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Pedofilo bacia un bambino in un supermercato

di Federica Federico

13 Luglio 2013

La pedofilia La pedofilia è sempre esistita, è una malattia, una terribile patologia umana assolutamente spaventosa perché investe brutalmente i bambini, piccoli, vulnerabili ed indifesi.

Oggi i genitori sono tendenzialmente più consapevoli delle insidie del mondo e per questo sono portati a massimizzare le attenzioni in difesa dei figli.

L’allerta pedofilia è vivo, i media dimostrano un crescente interesse verso questa piaga sociale diffusa, trasversale e spesso nascosta. Rispetto al dramma della pedofilia l’opinione pubblica chiede pene più severe, meglio orientate e quantomeno certe.

Da Viareggio arriva la storia di un abuso sessuale commesso pubblicamente in un supermercato e dinnanzi agli occhi della madre della piccolissima vittima.

Il gesto compiuto dal pedofilo è eclatante: un extracomunitario ha usato violenza su un bambino in un luogo pubblico e sotto gli occhi della mamma del piccolo. Praticamente si è comportato come se quell’atto aggressivo, contrario alla morale, alla legge ed alla natura fosse un suo diritto, una normale esternazione di un personale piacere.

Questa storia merita di essere divulgata perché, oltre all’enormità del gesto pubblico, ribadisce con forza l’importanza di pene più restrittive e di più alte tutele di legge in favore dei minorenni.

Il fatto è accaduto in un supermercato di Lido di Camaiore, a Viareggio.

Doveva essere “una normale spesa” quella che una mamma stava facendo tenendo con sé il figlio di appena 1anno; il bambino era seduto nel carrello della spesa e la madre sceglieva tra gli scaffali i prodotti da portare a casa, quando d’improvviso un extracomunitario si è avvicinato al bambino e afferrandolo per il mento lo ha baciato sulla bocca.

Il pedofilo, interrogato dalle autorità che lo hanno arrestato, ha dichiarato di aver baciato il piccolo semplicemente perché “gli piacciono i bambini”.

Il padre del bambino avrebbe voluto che l’extracomunitario, prima ancora di essere dedotto in Caserma, fosse accompagnato presso un’unità di pronto soccorso per un controllo (anche coartato) del suo stato di salute.

E di fatto il pediatra che ha visitato il bambino dopo l’aggressione avrebbe a sua volta sottolineato l’importanza di un’indagine sulle condizioni di salute dell’extracomunitario.

Alla piccola vittima i medici del pronto soccorso hanno potuto solo disinfettare la bocca.

Per garantire ai familiari che il buono stato di salute del bambino non è rimasto compromesso dall’aggressione del pedofilo, i sanitari avrebbero dovuto indagare prima di tutto le condizioni di salute dell’aggressore.

Tra l’altro è emerso che l’extracomunitario aveva con sé un certo quantitativo di droga.

La pedofilia

Arrestato per abuso sessuale, dopo la formale denuncia dei genitori del bambino, il pedofilo non è stato ancora sottoposto ad alcune indagine medica, per ottenere i debiti accertamenti medici la famiglia si dovrà fare assistere da un legale. È giusto?

E’ giusto che un uomo qualunque, in possesso di droga e dichiaratamente attratto dai bambini, possa “avere l’ardire” di baciare un piccolo di 1anno in un luogo pubblico senza che la legge garantisca, poi, alla vittima alcuna tutela immediata?

La famiglia della vittima non ha ottenuto alcuna rassicurazione nè informazione sullo stato di salute dell’aggressore.

La richiesta della famiglia, che avrebbe voluto sottoporre il pedofilo ai debiti accertamenti medici, perchè sostanzialmente intende tutelare le condizioni di salute del figlio, vittima di un grave abuso, non dovrebbe forse essere sostenuta immediatamente e senza indugi dalla legge?

 

 



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