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Sanremo 2015: Alessandro Siani Offende un Bambino Sovrappeso

di Federica Federico

11 Febbraio 2015

Alessandro Siani Offende un Bambino Sovrappeso

Spesso si sottolinea che il senso dell’ironia è “una cosa da adulti” ed invero quando i bambini vengono derisi (o si deridono tra di loro) raramente il “gioco” assume i caratteri di un ironico scambio di battute, più comunemente i bambini e gli adolescente metallizzano male la beffa, rimuginano e soffrono.

Non a caso, in una concezione dolce dell’educazione, si ritiene che il bambino cresca di più e meglio quando fortifica la sua autostima, quando non viene mortificato né umiliato né isolato.

Tutto ciò per dire che il bambino è e sempre sarà un “essere” delicato da rispettare, forse, anche per il solo fatto che in lui (in ciascun bambino) risiede il futuro del mondo.

Ebbene, ieri sera un bambino è stato, forse inaspettatamente, il protagonista indiretto di un’accesa polemica partita dalla performance di Alessandro Siani al Festival di Sanremo.

I fatti si raccontano con l’immediatezza di una “freddura”:

“Ma ci entri nella poltrona. Da lontano mi sembravi una comitiva!”

Questa l’ironia senza mezzi termini con cui Alessandro Siani ha coinvolto un bambino in evidente sovrappeso nella sua performance live.

Il comico partenopeo ama “chiamare in causa” il pubblico in sala, sulle prime file fa leva per sottolineare anche difetti importanti del nostro Paese.

Tuttavia l’invettiva contro un bambino è apparsa da subito fuori luogo e gli spettatori, che oramai grazie alla rete esprimono il proprio gradimento in tempo reale, non hanno perso tempo twittando e postando su Facebook messaggi di disapprovazione.

siani

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Poco dopo sui profili social del Festival di Sanremo compare una foto complice di Alessandro Siani col bambino obeso, eccola:

siani battuta bambino obeso

Un inno all’amicizia? Qualcuno fa notare che probabilmente il bambino e l’attore napoletano sono legati da interessi professionali.

E’ forse lui il bimbo che ha recitato con Siani in “Si Accettano Miracoli”, l’ultimo fil del comico partenopeo?

siani battuta bambino obeso

Qualcuno, anche commentando l’immagine postata su Facebook nella pagina ufficiale del Festival di Sanremo, insinua un sospetto:

e se la battuta fosse stata completamente pianificata con la complicità di quel bambino, seduto proprio lì in prima fila sotto gli occhi di tutti?

siani battuta bambino obeso siani battuta bambino obeso 2 siani battuta bambino obeso 3

Di fatto contano poco l’identità del bambino o l’eventuale inserimento della battuta in una pianificazione a tavolino del monologo di Siani, questi elementi perdono rilievo dinnanzi alle parole rivolte ad un bambino perché quella frase, liberata in televisione, ha indirettamente coinvolto “tutti gli altri bambini obesi”.

Il mezzo televisivo, nonché la portata della trasmissione in cui sono state pronunciate le parole “criticate e discusse”, ha fatto sì che la battuta di Siani uscisse dal rapporto di personale amicizia e complicità con quel bambino e divenisse improvvisamente una potenziale offesa.

L’obesità infantile, vale la pena ricordarlo, è un problema sociale, oltre che familiare e personale per chi lo vive quotidianamente. Le patologie a carico del metabolismo, quelle circolatorie e i problemi cardiaci sono tutte complicanze o conseguenze che possono interessare nel tempo i pazienti obesi già in età pediatrica.

La fama, e nel caso di Siani anche le fini doti comunicative, mai debbono trasformarsi in una licenza di “parola assoluta”, la libertà personale finisce dove comincia la libertà individuale e il confine si chiama rispetto.

Le foto postate sulle pagine web del Festival di Sanremo hanno avuto il sapore dell’atto riparatore, mentre è parsa quasi un tentativo di riabilitazione definitiva la confessione di Carlo Conti che si è lasciato scappare queste parole:

Non dovrei dirlo, ma lo dico: Siani ha devoluto il suo cachet a due ospedali”.

L’attore napoletano ha deciso, infatti, di devolvere l’intero compenso a due ospedali pediatrici, il Santobono di Napoli e Gaslini di Genova … questo gli fa onore e dimostra che, malgrado la battuta forse non del tutto condivisibile, il comico partenopeo è animato da un nobile intento.

 



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