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91enne sposa la badante 28enne. Poche ore dopo lui chiede di divorziare

Non voleva più restare solo il signor Giuseppe di 91 anni, e quella donna romena che faceva la sua badante e ha 28 anni, le era sembrata molto carina e affettuosa nei suoi confronti. Tanto carina e affettuosa da decidere di sposarla. Il 28 maggio scorso la coppia si è ...

di Fabiana Cipro

04 Giugno 2013

Immagine web

Non voleva più restare solo il signor Giuseppe di 91 anni, e quella donna romena che faceva la sua badante e ha 28 anni, le era sembrata molto carina e affettuosa nei suoi confronti. Tanto carina e affettuosa da decidere di sposarla. Il 28 maggio scorso la coppia si è recata nel V Municipio a Roma. Giuseppe è arrivato sorretto da due persone perché è malfermo sulle gambe, la sua sposa Eva, invece sorride ed è accompagnata da due amiche. Tra le mani stringe il suo bouquet. All’ufficiale di stato civile non resta che celebrare quelle bizzarre nozze e fare gli auguri agli sposi.

Già durante il pranzo di nozze Giuseppe ha le prime avvisaglie che forse non sono proprio tutte rose e fiori quelle che si auspicava. I parenti della sposa lo deridono, gli lanciano i confetti e addirittura gli sputano addosso. «Appena ci siamo seduti mia moglie e i parenti hanno incominciato a prendermi in giro, ridacchiavano tra di loro e neppure mi rivolgevano la parola. Alla torta non siamo neppure arrivati, perché dalle risatine sono passati agli insulti e agli sputi. Mi hanno umiliato senza motivo. Ho capito troppo tardi di avere sbagliato, ma voglio rimediare subito, non posso certo convivere con questa gente, mi fanno paura, meglio stare da solo. Per questo voglio strappare i documenti del mio matrimonio, ho fretta di liberarmi di loro, per avere il divorzio ci vuole tempo e io non so quanto ne ho».

Giuseppe è subito tornato in Municipio chiedendo il divorzio e spiegando all’esterrefatto impiegato: «Sono caduto in una trappoladice – voglio fare a pezzi le carte del matrimonio, annullarlo, mia moglie e i suoi parenti sono persone cattive. La donna che ho sposato era la mia badante, una ragazza dolce e affettuosa, si è sempre presa cura di me, ero sicuro che mi volesse bene. Ho deciso di sposarla perché volevo vivere con lei il tempo che mi resta, so bene che non può essere innamorata di me, però credevo che mi potesse regalare un po’ di affetto. Sono una persona sola, non ho nessuno che si preoccupa di me: Eva era l’unica persona al mondo su cui potevo contare. Alla mia età hai paura delle malattie e della morte, sposare Eva mi era sembrato un modo per sfuggire alla solitudine e anche un po’ al pensiero della morte. Per questo l’ho sposata, e mi sembrava giusto anche assicurarle un futuro. Ma quello che è successo dopo che l’ho sposata mi ha atterrito. Appena siamo usciti dal municipio mia moglie ha cambiato subito atteggiamento. Non era più la ragazza affettuosa che conoscevo, era sgarbata e mi guardava storto»

Purtroppo per il signor Giuseppe un matrimonio non si può fare e disfare a piacimento. La sua storia però ha colpito e preoccupato gli impiegati del V municipio, che hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Tor Pignattara. «Di fronte a fatti come questo – dice Sandro Silbi, vicepresidente del municipio – non si può fare finta di nulla. Di storie così se ne vedono anche troppe, ogni mese nei municipi della città si celebrano dai 4 ai 5 matrimoni come questo ed oltre un terzo finisce con una richiesta di divorzio. Se poi c’è di mezzo la sicurezza personale, come nel caso di Giuseppe, le istituzioni non possono non intervenire»

Fonte Il Messaggero



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