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Santo Stefano: storia, leggenda, usanze e tradizioni

di Redazione VitaDaMamma

26 Dicembre 2010

Il 26 dicembre ricorre Santo Stefano!
Ci siamo mai chiesti perchè il nostro calendario segni in rosso questa data? Come mai al Santo è dedicata una giornata di festa? Scopriamolo insieme. Subito dopo il Natale, la celebrazione liturgica commemora i “Comites Christi”, ovvero ricorda coloro che hanno seguito Cristo fino a subirne il martirio.
Ecco perchè il 26 dicembre si celebra Santo Stefano: questo Santo e‘ infatti detto il protomartire, cioè il primo testimone dei seguaci di Cristo, il primo che ha professato la parola di Gesù sino al martirio.
Ma in che modo Santo Stefano divenne portavoce della parola di Cristo? Gli apostoli, per divulgare la fede in Gesù, scelsero sette Diaconi che li aiutassero a diffondere il mistero della nascita, della vita, della morte e resurrezione del Cristo; Stefano fu il primo dei sette Diaconi.

In Italia prima del 1947 ,il 26 dicembre era un giorno lavorativo,solo da quell’anno e’ stata considerata festa nazionale. Questa ricorrenza non solo allunga le festività natalizie, ma rendere ancora più solenne il Natale, giorno della nascita di Cristo.

Viene spontaneo chiedere cosa si usa fare nel giorno di Santo Stefano. Per chi trascorre questo giorno tra le mura domestiche,il pranzo di Santo Stefano e’ sempre stato “la giornata degli avanzi”. Vengono consumati i cibi reduci dal cenone della vigilia e dal pranzo del Natale. Nel frigo non mancano affettati,salmone affumicato,funghi sott’olio , patè dai più svariati gusti. Con un po’ di inventiva e tutti questi ingredienti possiamo creare un pranzo degno della giornata di festa.
L’alternativa, specie per chi si e’ data un gran da fare ai fornelli nei giorni precedenti, e’ prenotare in un bel ristorantino di cucina tipica regionale trascorrendo una giornata all’insegna del relax. Per chi ha la casa in campagna,molto frequente e’ l’usanza della scampagnata ,magari cucinando carne all’aperto(tempo permettendo ovviamente).
La cosa che di solito non manca nei giorni di festa e soprattutto a Santo Stefano e’ la tombolata con gli amici con l’immancabile panettone a centrotavola.Un modo divertente e simpatico per stare in compagnia, si gioca, si scherza, si chiacchiera e la festa continua!

Cosa possiamo raccontare ai bambini su Santo Stefano?
Certamente per insegnare ai piccoli la storia, fosse anche quella delle religioni, non c’è strada migliore della leggenda.
Ecco dunque la bella e dolce novella tradizionale di Santo Stefano:
Molti pastori accorsero ad adorare il figlio di Dio nato in una grotta, le donne portavano con sé i bambini perché la grazia del Signore scendesse su di loro e li benedicesse.
Tecia fu tra le tante donne che si recarono ad onorare il Bambin Gesù, ma diversamente dalle altre non aveva ricevuto il dono di un figlio, pur desiderandolo infinitamente.
Quella notte, camminando verso la grotta dove avrebbe portato a Gesù la sua devota adorazione, Tecia desiderò tanto un figlio! Per fingersi madre in mezzo alle altre prese un masso in braccio ed, avvolgendolo in uno scialle, finse di portare un neonato.
Maria comprese l’inganno della giovane e la interrogò:
Cosa porti in braccio?”, “Allatto un figlio maschio” – rispose Tecia. La Madre Santa lesse nel cuore della giovane l’ansia di maternità, “Scopri dunque il tuo seno ed allatta il bambino che stringi al cuore” – suggerì Maria a Tecia. La giovane con suo sommo stupore sentì che il freddo masso tra le sue braccia era miracolosamente divenuto caldo e morbido, udì un vagito e poi un pianto, scoprendo lo scialle vide il proprio bambino. Maria, tuttavia, le disse “Ricorda Tecia, questo tuo figlio nato da una pietra morirà con le pietre”.
La Madonna, predisse, in questo modo la morte di Stefano martire.

Buon Santo Stefano a tutti.



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