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Lasciare i Bambini soli in Macchina: Attenzione può Essere Molto Pericoloso

di Gioela Saga

19 Gennaio 2015

Lasciare i Bambini soli in Macchina: Attenzione può Essere Molto Pericoloso

Tentiamo di preservare i nostri figli da ogni malattia e con ogni mezzo, cerchiamo di educarli ad essere rispettosi ma allo stesso tempo diffidenti dagli estranei, siamo pronti ad aiutarli per evitare ogni pericolo e ad insegnare come cavarsela da soli ma non riflettiamo spesso di poter essere noi la causa prima di un rischio molto più elevato di quanto non ci siamo mai, forse, soffermati a pensare.

Un recente episodio accaduto in una cittadina deve far riflettere molto su una consuetudine che spesso noi genitori mettiamo in pratica senza valutare attentamente ogni aspetto.

Una mamma sta rientrando a casa dal lavoro, ricorda di dover fare un piccolo e veloce acquisto presso il supermercato, arriva al parcheggio, lascia la macchina proprio in un posto davanti all’ingresso e si raccomanda con i due figli di 10 e nove anni di aspettarla seduti tranquilli.

La mamma mette in atto cautele e strategie perfettamente condivisibili:

– I bambini non sono particolarmente piccoli, hanno un’età considerata “non a rischio”.

– La macchina non è in un posto isolato e in prima fila rispetto al supermercato, vi è un discreto andirivieni.

– L’acquisto sarà veloce.

– Le chiavi non sono inserite nel cruscotto e l’auto viene chiusa.

– Non viene lasciato nulla di pericoloso a portata di mano dei bambini (sacchetti di plastica o eventuali oggetti contundenti).

– La temperatura della stagione non era in grado di dare problemi di nessun tipo.

Quanti di noi hanno adottato le stesse precauzioni e compiuto lo stesso gesto?

Io credo numerosissime persone, compresa la sottoscritta.

La mamma chiude la vettura e si allontana.

Il racconto, supportato dalle telecamere di sorveglianza del supermercato, è stato il seguente:

“Un uomo si è avvicinato alla macchina e ha cercato ripetutamente di forzare la serratura azionando le maniglie, ha poi aperto lo sportellino del carburante e ha iniziato a perlustrare alcuni vani esterni della carrozzeria, compresa la parte inferiore interna dei paraurti.

Si ipotizza che lo abbia fatto per cercare un’eventuale chiave di riserva per poter aprire la vettura. Non riuscendo nei suoi intenti, si è poi allontanato, forse anche perché la madre era già di ritorno.”

Possiamo solo immaginare il terrore negli occhi di quei bimbi mentre quest’uomo aggrediva l’automobile con un fare certamente minaccioso, Tristan e Alex dicono di aver incrociato anche il suo sguardo glaciale.

La mamma e le forze di polizia non sanno ancora quale potesse essere la reale intenzione dell’uomo ma tutte le ipotesi potrebbero essere plausibili: dal furto dell’auto o dell’Ipad con cui stavano giocando i bambini, al loro rapimento per chissà quali fini…

Purtroppo basta realmente un attimo perché un gesto ritenuto innocuo possa trasformarsi in una potenziale tragedia.

Sappiamo perfettamente che il rischio potrebbe anche essere basso, come lo è anche quello di contrarre particolari malattie o altro, ma perché effettivamente non evitarlo del tutto?

Siamo spesso a corto di tempo e di energie, i bambini non sempre hanno voglia di entrare con noi nei supermercato o in altri posti dove dobbiamo compiere noiose commissioni e noi spesso non abbiamo voglia di discutere o di imporci ma, la prossima volta che ci capita, riflettiamo su questa storia e pensiamoci due volte.

Senz’altro ci sono mille storie simili e non sempre andate a buon fine.

Pur prendendo tutte le precauzioni possibili, e naturalmente non includendo i bambini troppo piccoli per i quali nessuna precauzione è sufficiente,

non possiamo mai realmente sapere cosa potrebbe succedere in quei cinque minuti di impazienza.

Potrebbero essere cause esterne impensabili, malintenzionati pronti a tutto o, permettetemi anche di pensare che potrebbe anche succedere qualcosa a noi stessi, qualsiasi contrattempo o infortunio e passare parecchio tempo prima che qualcuno si accorga dei nostri bimbi in macchina.

La cultura popolare ci insegna poi, in modo tanto semplice quanto immediato, che “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”.



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