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Litigi nella coppia, colpa del testosterone

di Dott. Giuliano Gaglione

19 Aprile 2011

Che le donne siano più perspicaci degli uomini è un dato di fatto: difficilmente noi maschietti riusciamo a nascondere i nostri veri stati d’animo perché il sesto senso femminile con un colpo secco fa uno “strike percettivo” e riesce ad intuire cosa stiamo provando realmente in un dato istante.

Tuttavia, esiste un ormone che appartiene alla categoria degli androgeni, definito testosterone che è responsabile di una poco soddisfacente intesa da parte degli uomini.

Questa è la conclusione di uno studio effettuato da parte di ricercatori dell’Università olandese di Utrecht, in collaborazione con il Professor Baron-Cohen, docente di psicopatologia dello sviluppo all’Università di Cambridge e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

In particolare gli studiosi hanno somministrato a 16 volontarie di età compresa tra i 20 e i 25 anni due pillole, una di testosterone ed un’altra priva di alcun principio attivo, creando il cosiddetto effetto placebo. Successivamente all’assunzione di queste pillole è stato chiesto alle donne di osservare delle fotografie di volti cercando di riconoscere il loro stato d’animo. I dati di questa ricerca evidenziano che il 75% delle ragazze non comprendevano appieno ciò che i suddetti volti manifestassero, dimostrando che l’effetto del testosterone influenzerebbe negativamente le capacità empatiche.

Tuttavia si è comprovato che non tutti i soggetti riscontravano difficoltà nel riconoscimento dei sentimenti dall’osservazione dei volti e questa differenza può essere spiegata facendo riferimento ad un parametro che viene analizzato per valutare il livello di testosterone nel feto, effettuando una comparazione tra la lunghezza dell’indice e dell’anulare (2D:4D): quanto più il rapporto tra le due lunghezze è basso a causa di una maggiore lunghezza del quarto dito, tanto più la concentrazione di questo ormone risulta elevata nell’utero.

Il Professor Jack van Honk, autore dello studio e ricercatore in Psicologia Sperimentale presso l’Università dell’ Utrecht sottolinea l’importanza di questa ricerca, in quanto ritiene che i livelli di testosterone presenti prima ancora della nascita possano in futuro influenzare i loro effetti sulla mente.

A questo punto mi rivolgo alle donne: se i vostri uomini non capiscono al volo cosa state provando in un determinato istante, cercate di non prendervela eccessivamente con loro: non è che i vostri partners non sono in grado di fiutare e captare al volo cosa balena nella vostra mente, la realtà è che il loro livello elevato di testosterone non garantisce una messa a fuoco completa su di voi. Abbiate pazienza e comprendete!….

…Quanto a noi uomini, non possiamo immaginare quanta fortuna possa darci questa ricerca scientifica, dato che, se qualche volta siamo immersi nei nostri pensieri e non riusciamo a mettere a fuoco la mente del gentil sesso, teniamo nel cassetto il risultato dello studio, “sbandieriamo pubblicamente” l’affermazione in cui “viene data la colpa” al testosterone in modo che, da bravi giocatori di nascondino, possiamo omertosamente sussurrare: “Salvi tutti!”.

Inoltre, secondo il Professor Cohen, gli elevati livelli di testosterone sono dei fattori scatenanti l’insorgenza dell’autismo, disturbo in cui la capacità empatica è scarsa e di cui il rapporto donne/uomini è 1 su 4; per tal motivo questa ricerca, potrebbe essere uno spunto assolutamente fondamentale per poter ampliare lo studio di questa patologia al fine di trovare delle tecniche ancor più specifiche per poterla curare.



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