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Sindrome da trasfusione feto-fetale nelle gravidanze gemellari monocoriali

Sindrome da trasfusione feto-fetale: rappresenta uno squilibrio nella ripartizione del sangue tra gemelli monocoriali, è uno stato di rischio imprevedibile.

di Federica Federico

21 Novembre 2023

Sindrome da trasfusione feto-fetale nelle gravidanze gemellari monocoriali

In rete si è tornati a parlare della Sindrome da trasfusione feto-fetale dopo le dichiarazioni di Veronica Peparini sui rischi della sua gravidanza gemellare. Una condizione che, come vedremo qui di seguito, non dipende dall’età della gestante (la Peparini ha 52 anni) bensì da altri e diversi fattori legati soprattutto alla gravidanza monocoriale.

Gravidanza gemellare: un delicato equilibrio fisico

Quando all’interno di un utero materno si impiantano e si sviluppano più vite la mamma diviene la preziosa custode di una complessa e non comune magia: la nascita di due o più gemelli.

 

Una gestazione gemellare implica, richiede e pretende un equilibrio fisico delicatissimo bilanciato sull’esigenza di due o più feti ovvero di due o più vite che crescono insieme. Un solo corpo, quello materno, è chiamato ad assecondare i bisogni di due o più bambini nonché a garantire loro uno spazio vitale sufficiente per lo sviluppo fetale e la vita intrauterina.

 

Rispetto ad una gestazione comune, ovvero ad una gravidanza in cui la mamma porta in grembo e fa nascere un solo bambino, la dilatazione dell’utero è, in una gravidanza gemellare, assai superiore; superiore è l’apporto di sangue che la placenta o le placente hanno il compito di trasmettere ai bambini. Inoltre maggiore è lo sforzo cardiocircolatorio a cui la mamma è sottoposta, non fosse altro che per il gravame del peso.

 

In una pancia con due inquilini può accadere di tutto e non di rado si “combattono” delle vere e proprie lotte per lo spazio. La sindrome da trasfusione feto-fetale rappresenta più di questo, è una condizione di rischio.

Il video dei gemelli che lottano nel grembo materno

In rete continua a circolare (malgrado il passare degli anni e le puntuali correzioni alle false notizie) in modo virale un video “speciale”: una panoramica sull’interno di una pancia materna mentre nel grembo vivono e crescono due gemelli.

 

Il video che vi proponiamo qui di seguito viene presentato in rete in due diversi modi:

  1. la danza di due fratelli gemelli che si muovono al ritmo del cuore della mamma;
  2. due gemellini che lottano per lo spazio intrauterino.

Attenzione! Non fatevi ingannare dalle rivisitazioni più “romantiche” di queste immagini. Il girato diffuso attraverso i social network (Facebook, Instagram, ecc.) ha brevissima durata e non racconta ciò che realmente sta accadendo ai due bambini.

La ricerca sulla Sindrome da trasfusione feto-fetale

La fonte originaria delle immagini è in realtà una risonanza magnetica compiuta su una gestante in attesa di due gemelli ed è parte integrante di uno studio scientifico condotto dalla dottoressa Marisa Taylor-Clarke dell’unità RM Robert Steiner dell’Imperial College di Londra.

 

Questa ricerca, risalente al 2012, era volta a monitorare la cosiddetta Sindrome da trasfusione feto-fetale (Twin to Twin Transfusion Syndrome o TTTS), una patologia fetale che complica la vita intrauterina dei gemelli identici.

Cos’è la Sindrome da trasfusione feto-fetale o gemello–gemello

I gemelli identici che condividono la stessa placenta si definiscono “gemelli monocoriali”. La placenta monocoriale si caratterizza per il fatto di possedere parecchie connessioni vascolari, cosiddette anastomosi, capaci di mettere in comunicazione la circolazione sanguigna tra i due feti.

 

Placenta e bambini stanno, di norma, in un rapporto di reciproco equilibrio. Il flusso bidirezionale delle connessioni vascolari della placenta, le anastomosi, garantisce comunemente il giusto apporto di sangue ad ogni gemello. La Sindrome da trasfusione feto-fetale rappresenta proprio un’alterazione di questo delicato equilibrio sanguigno.

 

In alcuni casi il rapporto di reciproco equilibrio tra la placenta unica dei gemelli monocoriali e i bambini (2 o più feti) si sbilancia determinando un non corretto passaggio di sangue da un gemello (che viene chiamato donatore) all’altro (che viene chiamato ricevente).

Questa condizione può mettere a rischio la vita dei gemelli: il donatore può non crescere bene, il ricevente può subire gravi conseguenze per l’eccessivo apporto di sangue.

Diagnosi

La sindrome da trasfusione da un gemello all’altro interessa solo i gemelli monocoriali ed è una rara complicazione che interviene in circa il 10-15% dei gemelli identici. La patologia si sviluppa più spesso nel secondo trimestre.

 

Da un punto di vista medico diventa importante qualificare i gemelli che vivono nel grembo materno è perciò molto importante una corretta diagnosi di corialità ovvero una giusta identificazione del numero delle placente.

 

La diagnosi di coralità si effettua con un buon grado di sicurezza con l’ecografia del primo trimestre ovvero entro la 14° settimana.

 

È questa l’epoca gestazionale in cui l’ecografia, a fronte di una gravidanza gemellare, valuta il numero di placente: una gravidanza gemellare monocoriale sarà, per sua natura definita, a rischio di TTTS, sindrome da trasfusione feto-fetale. Questo, però, non vuol dire affatto che la sindrome si sviluppi in utero. Comunemente, infatti, l’organismo materno mantiene in perfetto equilibrio placenta e feti.

Le cause della TTTS

La sindrome da trasfusione feto-fetale dipende da uno squilibrio nella ripartizione del sangue tra gemelli monocoriali, non è quindi possibile prevedere in anticipo tale condizione. Non è una disfunzione genetica, non conta la familiarità e non è influenzata da caratteri ereditari.

 

L’ecografia è l’unico strumento che permette di evidenziare e diagnosticare la TTTS, acronimo di Twin to Twin Transfusion Syndrome, ossia Sindrome da trasfusione feto-fetale.

I sintomi della Sindrome da trasfusione feto-fetale.

Come detto in precedenza, non è possibile prevedere la sindrome, esistono tuttavia dei “campanelli d’allarme” che inducono i medici ad effettuare controlli preventivi e mirati sulla gestante. I segnali da prendere in considerazione sono:

  • la monocorialità: sia parla di gravidanza gemellare biamniotica quando i gemelli condividono la stessa placenta ma non il sacco amniotico. È definita invece gravidanza gemellare monocoriale monoamniotica quando i gemelli condividono sia la placenta che il sacco amniotico;
  • i gemelli hanno lo stesso sesso;
  • un’importante differenza di liquido amniotico nelle due sacche gestazioni.
 

La sindrome può incidere anche sulla crescita dei gemelli, col passare delle settimane le discrepanze in termini di sviluppo possono divenire visibili nei feti e dall’esame ecografico si può percepire anche una considerevole diversità in termini di peso e grandezza.

 

Anche la gestante può accusare dei sintomi che possono classificarsi come indicatori sospetti dell’insorgenza di una trasfusione da un gemello all’altro:

  • aumento rapido del volume uterino;
  • insorgenza di contrazioni;
  • tensione addominale;
  • repentino aumento di peso;
  • comparsa di difficoltà respiratorie.
 

Sindrome da trasfusione feto-fetale: come intervenire

Il video dei due gemelli che lottano nel grembo materno è il risultato di una risonanza magnetica, effettuata in condizioni di sicurezza su una mamma di gemelli monocoriali. La tecnica del MRI (Magnetic Resonance Imaging) consegna delle immagini eloquenti: il gemello ricevente è visibilmente più grande del gemello donatore.

 

La sindrome da trasfusione feto-fetale viene oggi trattata con una terapia in utero. Le anastomosi vascolari placentari vengono coagulate tramite fetoscopio ripristinando così un rapporto di reciproco equilibrio che permetterà ad ogni gemello di ricevere il giusto apporto di sangue.

TTTS: la storia delle gemelle Eilah, Erin ed Elsie

Nell’Ottobre 2014 sono nate a Burnley, nel Lancashire, in Inghilterra, tre gemelline Eilah, Erin e Elsie che nel grembo materno avevano sofferto della sindrome da trasfusione feto-fetale.

 

La loro mamma Laura Slinger, all’epoca 26enne, fu sottoposta ad un delicatissimo intervento con tecnica laser volto a separare i flussi sanguini che, dalla sola placenta della mamma, conducevano alle bimbe il sangue necessario alla vita.

 

L’intervento, definito dai sanitari stessi pericoloso e delicato, ha permesso alle gemelline di venire alla luce e di sopravvivere alla sindrome senza conseguenze. Questo dimostra che una diagnosi precoce può consentire ai medici di gestire e superare anche le più rare emergenze.

   
 

Aggiornamento articolo originale pubblicato il 17 Febbraio 2015



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