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Come prevenire e curare l’eritema da pannolino

di Redazione VitaDaMamma

01 Marzo 2014

Curare l'eritema da pannolinoChi ha avuto occasione di prendersi cura di un bambino piccolo lo sa bene: l’eritema da pannolino è un problema molto comune. Alla sua comparsa la mamma potrebbe colpevolizzarsi eccessivamente. Sarà colpa mia? Avrò curato abbastanza il mio bambino?

Di certo la comparsa di irritazioni è favorita dal fatto di lasciare per troppo tempo il bambino con il pannolino bagnato o sporco, ma ciò non significa che sia sempre colpa di chi se ne prende cura: anche l’effetto occlusivo del pannolino gioca la sua parte.

La pelle del bambino è più delicata rispetto a quella degli adulti e l’umidità e il calore che si sviluppano nelle zone intime possono irritarla facilmente

Per di più anche lo sfregamento della pelle contro il pannolino può scatenare un’eritema.

A ciò si aggiunge l’effetto irritante del contatto con l’urina e con le feci. In particolare in queste ultime sono presenti enzimi che infiammano lo strato superficiale dell’epidermide. In altri casi, invece, l’eritema è inaspettatamente associato alla comparsa dei dentini. Nulla a che fare, quindi, con la mancanza di cure.

Resta però il fatto che la prevenzione è fondamentale. Per questo il pannolino deve essere sostituito tutte le volte che ce n’è bisogno. In media una mamma cambia il suo bambino 8 volte al giorno, ma non c’è una regola precisa. Ciò che conta davvero è non lasciar passare molto tempo dopo che il bambino ha bagnato o sporcato il pannolino.

Un altro aspetto importante è che il sederino deve essere pulito delicatamente ma in modo accurato, utilizzando solo acqua abbondante e prodotti indicati per la pelle dei bimbi. Anche asciugare bene la pelle è fondamentale: l’umidità residua non fa infatti altro che aumentare il rischio di irritazioni.

L’eritema può poi essere prevenuto con creme a base di ossido di zinco, una molecola naturale che forma uno strato protettivo che agisce da barriera, ma consente alla pelle di traspirare. Ma c’è di più: l’ossido di zinco neutralizza le sostanze irritanti presenti nelle feci, contribuisce a preservare il pH fisiologico e aiuta le difese immunitarie del piccolo, ostacolando la proliferazione dei batteri.

Da evitare, invece, l’uso di prodotti contenenti sostanze chimiche aggressive o dalla consistenza molto grassa. Il loro uso, abbinato al calore e alla sudorazione abbondante nella regione inguinale, favorisce la macerazione della pelle, il conseguente arrossamento e la sua erosione.

Dopo essersi presi cura della pelle del bimbo è possibile mettergli il pannolino, senza però avere nessuna fretta. Infatti anche lasciare respirare un po’ la pelle aiuta a prevenire la comparsa di irritazioni.

Cosa fare invece quando l’eritema è ormai presente?

Prendere tempo è inutile e controproducente: anche se nella maggior parte dei casi si tratta di un problema di lieve entità, trascurare un’irritazione aumenta il rischio di infezione. Per questo la prima cosa da fare è cambiare il pannolino più spesso. Inoltre anche in questo caso ci si può poi affidare a creme a base di ossido di zinco e pantenolo che, oltre ad ammorbidire la pelle, ne favoriscono la guarigione spontanea.

Se, però, dopo 2 o 3 giorni il problema persiste o addirittura peggiora è bene rivolgersi al pediatra. In alcuni casi, infatti, le irritazioni possono essere più gravi e associate ad infezioni come la candida, o essere il sintomo di dermatite seborroica, psoriasi o dermatite da contatto. Quando si sospetta uno di questi problemi è importante evitare il fai da te e affidarsi alle mani di un esperto.

E’ infatti importante ricordare che l’uso di prodotti a base di corticosteroidi è in molti casi sconsigliato perché anche se riducono l’infiammazione non sono specifici per il problema alla base dell’irritazione, che tende a ricomparire nel momento in cui si smette di utilizzarle.

Non solo, il cortisone, soprattutto se usato frequentemente, aumenta il rischio di formazione di lesioni nodulari rilevate (il cosiddetto granuloma gluteale infantum), in presenza delle quali il trattamento con corticosteroidi deve essere immediatamente interrotto.

 

Scritto da Silvia Soligon

Foto © Pakhnyushchyy – Fotolia.com



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