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Allattamento al Seno: Cosa c’è da Sapere sul Latte di Mamma

di Alessandra Albanese

21 Agosto 2013

L’allattamento al seno è considerato da sempre l’alimentazione perfetta per un neonato, ultimi studi parlano addirittura di somministrarlo per i primi 1000 giorni di vita, che vale a dire circa tre anni.

Tutti i pediatri concordano che l’allattamento esclusivo, senza alcuna aggiunta, né di latte artificiale, né di altre bevane e persino dell’acqua, sia sempre raccomandato per una giusta crescita del neonato.

Molti i motivi di queste affermazioni.

In primo luogo il latte materno è un alimento che si adatta naturalmente alle fasi di vita del piccolo: modifica la sua consistenza e la composizione nel tempo, proprio per meglio adattarsi alle tappe di crescita del neonato, e addirittura alle fasi stesse dell’allattamento.

Il latte materno si distingue in colostro, latte di transizione e latte maturo.

Il colostro è il primo latte che compare dopo la montata lattea nelle donne che hanno appena partorito: ha un colore tipico giallo e una consistenza abbastanza densa. La composizione del colostro è ricca di proteine, Sali minerali e anticorpi.

Il colostro è particolarmente utile nel calo fisiologico che colpisce il neonato subito dopo il parto, ed è anche indicato per idratare e nutrire il piccolo, provato anche lui dalle fatiche del parto. Inoltre gli anticorpi lo proteggono dagli attacchi di virus e batteri.

Dopo qualche giorno dalla montata arriva il latte di transizione.

Il latte di transizione è più liquido e più bianco del colostro, è ricco di zuccheri e grassi, ma il vero latte, il latte maturo, arriva ancora dopo qualche giorno, ed è quello che garantisce al piccolo l’apporto nutritivo perfetto per la sua crescita.

Anche il latte maturo cambia la sua composizione nell’arco della sua “vita”, addirittura si modifica anche all’interno di una stessa giornata: il latte del mattino è più grasso e corposo, mentre quello della sera è più leggero, e come i pasti degli adulti, meglio si addice ad un pasto serale, prima di andare a dormire.

Persino durante la poppata il latte modifica la propria composizione: all’inizio della suzione il latte sarà più leggero, simile al latte di transizione, che deve provvedere a dissetare il piccolo, mentre dopo qualche minuto diviene più grasso e nutriente.

Inutile dire quanti falsi miti ruotino intorno all’allattamento.

Inanzitutto non esiste un latte materno che non nutra il proprio figlio.

Se si segue una dieta equilibrata e completa, la composizione del latte sarà sempre adatta, e il proprio latte l’alimento migliore da dare al piccolo.

Via poi anche le bilance per la famosa e famigerata “pesata” prima e dopo la poppata: come già spiegato, il latte varia di composizione durante il giorno: dunque la qualità di quello del mattino potrebbe far variare il peso del neonato in maniera differente rispetto a quella della sera, ciò non vuol dire però che il bambino non stia crescendo o non abbia il giusto apporto di nutrimento.

Il peso del piccolo dovrebbe essere controllato non più di una volta a settimana, e dovrebbe aggirarsi intorno a un incremento di 100-200 grammi a settimana per i primi sei mesi di vita e 85-140 nei successivi sei.

Pensiamo poi che la mammella è davvero una macchina perfetta. Il seno produce il latte grazie alla ghiandola mammaria, che si mette in funzione proprio durante l’allattamento.

Non pensiate dunque ad un contenitore da dovere svuotare: il latte che non è ancora prodotto al momento dell’attaccamento al seno sarà prodotto proprio durante la poppata. Questo il motivo per cui più tempo si attacca il bimbo al seno, più si produce latte.

Un unico consiglio dunque alle donne che hanno appena avuto un bimbo: allattate, allattate, allattate.



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