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8 Insetti che Potranno Sfamare il Mondo nel Futuro

di Gioela Saga

06 Maggio 2014

mangia insetti

Con la popolazione mondiale sempre in crescita che è sempre più vicina agli 8 miliardi di persone, si stima che sarà sempre più difficile che le risorse alimentari tradizionali possano davvero sopperire a tutti i bisogni.

Un numero crescente di esperti afferma che presto non avremo altra scelta che introdurre nella nostra alimentazione anche gli insetti.

All’inizio di quest’anno, la Fao ha pubblicato un rapporto dal titolo “Insetti commestibili: prospettive future per la sicurezza alimentare degli esseri umani e degli animali”. La ricerca descrive i benefici ambientali e sanitari che deriverebbero da una dieta integrata da insetti, nota anche come dieta “entomofaga”. Sulla base di questo documento FAO si elencano otto insetti commestibili che presto potrete trovare nel vostro piatto.

1 – I bruchi mopane (Belina Imbrasia), sono comuni in tutta la parte meridionale dell’Africa, vengono raccolti da donne e bambini e tradizionalmente cotti in acqua salata e poi essiccati al sole. Possono essere conservati così per mesi.

Sono molto nutrienti: 31 mg di ferro per 100 gr di peso, molto più della carne. Sono anche una buona fonte di potassio, sodio, calcio, fosforo, magnesio, zinco, manganese e rame.

2 – Le termiti, famose per rosicchiare il legno, in alcuni luoghi del Sud America e dell’Africa vengono fritte, essiccate al sole o cotte al vapore con foglie di banano!

Sono generalmente costituite da un massimo di 38% di proteine ma una specie venezuelana, l’aculeosus Syntermes è composta dal 64% di proteine.

3 – In Australia vi sono bruchi, da cui si origina la falena leucomochla Endoxyla, che si nutrono delle radici di alberi come eucalipti e acacie, sono chiamati witchetty, o vermi del legno. Tra i popoli aborigeni costituiscono un alimento di base.

Se mangiato crudo, il gusto delle larve è simile alle mandorle; se vengono cotti assumono una consistenza croccante e gustosa simile al pollo arrosto. Questa larva è una grande fonte di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo omega-9.

4 – Le Chapulines sono cavallette del genere Sphenarium e sono ampiamente consumate in tutto il sud del Messico. Sono spesso servite al forno e aromatizzate con aglio, succo di limone e sale, guacamole (una salsa messicana a base di avocado) o peperoncino in polvere. Sono una ricca fonte di proteine, alcuni sostengono possano arrivare al 70% di proteine contenute.

5 – Una prelibatezza in molte tribù africane è il punteruolo rosso della palma (Rhychophorus phoenicis) che si trova sui tronchi, appunto, delle palme. Misura circa 10 centimetri di lunghezza e viene consumato fritto.

Un rapporto del 2011 pubblicato dal “Journal of Insect Science” rivela che il punteruolo africano è un’ottima fonte di molte sostanze nutrienti come il potassio, zinco, ferro e fosforo, così come diversi aminoacidi e acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi.

6 – Gli insetti dell’ordine Hemiptera conosciuti spesso con il nome generico di “cimici” vengono consumati in tutta l’Asia, l’Africa e in alcuni luoghi del Sud America Questi insetti sono una ricca fonte di nutrienti importanti tra cui proteine, ferro, potassio e fosforo.

Non sono generalmente consumate crude, a meno che la testa venga rimossa prima di ogni altra cosa e questo impedisca di produrre il famigerato odore che emana se si sente in pericolo. Normalmente vengono tostate o immerse in acqua ed essiccati al sole.

7 – Il baco da seta conosciuti come larve della farina (Tenebrio molitor), è uno dei pochi insetti coltivati nel mondo occidentale forse perché si sviluppano meglio in un clima temperato. Per la prima volta sono stati consumati in Olanda.

Il valore nutrizionale dei bachi da seta o da farina è difficile da battere: sono ricchi di rame, sodio, potassio, ferro, zinco e selenio. Essi sono paragonabili alle carni in termini di contenuto proteico ma contengono un maggior quantitativo di grassi polinsaturi sani.

8 – L’ultima opzione è tutta carioca, nel sud-est del Brasile, in particolare nella regione montagnosa di Ceará, è tradizione mangiare le formiche Tanajura. Abbastanza costose, perché è difficile catturarle e sono stagionali, appaiono in abbondanza solo durante la stagione delle piogge.

Queste formiche sono ricche di proteine e la cultura popolare ritiene che esse abbiano anche potere afrodisiaco e proprietà antibiotiche naturali. Le tanajuras sono comunemente consumate sotto forma di croccanti stuzzichini o gallette, naturalmente togliendo sempre prima le ali, il pungiglione e le gambe.

Fonte: Hypescience



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