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Ecografia Morfologica: Cosa è e Quando si fa

di Alessandra Albanese

03 Ottobre 2014

 

Ecografia Morfologica: Cosa è e Quando si fa

L’ecografia è l’indagine diagnostica per eccellenza della gravidanza.

Per sapere se questo “paziente invisibile” sta bene o no infatti, esiste un unico modo: farsi guidare dalla sua eco.

In genere ostetrici e ginecologi raccomandano tre ecografie durante i nove mesi di gravidanza , tra cui la più importante è la seconda, chiamata ecografia morfologica.

La “morfologica” come la chiamano tutte le mamme italiane, ha infatti lo scopo di valutare la salute del feto.

In genere è una normale ecografia trans-addominale, che può essere completata da una trans-vaginale, in casi di feti posizionati più in basso.

L’ecografia viene effettuata durante il secondo trimestre, tra la 19^ e la 21^+6 settimana di gestazione, anche se la legge non stabilisce una data entro la quale effettuarla.

Questo esame viene effettuato presso le Asl di appartenenza o presso gli ospedali di zona.

L’ecografia morfologica rientra in quelle cosiddette ecografie office, esami eseguiti come supporto alla visita ginecologica di routine.

ecografia 2

Risultati dell’ecografia morfologica

Da questo screening vengono raccolti una serie di dati quali:

  • La datazione della gravidanza (se non è stata effettuata durante una precedente ecografia)
  • La determinazione del numero di feti (anche questo se non effettuato durante il primo trimestre)
  • La presenza di attività cardiaca.
  • Il Diametro BiParietale (DBP) ovvero la distanza tra le due orecchie che però difficilmente indica anomalie significative.
  • La circonferenza cranica (HC o CC).
  • Il diametro trans cerebellare (DTC) che misura la lunghezza del cervelletto, organo deputato all’equilibrio
  • Il ventricolo laterale cerebellare (VLAT) misura gli spazi liquidi cerebrali
  • La circonferenza addominale (CA o AC) misura la circonferenza dell’addome, importante soprattutto nella ecografia del terzo trimestre per confermare il normale sviluppo del feto.
  • La Lunghezza femorale (FL), che esprime lo sviluppo delle ossa lunghe come il femore.
  • La formazione delle orbite e dei cristallini e del solco labionasale.

Inoltre da questa indagine si evincono altre importanti informazioni come:

La qualità del liquido amniotico e la posizione della placenta

– Il situs cardiaco (ovvero la posizione di cuore, aorta e polmoni e la formazione delle 4 camere),

– L’assenza di edemi i igromi cistici nel collo

– La formazione di organi interni quali stomaco, apparato gastrointestinale, reni e vescica.

– La formazione della Colonna vertebrale e degli arti (mani e piedi ma non il conteggio delle dita)

– La presenza dei 3 vasi nel Cordone ombelicale

 

L’ecografia morfologica identifica malformazioni fetali maggiori nel 30-70% dei casi; i dati risultanti vengono trascritti, insieme a tutte le altre informazioni utili per stabilire la salute del nascituro, oltre ad altri fattori che potrebbero limitare l’accuratezza dell’indagine come ad esempio l’obesità materna, la posizione del feto o altre sospette patologie che, se presenti, dovranno essere indagate con esami più approfonditi (ad esempio con ecografia di secondo livello o diagnostica).

Di recente la tecnologia ha messo appunto anche ecografie in 3D, con immagini più nitide, ma non per questo più accurate di quelle tradizionali: le malformazioni infatti vengono già identificate con una normale ecografia bidimensionale, che possono essere chiarite attraverso un dispositivo 3D.

Ma anche in presenza di ecografie 3D non è possibile identificare anomalie cromosomiche quali ad esempio la sindrome di Down.

ecografia 3

L’ecografia è pericolosa?

Assolutamente no.

L’ecografia è una indagine che sfrutta onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) non udibili dall’orecchio umano.

Grazie ad una sonda le onde sonore attraversano i tessuti e rifletto l’immagine intrauterina, per niente dannosa per il feto e per la mamma.

Le ecografie non danno alcuna certezza che il bimbo che nascerà sarà del tutto sano, ma questo strumento riesce comunque a stabilire con un’ampia percentuale molte delle malformazioni fetali, e grazie a questo potere intervenire prontamente.

 

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Toscana



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