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E’ Primavera: Curiosità e Stranezze del 21 Marzo

di Alessandra Albanese

21 Marzo 2014

E’ Primavera.

Finalmente, diranno coloro (me compresa) che odiano il freddo e l’inverno.

Finalmente diranno tutti gli abitanti dell’emisfero boreale.

Perché se qui da noi comincia il bel tempo e le giornate si allungano, dall’altra parte del mondo, quello più a Sud dell’equatore, l’equinozio del 20 marzo corrisponde invece all’entrata dell’autunno.

E dunque se vitadamamma fosse scritto in SudAfrica, adesso io avrei un bel da fare a scrivere un pezzo sull’autunno e le foglie cadenti e via dicendo.

Ma tant’è, siamo in Italia, e corriamo verso la bella stagione. Perciò godiamoci queste giornate primaverili, con quello che di bello questo periodo porta.

Nonostante la credenza che la primavera cominci, come ci hanno sempre insegnato fin dalle scuole elementari, il 21 marzo, questa stagione, così come tutte le altre è stabilita dalla rotazione terrestre e principalmente dall’equinozio di Primavera.

Ovvero, il momento in cui il sole attraversa l’orizzonte celeste e tocca il punto vernale.

Il punto vernale è quel punto in cui l’eclittica, cioè il percorso che il Sole compie durante un anno, si interseca con l’equatore.

Quest’anno il punto vernale è caduto esattamente il 20 marzo alle 17.57, ora italiana.

Invero non è il Sole, come si sa a percorrere questa strada ma la Terra.

In ogni caso, la ricorrenza che vuole il 21 marzo come inizio della primavera è stata istituita dal Concilio di Nicea nel 325 d. C., che tra le altre disposizioni in materia religiosa affermò che la Pasqua si sarebbe festeggiata la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera.

Ecco la necessità di dare una data anche a questo evento astronomico, che venne poi confermata nel 1582 da Papa Gregorio XIII.

Sebbene non è esattamente vero neanche che il giorno dell’equinozio abbia una notte e un giorno perfettamente uguali, è però esatta la affermazione che durante questo giorno il Sole sorge perfettamente a Est e tramonta perfettamente a Ovest.

E di conseguenza esso si trova allo Zenit a mezzogiorno.

Sempre in tema di dati astronomici è da ricordare che al Polo Nord comincia il giorno più lungo dell’anno. Con l’equinozio d’autunno, a settembre (e non proprio il 21 come ci hanno insegnato sempre alle elementari!) comincerà il periodo delle notti lunghe, con quella più lunga dell’anno, proprio il giorno dell’equinozio.

Succede l’esatto contrario invece al Polo Sud.

Il motivo per cui l’equinozio di primavera è sempre in anticipo rispetto all’anno precedente è dovuto alla “precessione degli equinozi”.

Cosa vuol dire precessione?

 

A causa della sua forma non esattamente sferica, e della forza di gravità della Luna e del Sole, la Terra gira attorno al suo asse un po’ come fa una trottola, cioè cambia in modo impercettibile ma continuo il suo orientamento intorno all’asse quando il suo moto viene alterato (ad esempio dal cambiamento di velocità o altro).

Questo fa si che soltanto ogni 25 mila anni circa gli equinozi cadano esattamente nello stesso momento.

E questo solo perché il calendario gregoriano contempla gli anni bisestili, altrimenti il calcolo sarebbe ulteriormente diverso.

Questi “problemi con il calendario” furono chiari già duemila anni fa, quando Giulio Cesare incaricò l’astronomo Sisogene di sistemare le stagioni, all’epoca completamente sfasate rispetto a quelle che realmente avrebbero dovuto essere: considerate che nel 46 d. C. l’equinozio primaverile cadde… a settembre!

Sisogene, per fare ciò dovette inventarsi un anno di 445 giorni, che chiamò ultimus annus confusionis (la traduzione credo non serva), e stabilì gli anni bisestili.

Era nato il calendario Giuliano, poi ribattezzato gregoriano dal Papa Gregorio XIII.

L’equinozio di primavera ammirato da Stonehenge, in Gran Bretagna

 

Papa Gregorio non volle chiamare il calendario così per un eccesso di egocentrismo, ma perché con l’aiuto di astronomi si accorse, nel 1582, che c’era ancora qualcosa di sbagliato nei dati, e accorciò dunque quell’anno di 10 giorni, sempre seguendo i calcoli astrali, e sempre per accordare il calendario con la reale data siderale.

Con lui infatti vennero anche soppressi gli anni bisestili degli anni centenari non multipli di 400, e infatti il 2100, il 2200 e il 2300 non avranno 29 febbraio.

Come potete vedere l’argomento primavera dal punto di vista “tecnico” è lungo e complesso, e dato che la sottoscritta non è astronoma, a quanto sopra può soltanto aggiungere qualche altra informazione, meno precisa e più leggera.

Per esempio che Google ha realizzato il Doodle a sfondo floreale proprio per salutare la bella stagione.

O per esempio che quest’anno, in barba al calendario solare e siderale, in barba a Sisogene e Gregorio, vale la pena considerare non calcoli astrali ma detti popolari.

Perché, come dice il detto “una rondine non fa primavera” sarà meglio preparare gli ombrelli: il meteo prevede pioggia proprio nel primo weekend della bella stagione!



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