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Semi della Frutta: Ecco Quelli che Fanno Bene e Quelli che Fanno Male

di Gioela Saga

12 Marzo 2015

I benefici della frutta sono ormai universalmente riconosciuti ma spesso non si approfondisce un aspetto fondamentale relativo ai semi che vi si trovano all’interno.

Molti semi della frutta possono avere delle proprietà addirittura benefiche, altri, invece, devono essere evitati.

 ecco quelli che fanno Bene e quelli che fanno Male

I semi sono spesso un po’ bistrattati e sembra una cosa scontata evitarli e buttarli o non considerarli affatto come parte integrante del frutto, invece potremmo iniziare a non sottovalutarli e scoprirne gli effetti benefici o negativi.

A volte capita, in alcuni casi, di inghiottire i semi, soprattutto se sono molto piccoli e da oggi potremo capire meglio la loro influenza sul nostro organismo, anche se, certo, il loro contenuto è comunque relativo e dunque gli effetti saranno contenuti ma pur sempre considerabili in un regime alimentare corretto.

Spesso vi sono dei preparati erboristici che, tenendo conto di queste proprietà, le sfruttano massicciamente.

Naturalmente vi possono essere intolleranze o allergie individuali che ne sconsigliano l’uso che in ogni caso non deve superare i limiti del buon senso, sono infatti prodotti che, anche quando non sono tossici, possono causare ostruzioni intestinali se assunti in quantità esagerata.

I semi dell’uva

sono ricchi di antiossidanti naturali (tocoferolo e proantocianidine) che limitano i radicali liberi e dunque svolgono un’azione preventiva nello sviluppo dei tumori. Aiutano anche nell’insufficienza venosa cronica, migliorando la circolazione e regolano la pressione, il colesterolo alto e la ritenzione idrica.

Hanno un effetto depurativo e pare protettivo nei confronti del cancro all’intestino, in particolare, per la loro azione purificante anche meccanica.

Inoltre contengono vitamina E, dunque utili per la vista e la pelle, anche per il contenuto di collagene e resveratrolo che attenuano le rughe di espressione.

Apportano anche flavonoidi, acido linolieco e acidi fenolici.

I semi del mandarino

La medicina tradizionale cinese ha usato i semi di mandarino fin dai tempi antichi per il trattamento di varie malattie infiammatorie quali mastiti nelle donne e infiammazioni testicolari negli uomini.

A differenza di altri agrumi, i semi del mandarino, anche se masticati e ingeriti, non solo non fanno male ma apportano vitamine, tra cui una buona dose aggiuntiva di vitamina C. Dai semi si estrae anche un olio che contiene acido palmitico, oleico, e linoleico. Infine, i limonoidi e i glicosidi contenuti sembrano anche svolgere un’azione preventiva antitumorale.

I semi dell’anguria

Pensate che alcune popolazioni asiatiche li fanno essiccare e poi li sbriciolano in zuppe e infusi! Sono infatti ricchi di sostanze nutritive, sali minerali e proteine oltre a vitamine del gruppo B e vitamina E e acidi grassi insaturi che dunque favoriscono il colesterolo buono.

Per un uso migliore si possono far seccare qualche giorno e togliere la cuticola nera esterna.

In modesta quantità possono aiutare in caso di stipsi ma, se assunti in dosi massicce, possono dare disturbi intestinali, dolori addominali e diarrea.

semi della frutta

I semi di albicocca

Contengono un’alta percentuale di vitamina E e grassi monoinsaturi, benefici per il controllo del colesterolo.

Ricchi anche di vitamina B17, detta anche amigdalina o nitriloside, che pare sia in grado di inibire lo sviluppo dei tumori e delle loro metastasi, ma gli studi sono ancora oggetto di discussione e divergenze di opinione da parte degli esperti.

Oltre alla presunta scarsa dimostrabilità di quest’azione, i semi di albicocca contengono in realtà anche del cianuro (acido cianidrico) e se anche è stato calcolato che se ne dovrebbero mangiare quantità spropositate per subirne gli effetti, in ogni caso si consiglia di rimanere intorno ai due semi al giorno per essere certi di poterne trarre gli eventuali benefici senza effetti collaterali!

I semi di melograno

Pare che abbiano spiccate proprietà anticancerogene, ricchi di vitamina A, B, C e K, aiutano anche a diminuire il livello di colesterolo e il rischio di malattie cardiache oltre ad essere molto ricchi di potassio, svolgendo quindi un’azione diuretica e depurativa sul nostro organismo.

In alcuni paesi vengono utilizzati per creare dolci, come i Güllag turchi, per comporre delle salse o per marinare la carne.

I semi di mela

Anche i semi di mela contengono una percentuale di amigdalina che libera acido cianidrico, dunque la loro ingestione è da dichiarare tossica. Non è da sottovalutare questo aspetto perché basterebbe mezza tazza di semi di mela per avere effetti pressoché letali ma l’ingestione involontaria di una tale quantità è da escludere visti i pochi semi che contiene ogni mela.

Inoltre, il film che riveste il seme è fatto di cellulosa, che lo stomaco umano non è in grado di digerire. Meglio comunque osservare una certa prudenza.

I semi di ciliegia

Sono molto conosciuti per essere degli ottimi conduttori termici e dunque essere utilizzati per imbottire cuscinetti che vengono poi riscaldati su una fonte di calore e diventano delle ottime boule che aiutano anche in caso di dolori articolari, così come riescono anche a trattenere il freddo e si rivelano utili come borse del “ghiaccio”.

Sono infatti semi dotati di una naturale camera d’aria all’interno che gli consente di accumulare velocemente il caldo e il freddo, ma di rilasciarli lentamente ed in totale assenza di umidità.

I noccioli vengono impiegati anche per la produzione di alcuni liquori.

Contenendo una certa percentuale di amigdalina risultano però tossici se consumati in quantità eccessive.

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