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Omicidio Gambirasio: il Giallo nel Giallo della Morte della Piccola Yara

di Federica Federico

07 Luglio 2014

yara gambirasio

Nell’omicidio di Yara Gambirasio c’è un giallo nel giallo:
per tre lunghi anni d’indagini, ipotesi e ricostruzioni investigative, dietro al mistero della morte della giovane ginnasta si è nascosto, un “dramma familiare”.

Gli esperti genetisti hanno rintracciato in Giuseppe Guerinoni, autista di autobus deceduto a 60 anni nel 1999, il padre biologico di ignoto 1, il presunto assassino di Yara.

I figli legittimi di Guerinoni sono da subito apparsi assolutamente estranei alla morte della giovane ginnasta, tuttavia la mancata corrispondenza dei loro DNA con quello repertato sui pantaloni e sugli slip della vittima ha rivelato una verità inaspettata e scomoda:
un figlio illegittimo Guerinoni si nascondeva da qualche parte e probabilmente aveva ucciso Yara lasciando sul cadavere “la firma” del proprio DNA.

A Massimo Giuseppe Bossetti gli inquirenti sono arrivati ricostruendo la vita e le abitudini sentimentali di Guerinoni e, avvalendosi delle comuni tecniche investigative, hanno letteralmente “scandagliato” le memorie degli anziani della bergamasca.

Sul settimanale “Giallo” (Cairo Editore – n°27 del 9 luglio 2014) compare una dettagliata ricostruzione del “mistero” della nascita illegittima di Ignoto1.

Come gli inquirenti sono arrivati a Massimo Giuseppe Bossetti e come hanno scoperto la sua condizione di illegittimo figlio di Guerinoni?

Sono state fondamentali le testimonianze degli amici e dei compaesani di Giuseppe Guerinoni, qualcuno ha esplicitamente fatto il nome di Ester Arzuffi.

Secondo la ricostruzione del settimanale appena citato (di cui consigliamo la lettura a tutti gli appassionati del caso di cronaca) pare che gli inquirenti siano arrivati alla signora Bossetti, cioè alla mamma di Ignoto1, proprio grazie alla decisiva memoria 67enne di Clusone, Antonio N.

Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni erano vicini di casa, vivevano nella stessa via e nello stesso palazzo, a Ponte Selva in Val Seriana.
A quanto pare, Ester era già sposata con Bossetti e questo spiegherebbe il cognome di Massimo Giuseppe e di sua sorella gemella.

Il presunto assassino di Yara ha sempre sostenuto di essere venuto a conoscenza della sua condizione di figlio illegittimo solo dopo l’arresto.

Eppure Ester aveva consapevolmente consumato una relazione con Guerinoni, è possibile che negli anni non avesse mai svelato al marito e ai figli la sua verità?

Ester faceva l’operaia e gli anziani del paese, uomini e donne, la ricordano come una giovane che non passava inosservata;
anche lei prendeva l’autobus guidato da Guerinoni e l’autista, sempre secondo le memorie degli abitanti della bergamasca, non era capace di rimanere indifferente al fascino femminile.

Ma è possibile che Bossetti, il marito di Ester, non abbia mai saputo né sospettato nulla?

Mentre, contro le evidenze della scienza, la mamma di Ignoto1 ancora nega la sua relazione con Guerinoni, le testimonianze dei compaesani avrebbero portato a lei e da lei a Massimo Giuseppe.

  • Intanto è previsto per domani, martedì 8 luglio, l’interrogatorio di Massimo Giuseppe Bossetti che per la prima volta ha chiesto di sua sponde di essere ascoltato, manifestando l’intenzione di rompere il silenzio in cui si era chiuso.
  • E’ possibile che la difesa chieda la ripetizione degli esami del DNA.

Rispetto a tali esami va detto che i genetisti (sin ora) non hanno lasciato nessuno spazio ad alcun possibile dubbio:

– le tracce di sangue sui pantaloni e sugli slip di Yara vengono ricondotte a Bossetti;

– il sangue (per come è stato rinvenuto e repertato), secondo il parere degli esperti, si può essere depositato sui tessuti solo nel momento del delitto;

– il liquido ematico sarebbe caduto sui vestiti della vittima mentre questa veniva uccisa.

In sintesi, il sangue si sarebbe posato in più punti sugli indumenti della vittima, seccandosi successivamente sui tessuti e lì imprimendo l’indelebile traccia dell’assassino.



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