avreste dovuto vedere, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato” racconta Jamahl Winter, 32 anni, responsabile delle risorse umane della compagnia. “E’ stato incredibile. Non pensavo che cose del genere succedessero davvero nella vita reale. Credevo di essere in TV!”

A 4 ore dalla partenza infatti Fatawmatt è entrata in travaglio a 10 mila metri d’altezza, più o meno sull’Africa occidentale, ha detto il comandante.

Il pilota ha chiesto al microfono se in aereo ci fosse un medico, e fortunatamente ne ha trovati due, e anche un’infermiera.

A bordo anche la dottoressa Julie Williamson, anestesista pediatrica che ha dovuto sostituire la teoria alla pratica, dopo 15 anni dall’ultima volta che era entrata in sala parto.

Era di ritorno da una conferenza medica in Sud Africa, e mentre lei e gli altri medici discutevano se fare rientro o deviare verso l’aeroporto più vicino la giovane mamma ha “spinto” la decisione su un’altra direzione. Al controllo medico il bimbo stava già uscendo, ed è nato in pochissimo tempo e con appena due spinte.

Racconta la dottoressa Williamson “La mamma è stata bravissima, è una donna forte, non ha mai pianto né si è mai lamentata. E’ stato emozionante.”

Il comandante dopo il parto ha ufficializzato al microfono “il bimbo, chiamato Mamel Joella, sta bene, la madre anche e dunque il viaggio può proseguire fino a destinazione”.

La donna stava talmente bene che è ritornata a sedere al suo posto dopo poco, e gli assistenti di volo hanno avvolto il bimbo in una coperta. “Non ha mai pianto durante il volo!”, racconta la dottoressa Williamson.

I passeggeri si sono detti sconcertati da come Fatawmatt non abbia mai emesso un grido durante tutto il parto. “Non c’è stato panico a bordo, e nessuno in nessun momento ha pensato che ci fosse qualche problema” ha commentato Winters.

Secondo la legge americana, il bimbo, nato fuori dallo spazio aereo americano non sarà cittadino USA.

Toccherà almeno a Mamel la tessera di platino del frequent flier??



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