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300 litri di acqua radioattiva nel lago Michigan

di Alessandra Albanese

10 Maggio 2013

Palisades, Stati Uniti. Incidente avvenuto nella centrale nucleare edificata nel paese americano lo scorso sabato: la centrale avrebbe subito una perdita di circa 300 litri di acqua radioattiva defluita poi nel lago Michigan.

La centrale aveva avuto problemi legati alle emissioni radioattive già nell’estate scorsa, quando un serbatoio difettoso cominciò a perdere acqua, che portarono alla chiusura temporanea dello stabilimento.

La proprietà della centrale, la compagnia Entergy decise poi di sistemare la perdita e riavviare il reattore danneggiato. Evidentemente il rattoppo non è stato sufficiente, e da un piccolo getto la perdita si è trasformata in un fiotto che ha raggiunto le acque del lago.

Fortunatamente domenica la centrale ha riavviato le procedure di spegnimento, la nona in due anni, sempre a causa di incidenti non gravi.

Viktoria Mitlyng, portavoce della Nuclear Regulatory Commission, riporta: “l’acqua contenente particelle radioattive sarebbe giunta nel lago Michigan ormai diluita e non avrebbe provocato danni ad un lago contenente oltre 900 mila litri d’acqua non contaminata”.

Nonostante le dichiarazioni di Ronald Gilgenbach, presidente del dipartimento di ingegneria nucleare dell’Università del Michigan, che sostiene che la quantità di radiazioni non dovrebbero raggiungere livelli di allarme, la sicurezza della centrale non sembra essere proprio ineccepibile.

Resta sempre da confermare che le misure di sicurezza, di questa centrale e di tutte le altre del mondo, siano realmente in grado di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente circostante.



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