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La verità sui Buoni Pasto: Come Usarli e le Novità di Legge

di Alessandra Albanese

26 Agosto 2015

Negli ultimi giorni tutti i telegiornali hanno dato notizie in lungo e in largo dei buoni pasto, e da queste (deviate) notizie, si è scatenato un putiferio.

In verità le novità introdotte dal governo sui buoni pasto non sono poi così male, e vale la pena approfondire l’argomento.

buoni pasto e novità della legge

Buoni pasto. Cosa Sono

Il buono pasto è un ticket di pagamento di valore prefissato che viene stabilito e consegnato dal datore di lavoro al lavoratore, in sostituzione al servizio di mensa.

I buoni pasto possono essere usati come pagamento del pasto in esercizi che li accettano, o anche per il pagamento dei prodotti alimentari, per lo stesso scopo.

I buoni pasto sono sia cartacei che sotto forma di card con microchip, e vanno consegnati agli esercizi convenzionati come ristoranti, pizzerie, supermercati bar e quant’altro.

Buoni Pasto. Le novità di Legge

Dal 1° luglio 2015 le novità di rilevo, tutte a favore del lavoratore che riceve i buoni pasto, sono essenzialmente due: il valore e la tassazione.

Il valore esentasse dei buoni pasto elettronici dal 1° luglio 2015 è passato da 5.29 euro a 7.

Per il datore di lavoro questa quota, che deve essere un rimborso spese, non è assoggettata a prelievo fiscale, mentre lo dovrebbe nel caso essa fosse concessa a titolo di retribuzione, e in questo caso si andrebbe incontro a frode, proprio perché i ticket non sono soggetti a tassazione.

Il valore esentasse non è variato invece per i ticket cartacei, che restano del valore di 5.29 euro.

In questo modo, attraverso la Legge di Stabilità, il governo ha voluto incentivare datori di lavoro e gestori di esercizi a ricorrere ai ticket elettronici, cercando di abbandonare sempre di più i cartacei, e l’aumento del valore è stato indotto dalla necessità di adeguarsi agli standard europei.

Vantaggi dei Buoni pasto elettronici

Perché l’aumento per i buoni elettronici?

I Buoni pasto in card hanno diversi vantaggi, tra cui la maggiore tracciabilità, il fatto che l’azienda possa caricare l’importo direttamente sulla card, senza la necessità materiale di ritirarli, la riduzione del rischio di furti e smarrimenti, e il vantaggio maggiore dell’aumentato importo, che garantisce al lavoratore qualcosa come 400 euro l’anno in più.

Anche i negozianti avranno alcuni vantaggi dal ricevere ticket elettronici: una più rapida contabilizzazione, e anche per essi una diminuzione del rischio di furti o smarrimenti.

Il problema dei buoni pasto elettronici però resta legato principalmente alla loro diffusione.

Innanzitutto gli esercenti lamentano una commissione di incasso, già alta per i buoni cartacei, altissima per quelli elettronici (ora si arriva anche al 18%, fonte Repubblica ).

Inoltre essendo i buoni pasto gestiti da diverse aziende, anche l’uso di pos per quelli elettronici è una vera e propria giungla: ogni esercente dovrebbe averne a disposizione 5 o 6, per garantire ai lavoratori di poter spendere liberamente i ticket dati dal datore di lavoro.

Oggi infatti la card è accettata da circa 35.000 esercizi, contro i 150.000 che accettano buoni cartacei.

Alcuni gestori avrebbero annunciato di voler introdurre un unico pos, ma la speranza di unificarli tutti come i bancomat è ancora lontana.

buoni pasto, divieto di cumulabilità

Infine l’ultima domanda, quella che ha alimentato maggiori discussioni negli ultimi giorni:

Si può fare la spesa con i Buoni Pasto?

In effetti la cumulabilità dei buoni pasto era vietata già da prima.

Al solito in molti quando c’è da speculare sulla notizia lo fanno, ma in questo caso l’allarmismo creato, lo spauracchio per il piccolo lavoratore, è tutt’altro che giustificato.

A chi asseriva, riporto testualmente, “cosa c’era di male se uno faceva la spesa e poi si preparava la “schiscetta” o il panino con le cose comprate? spesso si è in cantieri lontani dal “mondo”, cosa si fa? Si prende tre ore di pausa pranzo per procurarsi da mangiare? Si fa prima ad andare a caccia, non c’è neanche il tempo di usarlo il buono quando spesso si fanno 12 ore di fila per procurarsi il pane per la famiglia”, vorrei chiarire.

La cumulabilità dei buoni pasto non è una novità introdotta dalla nuova legge.

Le uniche novità sono esclusivamente a vantaggio dell’utente finale.

E’ chiaro che se si passerà in toto ai ticket elettronici, la tracciabilità sarà maggiore, e la stretta sul divieto potrebbe avere un giro di vite.

In effetti oggi molti chiudono un occhio, e consentono ai lavoratori, come nel caso sopra, di poter fare la spesa con i buoni pasto, che in ogni caso sono ad esclusivo vantaggio di loro stessi, o al massimo delle famiglie.

Il capogruppo Sel in Commissione Finanze alla Camera, Giovanni Paglia, ha in merito a questo, espresso un parere che io trovo condivisibile. Tra le altre cose ha sostenuto:

“Quando furono introdotti incentivi fiscali ai buoni pasto elettronici e ne fu innalzato l’importo massimo a 7 euro, proponemmo tre correttivi: il primo era eliminare l’obbligo ipocrita di non cumulabilità dei buoni, permettendo ai lavoratori di spenderli anche in un’unica soluzione. Tutti sanno infatti che la maggior parte vengono spesi al supermercato, ed è giusto che sia possibile farlo….” ( Fonte: Repubblica)

Parole che mi sento di condividere

 

Fonte Altroconsumo



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