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Cosa si può bere in gravidanza: bevande analcoliche

di Dott.ssa Marta Volpe

24 Aprile 2013

Con l’arrivo delle due stagioni più calde dell’anno, del sole e delle lunghe passeggiate inizia a crescere il bisogno di idratarsi di più; chi è incinta, poi, cerca le bevande più salutari che permettano di dissetarsi con fantasia senza rischiare nessun problema legato agli ingredienti.

La necessità di bere liquidi, nella fase della gestazione, non è solo legata ad una questione di idratazione bensì anche a quella della stitichezza che aumenta a causa della lenta digestione provocata dal cambiamento ormonale tipico di questa fase.

Bere 2 litri di acqua al giorno risulta davvero difficile; tale difficoltà aumenta se si pensa alla monotonia della “bevanda” in questione. Allora, cosa bere in questi casi? E cosa evitare per non correre rischi?

In commercio esistono numerose bevande differenti tra loro per valori nutrizionali, ingredienti e consistenza. Tra tutte, quelle che primeggiano di più al giorno d’oggi sono le bevande a base di cola e di arancia e la gassosa. Gustose e facili da accompagnare ai pasti, queste bevande nascondono delle pecche che non sono assolutamente legate all’effervescenza (che può causare o meno in base alla suscettibilità problemi di gas intestinale) bensì alla presenza di edulcoranti naturali o artificiali e caffeina.

Per quanto riguarda i dolcificanti esiste una correlazione positiva tra questi ingredienti e il parto pretermine: uno studio condotto da ricercatori svedesi e norvegesi ha evidenziato come un consumo abbondante di bevande contenenti edulcoranti possa far aumentare dell’11% le possibilità di un parto prematuro. La percentuale raggiunge il 25% in caso di donne abituate a consumare quotidianamente tali bibite. Per quello che concerne la caffeina, invece, questa interferisce con l’assorbimento delle vitamine.

Una valida alternativa a tali bevande è rappresentata dai succhi di frutta, dalle spremute o dai centrifugati. Se di origine naturale, cioè prodotti in casa propria, c’è poco da temere; se si tratta, invece, di prodotti di commercio è necessario prestare attenzione all’etichetta e in particolare ad un ingrediente: il fruttosio!

Cos’ha il fruttosio che non va considerato che è lo zucchero naturalmente presente nella frutta? Vi starete chiedendo.

Un apporto di fruttosio superiore ai 40-60g, da aggiungere a quello già presente in frutta e miele, porta a numerosi problemi come l’aumento dell’insulinoresistenza (anticamera del diabete), l’insorgenza della sindrome metabolica, l’aumento della lipogenesi e la sintesi di acidi grassi e trigliceridi… ciò vuol dire che, pur essendo un carboidrato, il fruttosio segue la via metabolica dei grassi.

Altre bevande che possono aiutare le future mamme a combattere la stitichezza e il caldo sono: le tisane, gli infusi, il latte (possibilmente parzialmente o totalmente scremato) e i frullati, facendo bene attenzione alle classiche allergie a specifici frutti come le pesche o le ciliegie che, in gravidanza, possono migliorare così come peggiorare.



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