Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

A Cosa Pensano i Neonati?

di Alessandra Albanese

26 Settembre 2013

Fino a tempi recenti psicologi ed esperti in neurologia erano tutti d’accordo nell’assentire che i neonati fossero come il personaggio delle favole Winnie The Pooh: un orsetto senza cervello.

Soltanto da pochi anni si è arrivati ad un tale sapere da potere affermare quello che sia la scienza che la coscienza popolare aveva sempre negato: anche i neonati pensano.

Psicologi e studiosi dell’università di Harvard hanno appurato infatti che la corteccia cerebrale di un neonato è equivalente a quella di un grosso ratto.

Come paragone non è propriamente calzante, ma dà il senso della possibilità di pensiero logico che anche un bambino di qualche giorno riesce a fare.

Gli psicologi utilizzano delle espressioni precise per indicare l’attività mentale nei neonati: presimbolica, prerappresentativa, o preriflessiva, ad indicare come il loro pensiero sia ad uno stadio “primitivo”, ma sempre esistente.

In pratica, non è detto che chi non riesce a parlare non è nemmeno in grado di pensare.

Recenti studi hanno evidenziato che i bambini non sanno solo dormire mangiare e piangere. Anzi, proprio queste cose, insieme ad altre, sono il segnale dell’attività cerebrale dei neonati: chiunque potrà avere evidenza di quando ad esempio raggiunge un obiettivo (smette di piangere), o guarda in maniera interrogativa, protesta, o ansima per l’eccitazione.

Non solo, i neonati ascoltano attentamente le loro madri, ed anche questo è dimostrato da un esperimento. Innanzitutto prestano maggior attenzione alla madre nel momento in cui lei racconta delle storie che aveva già letto durante la gravidanza, segno evidente che anche nella vita intrauterina il feto è capace di acquisire conoscenze.

Inoltre, durante l’ascolto, si disinteressano nel caso in cui si legga al contrario, o si leggano parole senza senso.

Infine, I neonati sono dei sognatori nel vero senso della parola: studi effettuati sulle onde cerebrali dei neonati evidenziano come l’attività onirica di questi ultimo sia importante.

Anche le espressioni facciali dei bambini quando dormono (li avrete sicuramente visti ridere nel sonno) sono un segno di questa attività.

E dunque, come potrebbero sognare se non potessero pensare?

Fonte Birth Psychology



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici