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Come Inserire i Figli al Nido

di Alessandra Albanese

21 Settembre 2013

E’ già iniziata la scuola? Si, e noi mamme, ci siamo finalmente riappacificate col mondo dopo giorni di ansia per il primo giorno di scuola dei nostri figli?

Incubi, quelli delle mamme (mentre i bambini magari fanno sogni d’oro), che attanagliano tutte le donne che pensano alla fine dell’estate, all’inizio della scuola e, soprattutto per le mamme lavoratrici, sensi di colpa che prendono quando il primo giorno bisogna lasciare il proprio bimbo al nido.

Quanti dubbi, incertezze, e anche panico, ansia, crisi??

L’’inserimento al nido è una grande esperienza per il bambino, il primo rapporto col mondo, da solo, ed è naturale che il bimbo possa essere intimorito ad affrontare una situazione per lui sconosciuta.

Allora, ansia della mamma a parte, come preparare al meglio il proprio figlio in vista della frequenza all’asilo?

Ecco qualche consiglio per l’inserimento a scuola.

 

> Anticipare al bambino l’esperienza della scuola

E’ bene parlare al bambino già qualche tempo prima di quello che lo aspetta. Anche se il bimbo è molto piccolo bisogna prepararlo così da non farlo trovare improvvisamente in una situazione del tutto nuova.

Inoltre parlare con il proprio figlio crea una relazione ancora più forte tra lui ed il genitore.

 

> Stare calme

Come già anticipato, spesso l’ansia e il panico interessano più le mamme che i figli stessi.

Intanto si pensa sempre che lasciare il figlio al nido sia da “snaturate” perché lavoratrici.

Non dimentichiamo che imprinting è proprio questo: apprendimento per esposizione, un bambino che vede il comportamento della madre, si comporterà di conseguenza allo stesso modo, e fisserà nella sua memoria stabile quelle caratteristiche che ha appreso.

Calme dunque per prime le mamme, che dovranno accompagnarlo con serenità nei primi giorni dell’asilo.

> Pensa positivo.

Canzone rap a parte Roberta Balsemin, pedagogista in una struttura scolastica di Milano afferma l’importanza di dare sicurezza al bambino con frasi tipo: ‘mamma ti porta in un luogo sicuro dove puoi giocare con altri bambini, e dove starai bene’.

E non bisogna dimenticare di affermare sempre al bambino che gli si vuole bene, anche quando lui sarà lontano.

> Riti e cerimonie

Impariamo che i rituali danno sicurezza, sia ai grandi che ai più piccoli. Creiamo allora una sorta di consuetudine che rafforzi la fiducia del bimbo prima di uscire da casa: che sia il profumo della mamma, o il gel ai capelli, una volta che il bimbo lo farà da solo, vorrà dire che si sente pronto per questa separazione.

> Rispetta i suoi tempi.

Nel corso degli anni di “professione mamma” ho notato che la mattina, appena uscite da casa tutte diciamo ai figli la stessa parola: “Forza” che sta per sbrigati, avanti, spicciati, fai presto, corri.

Errorissimo che sarebbe bene non commettere mai: soprattutto nella fase di ambientamento è bene rispettare i tempi del bambino, che sono diversi dagli altri, ognuno ne ha dei suoi.

Tentate dunque di lasciare il bimbo al nido solo qualche ora all’inizio e poi prolungare l’orario poco a poco, o giustificare se un giorno, stanco fin già dal mattino, non vuole alzarsi.

> Non giudicare e non sentirti giudicata

La mamma perfetta non esiste. Su questo comandamento dovremmo innalzare la nostra autostima: se nostro figlio è più lento degli altri, piange più degli altri, è più agitato degli altri, non è un nostro fallimento, tantomeno il suo.

Ogni bambino vive le esperienze in modi e tempi diversi, non giudichiamo dunque un bambino da quanto è stato a smettere di piangere all’asilo, pensiamo a lui come entità unica ed originale.

> Torno presto

E’ bene che questo il bambino lo capisca da subito: “La mamma torna presto”. Anche se il senso del tempo nei bambini non è sviluppato, si può sempre dare un riferimento temporale per far loro capire che non starà all’asilo un’ eternità.

Frasi come :”La mamma va a comprare il pane e torna” dà il senso della brevità della sua permanenza.

> Entrare a scuola con il suo pupazzo preferito

Che sia un orsetto, la sua coperta, o il ciuccio, chiedi l’autorizzazione alla maestra, almeno i primi giorni, di far entrare in classe il bimbo con il suo “amico preferito”. Questo oggetto transazionale (quello cioè che sostituisce il legame madre-figlio) , gli consentirà di affrontare l’impresa in modo più sicuro, e di “sentirsi in compagnia” finchè se ne avverta la necessità

> La mamma torna SEMPRE

Ricordo perfettamente l’esperienza di un mio collega alla prima settimana d’asilo della figlia. Tutto era filato liscio quando, dopo qualche giorno di serenità in classe, la bimba cominciò a piangere e a non voler più andare a scuola: quello che per lei era stato un piacevole diversivo iniziale, era diventato un ostacolo quando aveva preso coscienza che a scuola ci sarebbe dovuta andare ogni giorno!

Non diamo dunque per scontato che passata bene la prima settimana il peggio è passato.

Bisogna sempre ripetere dunque che la mamma torna sempre, e che in sua assenza la maestra si prenderà cura di lui, e ripeterlo anche quando sembra esserci una calma piatta, la rassicurazione fa sempre bene.

> Fidiamoci della scuola

Sulla base di cosa abbiamo scelto la “scuola migliore” per i nostri figli? Senza motivo, soltanto per l’empatia che si stabilisce con il personale, perché quella maestra l’ha subito preso in braccio e abbracciato.

Quando questo non avviene può succedere che le mamme non credano tanto nella struttura, e questo non significa necessariamente che con il tempo non si riesca a creare un rapporto di fiducia.

Anzi, molto spesso l’impatto iniziale non coincide con il rapporto che dopo si crea: intanto ogni madre non è mai contenta di come gli altri trattano i figli, poi sembra che il bimbo non riceva abbastanza cure o altre motivazioni.

Ricordiamo che il legame uno a uno che c’è tra la madre e il figlio a casa non può essere ripetuto all’asilo nido, ma confrontarsi, fidarsi, esprimere serenamente le proprie opinioni alle educatrici renderà migliore il rapporto anche fra loro e vostro figlio.



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