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Bambini Mancini: 3 Domande e 3 Risposte

di Gioela Saga

29 Ottobre 2014

bambini mancini

“Ah… ma è mancino?”

Quante volte ho sentito questa domanda lapalissiana di fronte al mio bimbo di quasi 7 anni che utilizza in modo evidente la mano sinistra per lo svolgimento delle sue attività scolastiche, sportive e personali.

Benché oggi se ne parli sempre con maggiore disinvoltura e meno pregiudizi, evidentemente il fatto emerge ancora come inusuale e degno di nota e, per alcuni, sembra emanare anche un certo fascino.

Vorrei porre l’attenzione su alcune domande che mi sono fatta anch’io e le cui risposte mi hanno sempre molto rassicurato e aiutato.

Come nasce il mancinismo?

Inizialmente, quando è nato, come tutti i bambini, mio figlio usava indifferentemente entrambe le mani, poi, man, mano che le operazioni che effettuava diventano sempre più accurate e specializzate, anche il suo cervello ha seguito il percorso evolutivo comune a tutti i bambini.

E’ un processo chiamato “lateralizzazione” che avviene intorno ai 36 mesi, con l’ acquisizione del linguaggio e si completa intorno ai 4 anni, momento in cui il mancinismo viene più e meno ufficializzato.

Nei destrimani, l’emisfero sinistro è quello che predomina maggiormente, nei mancini accade il contrario, cioè prevale quello destro.

Le cause sono ancora per lo più ignote ma si ipotizza una componente genetica ed ereditaria.

Sono “diversi”?

Visto che i mancini rappresentano solo una piccola parte delle persone, si stima circa tra il 7 e il 10% della popolazione, è ovvio che alcuni strumenti e attività siano pensate in primo luogo per i destrimani e forse proprio questo comporta una maggiore elasticità e adattabilità da parte dei mancini, una delle ragioni, forse, per cui spesso oggi vengono additati come “più intelligenti” o “precisini”.

Inoltre la loro difficoltà a scrivere senza sbavare l’inchiostro o piegare le pagine, li porta, la maggior parte delle volte, ad osservare una calligrafia molto più precisa e attenta.

Dunque niente di scientifico ma una leggenda metropolitana assolutamente opinabile e una conseguenza “accidentale” ed indiretta dovuta al comportamento acquisito per poter esser in grado di fare le cose.

Diverso è invece il dato scientifico secondo il quale i mancini sarebbero tendenzialmente più creativi, infatti, prevalendo l’emisfero destro, che gestisce la parte le emozioni, la creatività, l’immaginazione e il pensiero più intuitivo, il bambino sarà più predisposto alla creatività.

Anche la memorizzazione visiva tende proprio per lo stesso motivo, ad essere più sviluppata, come pare, la predisposizione ai giochi di coordinazione visiva.

Inoltre l’uso degli arti sinistri in modo dominante e prioritario, fa spesso dei mancini dei grandi sportivi, ad esempio chi pratica arti marziali, schermitori o calciatori (Lionel Messi e Maradona tanto per citare due eccellenze), in quanto riescono a cogliere l’avversario con maggiore sorpresa e a mettere in campo schemi di gioco altrimenti di difficile attuazione.

Inoltre secondo il neuroscienziato Guy Azémar, in condizioni di incertezza spazio-temporale, la mano sinistra reagisce molto più velocemente della destra in tutte le persone.

Cosa fare?

In passato sui mancini se ne sono dette di tutti i colori: che il loro fosse un handicap vero e proprio, che fosse legato alla demenza, poi alla dislessia, in ogni caso una devianza. La stessa etimologia del termine “mancino” deriva dal latino “mancus” cioè mutilato, storpio!

La mano sinistra era considerata addirittura la mano del diavolo e così il mancino diventava addirittura uno “strumento” demoniaco.

Negli anni ’70, fortunatamente, nuovi studi e una mentalità senz’altro più aperta, razionale e tollerante, ha fatto sì che i bambini mancini non fossero più ghettizzati e addirittura costretti a scrivere con la mano destra. Dai ricordi dei nonni potete farvi raccontare di quando, agli alunni mancini, veniva addirittura legata la mano sinistra dietro la schiena per impedirne l’uso.

Questa pratica abominevole di per sé, si è rivelata addirittura controproducente, provocando interferenze tra i due emisferi e causando squilibri anche gravi al coordinamento motorio e al linguaggio, oltre che alla sfera psicologica generale: insicurezza emotiva, disturbi comportamentali.

Dunque quello che si deve fare con i mancini è: niente, assolutamente niente. E’ una particolarità come avere gli occhi di un certo colore, essere più alti della media, e così via…

 



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