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L’Utero in Affitto una Bestialità: l’Ammonimento dei Vescovi

di Alessandra Albanese

09 Settembre 2014

 

L'Utero in Affitto una Bestialità: Dichiarazione Choc

La storia dei gemelli contesi da due coppie di genitori ha occupato le prime pagine di giornale per molta parte della primavera, e dopo, a nascita avvenuta il 3 agosto scorso, anche dell’estate.

Questi gemelli, i cui ovuli fecondati erano stati impiantati per errore nell’utero di un’ altra donna durante un intervento di procreazione assistita, sono, adesso che sono nati, figli biologici di una coppia ma partoriti da un’altra madre.

Sulla storia si è espresso anche il segretario della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) e vescovo di Cassano Jonio (CS), Monsignor Nunzio Galantino [vedi foto in copertina].

All’indomani della nascita dei gemelli, avvenuta dicevamo nel mese di agosto, monsignor Galantino ha espresso il suo pensiero:

“Quando avere un figlio comincia a diventare un diritto, è chiaro che poi si cercano tutte le strade per doversi assicurare questo diritto, come per esempio l’utero in affitto. Ed è chiaro che quando si parla di utero in affitto non si fanno i conti con altre realtà che sono poi i sentimenti, che sono poi l’equilibrio, il legame con una persona, il legame tra la mamma e coloro che portano in grembo”.

Monsignor Galantino si scaglia contro questo “Individualismo sfrenato che porta a bestialità come l’utero in affitto”, contro chi per forza vuole trasformare l’uomo in una macchina, che prima o dopo però, come in questo caso, paga un prezzo troppo alto a questa voglia di perfezione (e soprattutto, aggiungo io, il prezzo lo pagano spesso gli innocenti).

Purtroppo abbiamo bisogno di questi casi limite per doverci rendere conto della stortura che molte volte si innesca in alcuni meccanismi che, prima di essere di natura, diciamo, medica, sono di natura antropologica. – continua Monsignor Galantino – Quando noi mettiamo come primo obiettivo della vita il soddisfacimento di desideri anche legittimi di ogni uomo capovolgiamo un po’ tutto. Perché il desiderio dell’individuo non può essere la molla della storia“.

Avere un figlio, conclude il prelato, è un buon desiderio, ma non può essere un diritto.

D’accordo o meno con il pensiero che monsignore ha espresso, senz’altro quest’ultima considerazione deve fare riflettere.

 

Fonte: Huffington Post



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