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Johnson & Johnson prodotti pericolosi ritirati dal mercato: ecco la verità

di Maria Corbisiero

13 Maggio 2013

johnson & johnson Mi è capitato spesso di confrontarmi con qualche amica virtuale circa le diverse e diversificate notizie che circolano in rete, soprattutto quelle inerenti tematiche all’apparenza scioccanti che molti utenti amano tanto condividere.

Al pari di notizie bufale che circolano insistentemente su facebook, queste news vengono spesso “ricostruite” in modo “alterato”: alcuni autori partono dall’input iniziale della notizia vera ma, con la giusta omissione di particolari, donano alla stessa news un taglio alquanto allarmante.

Questo tipo di “informazione” viene definita terrorismo mediatico.

Facendo leva su utenti già avviliti e preoccupati da alcune allarmanti realtà, con l’intento di attirare l’attenzione di questi lettori ottenendo molti click, il terrorismo mediatico si realizza riportando solo una parte di certe news potenzialmente allarmanti, naturalmente selezionando quella parte che suscita paura, allarme e anche indignate reazioni.

johnson & johnson ritirati Un esempio pratico di quello appena descritto sarebbe la clamorosa notizia del ritiro di alcuni prodotti della Johnson & Johnson dal mercato indiano.

La notizia diffusa da molti blog si potrebbe così riassumere:

La Food and Drug Administration (FDA) indiana ha rilevato la presenza di ossido di etilene, sostanza chimica considerata cancerogena, infiammabile, mutagenico ed irritante, in 15 lotti (circa 160 mila contenitori al dettaglio) di prodotti in polvere per bambini.

Kamlesh B. Shende, commissario della FDA ha dichiarato all’Indian Express:Ci sono stati i livelli inaccettabili di ossido di etilene, sostanza cancerogena. L’ossido di etilene è stato utilizzato per abbattere la carica microbica nella polvere di sterilizzazione. Ma si è constatato che vi era residui di ossido di etilene nel talco, utilizzato principalmente su neonati. Alla luce di questo, abbiamo sospeso la licenza.”.

Effettivamente leggere una notizia del genere metterebbe in allarme qualsiasi mamma che di norma utilizza talco per bambini, e non solo.

Quello che però non tutti hanno riportato è che:

 

  • johnson & johnson  I lotti in questione sono stati prodotti nel 2007 con scadenza nel luglio del 2010, anno in cui l’azienda ha smesso di utilizzare tale metodo di sterilizzazione;
  • I lotti in questione sono stati prodotti presso lo stabilimento Mulund, un sobborgo di Mumbai, capitale del Maharashtra, in India;
  • L’ordine della perdita effettiva della licenza di vendita solo dei prodotti cosmetici e solo in India entrerà in vigore dal 24 giugno in quanto la J&J dispone di 90 giorni per fare ricorso.

Inoltre ecco le dichiarazioni effettuate da un portavoce dell’azienda di cosmetica rilasciate via mail al Firstpost:

“Confermiamo di aver ricevuto l’ordine dal Maharashtra FDA che riguarda la produzione di soli prodotti cosmetici. Noi continuiamo a fabbricare prodotti non cosmetici nello stesso sito. La materia in questione, come citato dalla FDA, è riferita ad un numero limitato di lotti prodotti nel 2007, con scadenza nel luglio 2010. La FDA ha sollevato preoccupazioni per i seguenti trattamenti con ossido di etilene, che non è stato incluso come parte del processo di fabbricazione presentato alla FDA. Questo metodo è ampiamente usato per i dispositivi medici di tutto il mondo. Questa è stata seguita come eccezione e tutti i protocolli di sicurezza interni sono stati seguiti per garantire che la sicurezza del consumatore non è stata compromesso.

Inoltre abbiamo accertato che non vi sono state lamentele di alcun tipo su effetti inattesi o indesiderati dai consumatori dei lotti in questione. Restiamo impegnati per la fabbricazione di prodotti che soddisfano gli standard di qualità seguiti da tutti i nostri siti di produzione a livello mondiale e soddisfare tutti gli standard normativi locali. Stiamo lavorando diligentemente con l’agenzia per risolvere questo problema”.

johnson & johnson  Ho preferito riportare tali dati non certo per discolpare la ditta, questo è un compito che spetta agli avvocati aziendali, nè per affermare che i loro prodotti siano sicuri e naturali al 100%.

Ritengo però che sia giusto e doveroso, soprattutto per chi come me cerca di fare informazione, fornire notizie il più complete possibili, anche se questo può renderle impopolari.

Molto spesso nei commenti degli utenti si leggono accuse di cattiva informazione, di giornali “di parte”, di giornalisti non obiettivi ed è proprio a queste persone che io rivolgo la mia perplessità:

Perché gli utenti acclamano e prediligono la pessima informazione, altrimenti come si spiegherebbe il rapido diffondersi di una notizia data solo per metà?



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