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Scegliere l’automobile: qual è l’auto migliore per una mamma?

di Maria Corbisiero

23 Novembre 2010

Agili, scattanti, facili da posteggiare, maneggevoli da guidare, carine e alla moda. Di cosa sto parlando????? Ma delle mini cars. Agognata meta di diciottenni neopatentati simbolo di libertà e di scelta.

Molto utilizzata nelle grandi città dove parcheggio è sinonimo di oasi in mezzo al Sahara e prediletta dalle donne per la sua praticità.

La mia prima e unica auto è stata proprio una mini cars, per l’esattezza una micra vecchio modello. Neopatentata mi sono recata da un rivenditore di auto usate che mi ha mostrato varie auto. Indecisa mi guardavo attorno e ad un tratto eccola lì!! È stato amore a prima vista, mi ci sono fiondata sopra urlando:”voglio questa” senza nemmeno conoscerne il prezzo.

È stata una fedele compagna di viaggio per ben 8 anni, fino a quando le mie esigenze di ragazza si sono trasformate nelle esigenze di una mamma, soprattutto con l’arrivo del secondogenito.

Mi ha seguita per tutta la gravidanza, anche se devo ammettere che negli ultimi mesi era un po’ strettina, accompagnandomi anche nella corsa in ospedale.

Con l’arrivo di N., qualcosa cominciò a cambiare. Lui viaggiava sul sedile davanti nel suo ovetto, il passeggino era l’unica cosa che entrava nel bagagliaio e quindi le buste della spesa trovavano spazio nei sedili posteriori o tra le gambe di occasionali passeggeri.

Per lunghi viaggi uscivamo con l’auto di mio marito comperata durante la gravidanza in previsione di necessità di maggiore spazio disponibile. Mio marito, come molti del resto, è stato più pratico di me nella scelta optando per un fiat doblò da utilizzare anche per il suo lavoro. Devo ammettere che la sua decisione mi è subito piaciuta soprattutto perché era lui a guidare l’auto, dato che ho sempre avuto la fobia di portare un’auto così grande.

Il mio vero dilemma si presentò quando, a 5 mesi compiuti di N., scoprii di essere incinta.

La mia povera “mini” micra cominciò davvero a starmi troppo stretta e con l’arrivo del secondo figlio la situazione peggiorò.

Il porta-enfant non entrava nella mia auto e quindi, in mancanza di mio marito, dovevo chiedere a qualcuno di accompagnarmi per qualsiasi spostamento. Organizzare lo spazio in auto con 2 passeggini, 2 seggiolini e la spesa era diventata una missione degna di un campione di tetris, quindi, arrendendomi all’evidenza, ammisi di aver bisogno di un’auto più spaziosa. Mio marito fu propenso per lo scambio di auto.

Le prime settimane di guida sono state per me un incubo. Tremavo al solo pensiero di fare un graffio alla “sua” auto, di non trovare abbastanza spazio per parcheggiare, sembravo uno dei classici vecchietti che vanno a 5 km orari.

Con la pratica tutto è passato e ora non mi dedico più ai puzzle con passeggini e buste, benedicendo l’acquisto di mio marito. A questo punto della storia posso solo esprimere una conclusione personale affermando che le mini cars resteranno nel mio cuore di ragazza ma per la mamma prevale la praticità.



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