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Pochi Secondi per Dimostrarvi che il Nostro Standard di Bellezza è Completamente Ridicolo (Guarda il Video)

di Alessandra Albanese

17 Febbraio 2014

Qualche tempo fa il sito Globaldemocracy.com pubblicò un video sull’utilizzo alquanto “selvaggio” del fotoritocco.

Dura poco più di un minuto, e noi vogliamo riproporlo, affinchè se ne tragga insegnamento.

Il video inizia con la panoramica di un set fotografico: macchine da presa, set, e una modella “normodotata”, né altissima né anoressica, che in monokini rosso si stende sul set, pronta per lo shot.

Lo studio adatta le luci intorno a lei e già la modella assume un aspetto migliore, sembra addirittura più snella (potenza dei riflettori).

Poi la truccatrice fa un’altra parte: fondotinta, lucidalabbra, mascara e piega ed ecco un’altra trasformazione. La ragazza più “boccolosa” e truccata comincia sempre più ad assomigliare a quelle bellone delle copertine che si vedono sulle riviste di moda.

Infine, dopo avere scattato la foto, comincia il vero lavoro: il Photoshop.

Mostrando cosa realmente accade dopo che le modelle lasciano lo studio e il lavoro del grafico fa la parte maggiore del servizio fotografico.

Con semplicemente un click la ragazza si allunga, si assottiglia, gli occhi si ingrandiscono, il suo naso miracolosamente si rimpicciolisce

E così continua: spalle, mani, corpo, seno, gambe, persino i piedi vengono ritoccati.

La pelle si schiarisce, diventa brillante, insomma il risultato finale mostra una ragazza che non è affatto quella salita sul set per gli scatti.

Il video è un messaggio che il sito ha voluto lanciare a tutte le ragazze che troppo spesso vedendo le cover girl così perfette finiscono per emularle, con risultati che sono ben diversi dalla foto che abbiamo visto.

Globaldemocracy.com ha lanciato una petizione che chiede l’obbligo ai grafici pubblicitari di aggiungere un disclaimer alle pubblicità che utilizzano il fotoritocco.

Un semplice avviso, che attesti che una modella è stata manipolata graficamente dal computer potrebbe essere un piccolo passo, ma potrebbe insegnare alle ragazzine che inseguire questi modelli non è sempre un bene, e che “è Photoshop, e non una dieta da fame, che aiuta a diventare più belle”.

 



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