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Bambino di 2 Anni Aggredito e Bruciato con dell’Acido Perché Rom

di Maria Corbisiero

18 Ottobre 2013

violenza su bambiniL’Italia è divenuto ormai un paese intollerante.

I cittadini, oppressi, stanchi ma soprattutto arrabbiati, vedono il loro futuro, e quello dei propri figli, divenire sempre più un’utopia, un lontano miraggio che si dissolve all’ennesima promessa infranta.

“Le chiacchiere stanno a zero, ci vogliono i fatti!”

In quanti abbiamo ripetuto questa frase durante le conferenze e le interviste dei nostri “cari” politici, una classe dirigente che sembra continuare ad ignorare il popolo, quello stesso popolo che dovrebbe tutelare, difendere, assistere e supportare.

Perché ad ogni legge o decreto varato si ha sempre l’impressione che si tuteli il ricco per continuare ad affamare il povero?

Che senso ha continuare ad aizzare contro di sé una folla già inferocita?

Perché è di questo che si parla, di persone irate, colme di risentimento, uomini e donne che divengono mine vaganti, pronti ad esplodere alla prima provocazione, al primo dissenso.

Una collara che viene manifestata soprattutto sul web, sui social network, con facebook in prima linea; piattaforme virtuali che ci fanno sentire protetti, liberi da ogni censura, liberi da ogni obbligo etico e morale.

Con questa errata convinzione nascono blog, pagine e profili che inneggiano all’odio, alla protesta, alla violenza; fanno leva sul rancore che ognuno di noi cerca, suo malgrado, di contenere, sulla disperazione che affligge le famiglie disagiate, sui padri disoccupati che cercano di sfamare i propri figli….

Un risentimento che ci rende ciechi, che ci rende incapaci di distinguere cosa è realmente bene e cosa è male, perdendo così di vista quei valori che ci rendono “umani”.

A dimostrazione di quanto appena asserito, il recente episodio di “violenza ingiustificata” nei confronti di un bambino di circa due anni, reo di appartenere ad un’etnia rom.

Come riporta il quotidiano “Il Mattino”, lo scorso martedì 15 ottobre, gli abitanti del quartiere di Fuorigrotta a Napoli sono stati stravolti da un presunto atto di violenza gratuita, si ipotizza un “gesto vigliacco” che ha messo a rischio l’incolumità di una mamma e di un bambino di soli 20 mesi.

Come di consuetudine, la donna e il piccolo, che come detto in precedenza sono di etnia rom, si trovavano in via Doria per chiedere l’elemosina quando, all’altezza del numero civico 22, sono stati “investiti” da un liquido colorato.

violenza su bambini

 

“Ho visto il bambino investito in pieno da un liquido azzurro – è la dichiarazione rilasciata da un passante che ha assistito alla scena al sopra citato giornale – Piangeva, gridava, teneva le manine sugli occhi mentre sul giubbino comparivano fori enormi a contatto con quel liquido, quasi sicuramente dell’acido”.

violenza su bambiniMadre e figlio, che in zona tutti conoscono, sono stati prontamente soccorsi dal benzinaio il cui distributore è posto proprio sotto il palazzo dal quale, sembra, sia stato gettato l’acido.

L’uomo, vedendo del fumo fuoriuscire dagli indumenti del bambino, l’ha spogliato e, successivamente, accompagnato alla vicina farmacia, la FarmaFerrara, ove gli hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’ambulanza.

“Ho subito soccorso il bambino e gli ho prestato le prime cure del caso – ha dichiarato la dottoressa Serena Ferrara della FarmaFerrara – Abbiamo cercato di fare tutto il possibile per tranquillizzarlo, prima dell’arrivo dell’ambulanza e il trasferimento all’ospedale Santobono”.

Le indagini, condotte dalla polizia e dal commissariato San Paolo, sono ancora in corso. Ancora da accertare con sicurezza l’appartamento dal quale sarebbe “piovuto” l’acido e le motivazioni che avrebbero spinto a compiere tale gesto.

violenza su bambini

Alcuni testimoni, le cui dichiarazioni sono ora al vaglio degli inquirenti, hanno asserito che, non di rado, dai balconi dello stabile sito al n°22 “piovono” oggetti contro i rom che transitano per quella strada.

Per quanto riguarda le condizioni del piccolo, ricoverato attualmente presso la struttura ospedaliera del Santobono, la prognosi formulata è di 10 giorni.

Fonte: Il Mattino



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