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10 Tipi di Batteri Vivono sul tuo Cellulare: Scopri Cosa Fare

di Gioela Saga

18 Dicembre 2014

Ecco i 10 batteri che vivono sul tuo cellulare. Scopri cosa fare

Il cellulare, o smartphone di ultima generazione, è diventato un insostituibile ed indispensabile compagno di vita in tutte le attività quotidiane.

Ci sveglia al mattino, ci accompagna fedelmente nei vari appuntamenti che ci ricorda diligentemente, ci offre le previsioni del tempo, ci consente di acquistare al volo ciò che ci serve e di rimanere in contatto virtuale con tutti i nostri amici, per alcuni assume la funzione di una vera e propria filiale d’ufficio e di lavoro.

E’ però così affidabile ed innocuo?

Non ci soffermeremo per una volta sulle tante e dibattute onde elettromagnetiche che destano sempre parerei discordi ma su una “pericolosità”, se vogliamo, più nostrana ed immediata.

In realtà se ci pensiamo è abbastanza banale, ma il nostro cellulare diventa facilmente un ricettacolo per microbi e batteri di ogni tipo

in modo del tutto simile alle nostre mani, le quali però hanno la possibilità di essere lavate e disinfettate in modo appropriato e frequente.

Il cellulare viene appoggiato su ogni superficie, dai tavoli del bar, dei lavandini dei bagni, al vano portaoggetti della macchina e anche nella nostra borsa, in fondo, non possiamo certo dire che trovi un ambiente igienicamente protetto. La tastiera, le fenditure, la cover diventa un ambiente ideale per il deposito di microbi e batteri e la loro proliferazione.

Senza voler fare allarmismi, va da sé che il cellulare passa di mano in mano, si avvicina al viso e spesso, anche inconsapevolmente, alla bocca e le mani stesse che lo tengono non di rado vengono poi a contatto con bevande e alimenti.

smartphone e batteri

Si calcola che lo tocchiamo almeno 150 volte al giorno, spesso ci giocherelliamo inconsapevolmente, non riflettendo che ospitano l’80% dei più comuni batteri tra cui:

Pseudomonas aeruginosa che è un batterio molto aggressivo e diffuso sui cellulari proprio perché necessita di poche risorse e il suo punto di forza sta nel fatto di essere anche molto resistente agli antibiotici.

Clostridium difficile: responsabile di diverse patologie a carico del colon e di conseguenti disturbi intestinali alquanto spiacevoli…, soprattutto per chi ha già un livello basso di difese immunitarie.

Staphylococcus aureus che è fisiologicamente presente sulla nostra pelle ma può manifestarsi in modo più aggressivo e dare origine ad infezioni. Sembra che il 52% dei cellulari lo ospitino confortevolmente.

Staffilococchi coagulasi negativi, molto resistenti e di difficile estirpazione.

Streptococco, sia del ceppo A che causa diversi tipi di faringiti e tonsilliti soprattutto tra i bambini ma anche di ceppo B che da’ luogo a diverse infezioni polmonari e del tratto urinario.

Escherichia coli, normalmente presente a livello intestinale e utile per la sua funzione. Se presente sul cellulare però, potrebbe indicare una contaminazione che potrebbe portare problemi al tratto gastrointestinale, fino a problemi renali di vario tipo.

Coliformi che vivono normalmente nel terreno, nelle feci e che se si depositano sul cellulare potrebbero essere indicatori di contaminazioni maggiormente pericolose.

Corynebacterium che non sono molto diffusi ma ne sono state trovate tracce in alcune ricerche effettuate. E’ un batterio del ceppo responsabile della difterite che non è più una malattia largamente diffusa grazie alle vaccinazioni. Alcune forme trovate erano comunque innocue.

Lieviti. L’11,9% dei cellulari ospitano, ad esempio, la Candida albicans, responsabile di infezioni orali e vaginali.

– Le muffe sono presenti sul 10% dei cellulari e, se l’esposizione perdura nel tempo, la loro inalazione può causare difficoltà respiratorie come respiro corto e naso chiuso, spesso imputate ad allergie di vario tipo.

Morale?

Non demonizziamo, anche perché spesso le nostre difese immunitarie ci difendono egregiamente, inoltre, l’uso di lavarsi spesso le mani, seppur senza esagerazioni, diminuisce notevolmente i rischi.

In aggiunta: non sempre la quantità e la “qualità” di questi batteri portano a contrarre vere e proprie malattie ma sta ad indicare comunque che sono oggetti che erroneamente e superficialmente non si cataloga come “sporchi”.

E’ giusto invece essere consapevoli di ciò che usiamo con tanta frequenza e che magari anche gli smartphone come i tablet e le tastiere dei pc, necessitano, di tanto in tanto, di una bella pulita con panni e prodotti appositi.

Fonte: Focus



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