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Ragazzino di 13 Anni: un Tumore e un Intervento Choc (Video)

  La storia di Dugan Smith è una storia lontana, nel tempo e nella distanza. Ma è la storia di un ragazzino di 10 anni che voleva perseguire il suo sogno e diventare giocatore di baseball. E Dugan, a soli 10 anni ebbe la forza, il coraggio, la lucidità rara per un bambino ...

di Alessandra Albanese

12 Febbraio 2014

 

Dugan Smith

La storia di Dugan Smith è una storia lontana, nel tempo e nella distanza.

Ma è la storia di un ragazzino di 10 anni che voleva perseguire il suo sogno e diventare giocatore di baseball.

E Dugan, a soli 10 anni ebbe la forza, il coraggio, la lucidità rara per un bambino di quella età, di prendere una decisione che gli avrebbe cambiato la vita.

Era il 2008 quando Dugan cadde e dovette stare un po’ di giorni su una sedia a rotelle.

Il ginocchio gonfiò, il dolore col passare del tempo invece di diminuire aumentava.

A seguito di una radiografia i medici gli diagnosticarono una borsite.

Un giorno, mentre i suoi amici portavano Dugan in giro il ragazzo cadde dalla sedia e si ruppe il femore.

Ma quella caduta fece emergere qualcosa di più raro di una semplice frattura: un osteosarcoma, un tumore delle ossa grave e molto raro in bambini dell’età di Dugan.

Era destinato a morire, senza via di scampo.

O, come dissero i dottori, avrebbe dovuto subire un’amputazione, dalla coscia in giù, della sua gamba destra.

I suoi genitori, May e Dustin, non ci pensarono un attimo: la sola cosa che dovevano fare era trovare un medico che operasse il ragazzo il prima possibile.

Trovarono il dottor Joel Mayerson, del James Cancer Hospital, il quale propose tre alternative per l’intervento di amputazione.

Potevano tentare un impianto di femore con un osso di un cadavere, o impiantare una protesi metallica, con un ginocchio meccanico.

Dustin, il padre, che era anche l’allenatore di Dugan nel suo sport preferito, avrebbe deciso per questa alternativa: era dolorosa, ma avrebbe consentito al figlio una certa mobilità.

“Non se ne parla- rispose Dugan –così non potrò giocare a baseball”.

La terza scelta era un intervento molto raro, una procedura già tentata solo una dozzina di volte negli Stati Uniti: la chirurgia plastica rotazionale.

La chirurgia rotazionale viene applicata in casi come quello di Dugan, trapiantando una parte del corpo del paziente per riparare un difetto del femore.

Il Dottor Mayerson avrebbe utilizzato la parte inferiore della gamba, dalla tibia fino al piede compreso, ancora sana, ruotandola di 180 gradi per impiantarla alla coscia.

Questo intervento avrebbe consentito alle articolazioni della caviglia di fungere da ginocchio, e il suo piede sarebbe servito come base per una protesi, dal ginocchio in giù.

Questi interventi di chirurgia rotazionale vengono generalmente indicati in bambini di età inferiore agli 8 anni che hanno ancora un notevole periodo di crescita.

In questo modo l’arto amputato riacquista una parte di mobilità che protesi meccaniche non consentirebbero.

Dugan avrebbe avuto la gamba attaccata alla coscia e il piede al contrario.

Voglio questa” affermò Dugan senza pensarci un attimo.

I rischi erano molti, ma a lui non importava, non gli importava neanche che i tempi di riabilitazione sarebbero stati lunghissimi.

L’intervento riuscì, Dugan dovette subire 25 ore di sala operatoria, e poi ancora cicli di chemioterapia, degenza lunghissima, ma ce la fece.

Dugan tornò a giocare a baseball con la sua gamba al contrario.

Dopo tre anni dalla diagnosi Dugan era titolare della squadra di basseball della scuola.

Il Dottor Mayerson, il chirurgo che l’ha operato (un esperto in questo tipo di intervento, ma la rarità dei casi è tale che ne abbia fatti soltanto tre) ricorda Dugan come un bambino speciale: ’Fa quello che vuoi ma io devo tornare a giocare a baseball’ mi disse quando lo conobbi” racconta Mayerson.

Il cancro è sconfitto, e adesso Dugan ha un solo sogno: quello di diventare campione di baseball.

 



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