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Lezioni di nuoto salvano bambino nato con metà cuore

di Fabiana Cipro

29 Agosto 2013

Charlie Cobb

Charlie Cobb, ha dovuto subire un intervento chirurgico a cuore aperto poche ore dopo la nascita e i chirurghi hanno avvertito i genitori che avrebbe potuto non farcela. Anche dopo l’operazione ha avuto un attacco di cuore – è stato sottoposto ad altri due interventi – ed è stato ricoverato innumerevoli volte per combattere le infezioni. Ma da quando la mamma Louise Bushby, 26 anni, lo ha portato in piscina per la prima volta un anno fa, il bimbo che aveva nove mesi ha cominciato a fare grandi progressi.

La signora Bushby, di Brighton, ha detto: “Sembra proprio migliorare a vista d’occhio quando è in acqua e i suoi progressi si sono visti fin dal primo giorno. Non sono un medico, ma io vedo che la piscina lo aiuta così tanto per il suo recupero che ci vado ogni settimana. Quando siamo in giro resta facilmente senza fiato – ma non in piscina. L’acqua gli dà il supporto necessario e lo rende più forte. Non sono una cardiologa, ma l’acqua gli ha fatto fare un enorme passo avanti nella giusta direzione. I suoi cardiologi non possono credere quanto bene gli stia facendo, e molto spesso, quando lo portiamo per le visite, le infermiere non credono che in realtà ha la condizione che ha“.

Charlie con papà Dan

A mamma Louise e papà Dan Cobb, 28 anni, era stato detto dopo 20 settimane di gravidanza che il bimbo che la donna portava in grembo aveva la sindrome del cuore ipoplasico – una rara cardiopatia congenita in cui il ventricolo sinistro del cuore non pompa sangue. Alla coppia è stato chiesto di prendere una decisione: se continuare o meno la gravidanza. Hanno deciso di volerlo tenere lo stesso – anche se al piccolo erano state date solo un 50 per cento di possibilità di sopravvivenza.

Il piccolo guerriero!

Charlie è stato sottoposto alla sua prima operazione di chirurgia a cuore aperto quando aveva un giorno di vita, e ha recuperato molto bene. Ma un’ora prima di essere dimesso, il piccolo ha avuto un arresto cardiaco mentre era in braccio a sua madre ed è stato ricoverato in terapia intensiva. Louise ricorda: “I medici non pensavano che Charlie si risvegliasse dopo l’arresto cardiaco ed è stato ricoverato in terapia intensiva per tre settimane prima che ci permettessero di portarlo a casa. Lui avrà sempre la metà del cuore, ma pare stare così bene ora che ha 17 mesi, cammina e chiacchiera. E naturalmente va a nuoto



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