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Vaccini omeopatici per bambini: non possono essere considerati l’alternativa ai vaccini tradizionali

di Federica Federico

21 Dicembre 2020

La preoccupazione di come proteggere noi e i nostri figli contro le malattie infettive è una delle tematiche più controverse nella medicina moderna. Moltissime mamme mostrano interesse verso i vaccini omeopatici credendo che questi siano naturali, innocui e atossici, senza alcuno dei possibili effetti avversi tipici delle medicine tradizionali, le cose, però, non sono così semplicemente sintetizzabili.

 

Vaccini omeopatici e tradizionali a confronto

Vaccini omeopatici e tradizionali a confronto. Diritto d’autore : Miroslav Beneda ©123RF.com ID Immagine : 11754601 con licenza d’uso.

Vaccini omeopatici e vaccini tradizionali a confronto.

 

Sgomberiamo il campo da un dubbio pervasivo e pericoloso: non appena si parla di vaccini omeopatici i più cadono nell’equivoco di essere incorsi in un articolo, in una discussione o comunque in un contenuto anti-vaccinale, ovvero avverso alla vaccinazione tradizionale. Lo scopo di questo scritto non è quello di screditare la vaccinazione ortodossa, all’opposto vogliamo far riflettere sui buoni risultati che quest’ultima ha sortito nel tempo.

 

A discapito degli studi pubblicati sin ora, la vaccinazione omeopatica:

  • non può contare sulla stessa platea di immuni resa possibile con i piani vaccinali tradizionali a livello internazionale;
  • non può nemmeno contare sulla educazione del corpo vaccinato a una risposta mirata contro il patogeno specifico (e procediamo chiarendo subito questo importantissimo punto).

 

I vaccini tradizionali hanno il merito, scientificamente comprovato, di educare l’organismo a riconoscere e contrastare i patogeni avversi: l’inoculazione del vaccino, infatti, introduce nell’organismo cosiddetti antigeni patogeni di superficie (come virus o batteri inattivi), questo contatto mirato e controllato stimola il corpo umano a una risposta immunitaria finalizzata.

 

E’ così che il bambino vaccinato tradizionalmente produce gli anticorpi capaci di contrastare i patogeni con cui è venuto in contatto attraverso i vaccini, in relazione a ciò i medici parlano di produzione di anticorpi selettivi.

 

I vaccini omeopatici non contengono i patogeni di superficie e pertanto non garantiscono al vaccinato la stessa facoltà di sviluppare un adeguato riconoscimento del virus o batterio estraneo.

 

Mentre la vaccinazione tradizionale si fonda sull’educazione del corpo al contrasto del patogeno, l’omeopatia agisce rafforzando il sistema immunitario aspecifico o innato con un’azione di rinforzo delle difese immunitarie generica e estranea all’introduzione di agenti patogeni nuovi e fino a quel momento sconosciuti.

 

Il processo omeopatico, dunque, non stimola la produzione di nuovi anticorpi, ma semplicemente punta a potenziare i meccanismi di difesa che ogni organismo possiede per sua natura.

 

In questo senso, a parità di patogeno avverso considerato, la vaccinazione omeopatica, pur non avendo rischi collaterali, non è comunque sostituta equivalente di quella tradizionale.

 

 

Vaccini omeopatici non possono essere considerati come sostituitivi dei vaccini tradizionali.

Vaccini omeopatici non possono essere considerati come sostituitivi dei vaccini tradizionali. Diritto d’autore : sailanalt ©123RF.com ID Immagine: 19608706 con licenza d’uso.

Vaccini omeopatici e tradizionali: perché non sono sovrapponibili gli uni agli altri.

 

ATTENZIONE: Avere contezza dell’esistenza di vaccini omeopatici non è cosa demonizzabile perché vi sono circostanze in cui la vaccinazione omeopatica può essere un’alternativa alla profilassi tradizionale. Può essere considerata come una soluzione, per esempio, per i bambini e per gli adulti immuno-depressi, soggetti che, per la loro condizione fisiologica, non sosterrebbero una vaccinazione convenzionale e che, tuttavia, potrebbero avvantaggiarsi (almeno temporaneamente) di una protezione non convenzionale verso certe malattie.

 

Per parte nostra, riconoscendo la valenza dei vaccini tradizionali non riteniamo che l’omeoprofilassi possa essere considerata come una soluzione per quei genitori che non intendo scegliere la profilassi ortodossa.

 

Senza temere di ripeterci, sottolineiamo che le due scelte (vaccini tradizionali e vaccini omeopatici) non sono sovrapponibili l’una all’alta.

Migliaia di vite sono state salvate grazie alle vaccinazioni ortodosse, e purtroppo è ancora necessario ricordarlo.

 

Diversamente dalla posizione di Vitadammam, c’è chi ritiene i due rimedi succitati siano l’uno alternativo all’altro protendendo per l’omeopatia e sostenendo, a beneficio di questa preferenza, che non sono mai stati fatti, fino ad ora, studi a lungo termine sulla sicurezza delle vaccinazioni tradizionali o che, se sono stati fatti, non sono mai stati pubblicati.

Ma resta il fatto (storicamente comprovato) che, per esempio, la poliomielite e la difterite sono state fermate col vaccino, senza contare che in mancanza di vaccini finalizzati un neonato potrebbe morire anche di pertosse.

 

LO SCOPO DI CIÒ CHE SCRIVIAMO È FORNIRE AL LETTORE INFORMAZIONI REALI PER AIUTARLO A PRENDERE UNA DECISIONE CONSAPEVOLE SULLA SALUTE DELLA PROPRIA FAMIGLIA. VA SGOMBERATO IL CAMPO DALLA POSSIBILITA’ DI FARE UN USO ALTERNATIVO E EQUIVALENTE DEI VACCINI OMEOPATICI E DI QUELLI TRADIZIONALI.

 

Questo tipo di informazioni non è da considerarsi un consiglio medico e potrete voi stessi decidere che tipo di prevenzione attuare ma, almeno, saprete che mettere a confronto i due vaccini equivale a confrontare non due prodotti finiti ed equivalenti per protocollo e resa, bensì due approcci e due risultati diversi. Ricordate che la vaccinazione tradizionale è il solo strumento di educazione del corpo a una risposta mirata contro il patogeno specifico.

 

I vaccini omeopatici e stimolazione immunitaria aspecifica.

I vaccini omeopatici e stimolazione immunitaria aspecifica. Diritto d’autore : Daniel Chetroni ©123RF.com ID Immagine : 117667004 con licenza d’uso.

Vaccini omeopatici e immunizzazione aspecifica.

 

Il non vaccinato per scelta sfrutta l’immunità di gregge costituita dalla più vasta platea dei vaccinati, è un dato di fatto. Ed è per questo che la vaccinazione è una scelta sociale oltre che personale.

 

Non garantendo l’esposizione al patogeno avverso, l’immunizzazione non ortodossa dei vaccini omeopatici non può essere considerata altrettanto “sociale” quanto l’immunizzazione tradizionale.

Infatti, se desiderate ottimizzare la protezione contro alcune peculiari malattie avete bisogno necessariamente di una protezione specifica, solo i vaccini ortodossi la garantiscono.

 

Ricordate che, benché vivere in modo sano possa prevenire alcune malattie e aiutarvi a guarire più velocemente, anche le persone più sane possono contrarre malattie infettive.

 

Vaccini omeopatici e vaccini tradizionali: sicurezza a confronto.

 

La sicurezza delle vaccinazioni tradizionali è sotto gli occhi di tutti: a fronte della popolazione vaccinata, gli effetti collaterali gravi sono marginalissimi, meno ricorrenti di quelli che possono conseguire all’uso di tanti altri farmaci (persino dei più comuni antibiotici).

 

Con riguardo agli effetti a breve termine dei vaccini tradizionali, sappiamo che la maggior parte delle reazioni immediate sono abbastanza lievi: irrequietezza, insonnia, tremori, dolore nel punto dell’inoculazione, rash cutanei o qualche linea di febbre.

 

Per completezza di informazione, va detto che una ricerca valida con riguardo ai danni a lungo termine dovrebbe raccogliere informazioni che abbiano le seguenti caratteristiche:

esaminare lo stato di salute generale dei soggetti, sia dal punto di vista strettamente fisico che mentale, inclusi diversi aspetti emotivi e culturali;

comparare in modo completo i soggetti vaccinati completamente con quelli non vaccinati affatto perchè includere i soggetti parzialmente vaccinati comprometterebbe una comparazione imparziale e rigorosa;

considerare solo i soggetti di una certa età poiché includere i bambini troppo piccoli non fornirebbe indicazioni attendibili su stati di salute cronica, normalmente vengono presi in considerazione i bambini dai 4 ai 14 anni.

 

Non si è mai visto nessuno studio pubblicato che abbia tenuto conto di tutti questi requisiti contemporaneamente e la sua attuazione potrebbe essere difficoltosa. Dobbiamo, però, fidarci dello stato dei fatti: restiamo un gregge vaccinato e sano, almeno statistiche alla mano.

 

Tra i medici omeopati, il dottor Isaac Golden ha sempre fatto richiesta a scienziati autorevoli di una ricerca con le caratteristiche sovraesposte. Tuttavia chiunque può notare i limiti di una simile domanda restando di evidenza le stesse difficoltà da noi sottolineate.

 

Chi è Isaac Golden? Il dott. Isaac Golden è paladino dei vaccini omeopatici. E’ un medico omeopata, naturopata, direttore del’Aurum Healing Centre, dell’Australasian College id Hahnemanniam Homeopathy e dell’Homeopathy International Online College. E’ stato Preside e Amministratore scolastico dell’Endeavour College of natural Health dal 2008 al 2012, coordinatore omeopatico del Melbourne College of Natural Medicine dal 1995 al 2004 e presidente dell’Australian Homeopathic Association dal 1992 al 1998. Inoltre ha ricevuto un’onorificenza per servizio dall’Australian Homeopatic Association nel 1999.

 

La biografia di Golden, senza nulla togliere al curricula di nessun medico e professionista, di per sé dimostra come la comparazione tra vaccini omeopatici e tradizionali non sia mai libera da incidenze formativo culturali. Non si tratta di mera propaganda, quella di ciascuno di noi, in relazione ai vaccini, è una scelta di vita e etica che però ha una ricaduta reale sulla salute individuale e collettiva.

 

I vaccini omeopatici sono efficaci tanto quanto quelli tradizionali?

I vaccini omeopatici sono efficaci tanto quanto quelli tradizionali? Diritto d’autore : digicomphoto ©123RF.com ID Immagine : 92905733 con licenza d’uso.

I vaccini omeopatici possono essere efficaci come quelli tradizionali?

 

Le medicine omeopatiche sono preparate attraverso un processo di diluizione e succussione (un brusco scuotimento contro una superficie rigida). Il rimedio non sviluppa il suo potenziale curativo senza questa azione compiuta in ogni fase della diluizione.

 

Una volta che il rimedio è pronto, attraverso tutte le diluizioni, secondo anche la legge di Avogadro, non è rimasta nessuna molecola della sostanza originale. Dunque c’è pieno accordo sul fatto che il potenziale omeopatico non possa essere tossico. Ma atossicità non vuol dire efficacia.

 

E’ proprio l’assenza di molecole il motivo che induce gli scienziati tradizionali a credere che il rimedio non possa sortire nessun effetto: se non contiene molecole della sostanza iniziale come fa a stimolare la risposta difensiva dell’organismo? E’ questa la domanda centrale.

 

La logica suggerisce che non c’è nessun motivo di usare qualcosa, anche se non è tossico, se effettivamente non funziona. Nè basta sostenere che la vaccinazione omeopatica sembra essere molto più economica e, non essendo tossica, eviterebbe anche una sperimentazione con i suoi annessi costi e i possibili danni permanenti ad essa correlati.

 

Di fatto ci sono 200 anni di dati registrati che dimostrano che grazie ai vaccini tradizionali è diminuita l’incidenza di moltissime malattie mortali o altamente invalidanti, talune sono state addirittura completamente “debellate” (qui debellate non vuol dire che sono svanite, bensì risultano del tutto arginate dai vaccini che ne impediscono la diffusione tra la popolazione).

 

Esistono alcune prove storiche del ricorso ai vaccini omeopatici in condizioni di assoluta emergenza aggravata, peraltro, da condizioni di disagio socio – economico.

 

ATTENZIONE: Il fatto che i vaccini omeopatici abbiano funzionato nelle tre esperienze emergenziali che stiamo per illustrare non incarna un dato oggettivo e non rende i vaccini funzionali ed efficaci in assoluto. Per di più portare questi dati a fondamento di un convincimento più ampio che li decontestualizza può ingenerare pericolosi equivoci.

 

Vaccini omeopatici e l’esperienza brasiliana.

 

Nel 1998 ci fu un’epidemia di meningite meningococcica di tipo B nella regione brasiliana. Molti dottori di quel paese erano anche omeopati. Il vaccino non era disponibile all’epoca in quella zona, così un gruppo di dottori della regione usarono un nosode meningococcico per immunizzare 65.826 bambini.

 

Cos’è un nosode?

I nosodi sono rimedi utilizzati in omeopatia, preparati ottenuti a partire da materiale patologico e ad altissima diluizione.

 

Altri 23.539 bambini non furono immunizzati. I medici seguirono i due gruppi per 12 mesi. L’efficacia dell’omeoprofilassi fu del 95% dopo sei mesi e del 91% dopo 12 mesi. La relazione completa e rigorosa nei suoi dati statistici fu resa nota in una recensione della rivista Homeopathic ed è disponibile per ulteriori studi e riferimenti: Mroninski C, Adriano E, Mattos G (2001) Meningococcinum: Its protective effect against meningococcal disease. Homoeopathic Links Winter Vol 14(4); (pp. 230-4).

 

Vaccini omeopatici e l’esperienza cubana

 

Nell’ottobre e nel novembre 2007, tre province della regione orientale di Cuba sono state colpite da forti nubifragi che hanno causato una grossa emergenza sanitaria. Il rischio di leptospirosi si era notevolmente innalzato con circa 2 milioni di persone potenzialmente esposte all’infezione veicolata dall’acqua contaminata.

 

Sono stati preparati dei vaccini omeopatici (leptospira nosode 200 CH) non avendo Cuba accesso ad altre risorse soprattutto a causa dell’embargo. Un team multidisciplinare si è spostato nelle varie regioni per condurre una massiccia somministrazione.

 

Dopo l’intervento si è evidenziato un grande calo della morbosità nel giro di due settimane e una riduzione allo zero per cento di mortalità dei pazienti ospedalizzati.

L’incidenza della malattia non è variata nelle regioni più colpite ma è aumentata significativamente nelle regioni in cui non era stato usato il programma vaccinale omeopatico.

 

In conseguenza a questo intervento, il governo cubano stimolò anche una campagna di prevenzione su base omeopatica per vaccinare l’intera nazione contro l’influenza suina tra il 2009 e il 2010 (più di 9,8 milioni di persone). Resta salvo che Cuba, causa embargo, non ha avuto accesso alle risorse medico scientifiche di cui paesi come il nostro sono, invece, beneficiari diretti. In questo senso l’omeoprofilassi fu un salvagente necessario.

 

Vaccini omeopatici e l’esperienza indiana.

 

Per molti anni, l’encefalite giapponese è stata una malattia endemica in molte parti dell’India.

Nella provincia di Andhra Pradesh, nel 1999 i casi sono arrivati ad essere 1.036, con 203 decessi, principalmente bambini. Il governo ha deciso di attuare una campagna di immunizzazione omeopatica che coinvolgesse tutti i bambini dai 14 anni in giù, approssimativamente 20 milioni di persone. Un programma di tre anni iniziato nel 1999 e finito nel 2003 che ha raggiunto l’obiettivo di arrivare a zero decessi.

 

Paragonando questa esperienza con quella di altre regioni vicine in cui non era stata fatta questa immunizzazione, si sono evidenziate le differenze: nelle altre regioni si continuava a morire.

 

Il professor I. Golden sostiene che il miglior sistema vaccinale possibile dovrebbe implicare la facoltà da parte dei genitori di poter scegliere quale immunizzazione utilizzare. E’ forse questo il solo punto che accogliamo della filosofia di Golden, tuttavia non si può prescindere, come genitori e non medici, dalle raccomandazioni del SSN.

 

Ricordate che i vaccini tutelano anche da malattie che sì, in teoria, possono essere curate, ovvero sono aggredibili dagli antibiotici, ma sono assai difficilmente diagnosticabili in tempo utile per la cura efficace e totale (per esempio la meningite da meningococco).

 

vaccinare i bambini

Vaccinare i bambini ©Vitadamamma.com

Conclusioni con riguardo alla scelta tra vaccini omeopatici e vaccini tradizionali.

 

Ogni genitore, prima di scegliere definitivamente, deve fondare il proprio convincimento su informazioni concrete non temendo il confronto col pediatra e il medico di famiglia.

 

Uno dei più grandi nodi di disinformazione riguardo ai vaccini attiene alle presunte sostanze nocive per l’organismo che questi conterrebbero.

 

Se avete letto qualcosa del genere in giro per la rete allora siete incorsi in un contenuto allarmistico, falso e disinformato:

la sostanza incriminata è solitamente il mercurio con il composto tiomersale, non si fa ATTENZIONE al fatto che, riguardo all’Italia, questa sostanza è stata eliminata dai composti vaccinnali già 15 anni fa.

 

Fonti accreditate chiariscono che: “In molti vaccini si sta anche eliminando una sostanza adiuvante, cioè che aumenta l’efficacia del vaccino, a base di alluminio, nonostante non ci siano prove che possa causare effetti collaterali” (Citazione virgolettata da AlimentazioneBambiniCoop.it).

 


Articolo originario datato 5 Febbraio 2015 con revisione e aggiornamento al 21 Dicembre 2020.

 

 

Fonti:

Farmazone.it

Homstudy

AlimentazioneBambiniCoop.it

 



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