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La recita di natale: 3 anni piccoli attori, come guidare i bambini all’esordio teatrale

di Federica Federico

21 Dicembre 2010

Un susseguirsi di emozioni investono i piccoli in questi giorni a cavallo del Natale: gli ultimi momenti a scuola prima delle festività, l’attesa dei doni, la promessa delle gite e la gioia delle giornate trascorse in famiglia.

Molti piccolissimi, prima di interrompere la frequentazione dell’asilo per le festività natalizie, affrontano anche una prova importante: la prima recita scolastica!

Quanto più il bambino è piccolo tanto più difficile sarà per le maestre gestirne l’esordio su un palcoscenico!
Dietro la primissima esibizione scolastica c’è un lungo lavoro preparatorio. Molti bimbi incominciano a frequentare la scuola d’infanzia quando ancora non hanno tre anni, escono da un ambiente esclusivo per inserirsi in un contesto complesso e devono aderire a regole del tutto nuove.
Agli occhi di noi adulti la scuola ha accolto i nostri figli oramai da tempo: da circa 4mesi ogni mattina li affidiamo alle educatrici. Ma questo spazio temporale, che per noi grandi è significativo e ci da di per sé l’idea della stabilità, è, viceversa, irrisorio per i piccoli che in parte vivono ancora il loro adattamento all’asilo.

Ieri il mio “bambino” è salito sul palcoscenico della scuola … lui ed altri trenta “folletti rossi” hanno cantato per noi genitori. Quando l’ho visto tutto solo dinnanzi al microfono ho capito che è cresciuto e per la prima volta l’ho ha fatto senza di me, ma con le sue straordinarie maestre. Ha appena tre anni, eppure è stato capace di stare fiero e sicuro su di un palco, dinnanzi ad un aula gremita, persino cantando e recitando il suo “babbo natale”.
La nostra Esibizione di Natale è stata fortunata ha rappresentato per i piccoli un sereno successo.
Ma non tutti i cuccioli reagiscono allo stesso modo, qualcuno può intimorirsi, rifiutare il palco, sbagliare, inciampare o addirittura opporsi, scappare via e rifiutarsi di cantare, ballare o recitare. Noi genitori dobbiamo essere pronti a tutto, anche a riporre la macchina fotografica per consolare i piccolissimi!

Nei giorni che precedono lo spettacolo è possibile aiutare i piccini a vivere serenamente l’esperienza della recita di Natale?

Lo spettacolo natalizio è per i piccoli un momento di grande portata emotiva, contemporaneamente suscita in noi genitori una serie di considerazioni sulla crescita del bambino che ci inducono ad un bilancio dei primi mesi di scuola.

La prima recita scolastica mette il bimbo a dura prova:
il cucciolo sente l’aspettativa delle maestre, il peso della preparazione e la responsabilità della prestazione. Anche due parole dette al microfono portano con sé tutto questo carico emozionale.

Per aiutarlo non calcate troppo il significato dell’evento, lasciate che il bambino lo viva come un sereno momento scolastico.
Evitate affermazioni del tipo: <<Sarai bravissimo … sarai il più bravo di tutti … nessuno saprà cantare come te … la tua poesia è la più importante della rappresentazione>>; il bambino deve vivere con voi l’evento, ma non deve assolutamente sentirsi in dovere di essere perfetto o eccellente per non deludervi.

Il modo migliore per non ingenerare ansie è essere suoi complici, il piccolo certamente ripeterà la sua canzone spesso, non dategli peso, non forzatelo e non riproponete voi ossessivamente la ripetizione della “parte”.
Personalmente avevo intuito che il mio cucciolo riproponeva spesso la sua canzoncina per lo spettacolo, ma evitavo accuratamente di legare quella filastrocca all’evento recita, lasciavo che cantasse, ballavo con lui e applaudivo alla fine, senza mai chiedergli se fosse la sua parte per lo spettacolo di Natale!

Con mio figlio non ho, poi, mai preferito parlare di esibizione, recita o spettacolo, ho, piuttosto, parlato di “giorno in cui i genitori sarebbero stati a scuola con i bimbi”!
Non caricare emotivamente il bambino garantisce la sua serenità nell’affrontare le prove e ciò vale sempre!

Se durante la recita natalizia il vostro piccolo si dovesse emozionare, bloccare o impaurire non precipitatevi a soccorrerlo, lasciate che le maestre intervengano per prime, è il loro lavoro! Diversamente dopo consolatelo e sminuite l’evento, un buon modo per rassicurare il cucciolo è raccontate cha da piccoli anche noi abbiamo pianto sul palco o siamo inciampati. Il bambino, che non sia riuscito a soddisfare le aspettative delle educatrici, della famiglia e della “classe”, vive una frustrazione che va contenuta e eliminata.
In questi casi “l‘errore” va presentato al bambino come un accadimento normale della vita che nulla toglie alla sua bravura, né compromette l’affetto che tutti provano nei suoi confronti.

Buona Recita di Natale a tutti i piccoli attori!



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