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Lavoro nero: bambini cinesi in condizioni di abbandono

di Mamma Daniela

07 Giugno 2010

Macerata, neonati fra i materiali tossici in un opificio cinese

La Squadra mobile di Macerata e gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno fatto irruzione la notte scorsa in un opificio cinese.

Nell’opificio, c’erano 15 banchi da lavoro: cinque gli operai cinesi sorpresi a cucire tomaie, tutti clandestini, quattro dei quali, erano stati alloggiati, con tanto di materassi e sistema idrico con delle tubature “volanti”, all’interno di due distinti locali già destinati a rifugio per gli attrezzi agricoli e animali da cortile. Ma a preoccupare maggiormente era lo stato di abbandono in cui sono stati trovati tre bambini, rispettivamente, di 5 mesi, 1 e 2 anni, con il loro passeggini, culle, seggioloni, giocattoli ed alimenti,e che praticamente trascorrevano ogni giorno di vita in mezzo alle sostanze chimiche utilizzate dagli operai,come mastici, solventi ed altro che come sappiamo è altamente nocivo per i bambini.

La titolare del laboratorio, una donna cinese di 35 anni, è stata arrestata per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Un cinese di 29 anni, già espulso da Padova, è anche lui finito in manette.



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