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Strasburgo Condanna l’ Italia: i Figli hanno Diritto al Cognome Materno

di Alessandra Albanese

08 Gennaio 2014

cognome della madre

La Corte Europea di Strasburgo per i diritti umani ha condannato l’Italia per una battaglia in corso da tempo e intrapresa da una coppia di Milano: Alessandra Cusan e Luigi Fazzo.

I due sono genitori di Maddalena, che avrebbe dovuto chiamarsi Cusan, ovvero con il cognome della madre.

I coniugi infatti nel 1999 avevano deciso di battezzare la loro figlia all’anagrafe con il cognome materno, decisione che è stata loro negata.

Da allora Alessandra e Luigi hanno avviato una lotta a suon di avvocati per rivendicare la loro volontà, lotta arrivata sui banchi della Corte Europea, che ha condannato in via definitiva lo Stato per “violazione dell’articolo 14 della Convenzione in combinato disposto con l’articolo 8” ovvero per discriminazione tra i coniugi e non rispetto della vita familiare privata da parte dello Stato.

Nella sentenza si legge infatti:

«Se la regola che stabilisce che ai figli legittimi sia attribuito il cognome del padre può rivelarsi necessaria nella pratica, e non è necessariamente una violazione della convenzione europea dei diritti umani, l’inesistenza di una deroga a questa regola nel momento dell’iscrizione all’anagrafe di un nuovo nato è eccessivamente rigida e discriminatoria verso le donne».

L’Italia dunque dovrà dotarsi di legislazione adeguata per far si che d’ora in avanti richieste come quelle di Alessandra e Luigi possano essere accolte.

Invero, già dal 2000 esiste una norma che consente di aggiungere al nome paterno anche il cognome della madre ai figli, ma evidentemente, davanti ad una richiesta di eguaglianza dei coniugi, questa norma non è ancora sufficiente.

Il primo ministro Enrico Letta ha commentato su twitter il suo consenso alla decisione di Strasburgo: «Adeguare in Italia le norme sul cognome dei nuovi nati è un obbligo».



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