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Neonato ha solo 1 giorno di vita: “nuota” in piscina con il papà (FOTO)

di Federica Federico

14 Gennaio 2015

L’acqua è il primo elemento naturale che il bambino coniuga col verbo vivere: nel ventre materno il feto cresce immerso nel liquido amniotico e l’abbraccio dell’acqua lo culla, lo avvolge e lo accompagna nel viaggio intrauterino. Quando nasce il bambino lascia l’acqua per incontrare l’aria e il primo respiro rappresenta per lui il più grande, complesso e imponente sforzo mai compiuto.
Sin dal primo vagito il bebè deve affrontare il cosiddetto adattamento alla vita fuori dal ventre, incomincia dalla nascita un percorso non semplice di scoperta del sé: il feto che era un tutt’uno con la mamma, nascendo, si stacca dal corpo materno e pian piano costruisce la propria autonomia fisica.

 

L’acqua resta un elemento vitale per il neonato, sinonimo di pace e calma, quando ritorna all’acqua il bebè risente l’avvolgente abbraccio del ventre. Ed è per questo che il bagnetto diventa un momento importante per il rilassamento del bambino, un rito ed una coccola capace di favorire il benessere del piccolo anche se nato da poco.
Per “generale regola di precauzione” la prima acquaticità (ovvero l’immersione del bambino in vasche utilizzate per i corsi in acqua con mamme\papà e bebè) è consigliata dopo il sesto mese di vita ovvero dopo la seconda vaccinazione, ma Phoenix, nelle mani (più che tra le braccia) di suo padre, lo scorso settembre è sceso in acqua battendo ogni record: aveva 31 ore e 46 minuti di vita e già “nuotava”.

 

Neonato ha solo 1 giorno di vita: “nuota” in piscina con il papà (FOTO)

Neonato ha solo 1 giorno di vita: “nuota” in piscina con il papà (FOTO)
Foto diritto d’autore: haveseen© 123RF.com – ID Immagine: 49561336 con licenza d’uso.

Neonato ha solo 1 giorno di vita: “nuota” in piscina con il papà (FOTO)

 

Un solo giorno di vita non è parso troppo poco a Simon Elwell, il suo papà, maestro professionista di acquaticità per neonati. Il padre ha calato Phoenix in acqua sorreggendogli il capo rosa e rugoso e dondolandolo nella carezza avvolgente e morbida della vasca.

La piscina, in cui sono state scattate le foto che dallo scorso settembre incantano il web, è quella per l’idroterapia del Derriford Hospital di Plymouth, Devon.


 

A chi ha domandato a papà Simon “Perché?”, lui ha risposto “Perché no?”.

 

Certamente e legittimamente qualcuno potrebbe domandarsi con quale coraggio papà Simon ha potuto calare in acqua un bambino letteralmente appena nato! Senza dubbio, però, il papà di Phoenix si fa forte della sua grande professionalità e evidentemente crede in un progetto lavorativo e personale:

Simon vuole dimostrare che l’acqua accoglie i bambini e lo fa in sicurezza anche fuori dal ventre materno ed in una piscina.


 

Personalmente ritengo che l’acquaticità rappresenti effettivamente un momento di emancipazione e crescita del bambino, credo che se praticata precocemente possa aiutare l’autostima del piccolo nonché fortificare il rapporto tra genitore\accompagnatore e bebè. I bambini che praticano uno sport sin da piccolissimi sono più forti, è innegabile, infatti, che le attività sportive temprino il corpo e sostengono le difese immunitarie. Senza trascurare il fatto che, anche secondo alcuni studi scientifici, lo sport aiuta a regolare persino l’equilibrio emotivo e i ritmi sonno-veglia.

 

Tuttavia è indispensabile e corretto ribadire che la regola generale precauzionale più diffusa (almeno nel nostro paese) è quella di attendere i 6\7 mesi di vita ovvero le prime due dosi vaccinali. Non a caso è consuetudine di quasi tutte le piscine italiane ricevere i piccoli solo dopo il sesto mese di vita, periodo entro il quale il bambino è già stato sottoposto alle prime due dosi dei vaccini consigliate.

 


 

Articolo aggiornato al 15 Giugno 2021



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