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Bambina uccisa in piscina: morta per annegamento

Tutto è accaduto mentre la mamma dormiva, la piccola aveva solo 3 anni e non poteva difendersi in nessun modo

di Federica Federico

28 Agosto 2015

Bambina uccisa in piscina: morta per annegamento

Un uomo è stato arrestato nella città di Guadalajara, capoluogo dello Stato di Jalisco (Messico), con l’infamante accusa di avere ucciso una bambina di soli 3 anni. Le circostanze del decesso, probabile omicidio, e il legame tra il presunto assassino e la vittima sono terribilmente sconvolgenti: dimostrano quanto crudele ed efferato possa rivelarsi un essere umano. La bambina uccisa in piscina è morta per annegamento, a gettarla ripetutamente in acqua fino a provocarne il decesso è stato il patrigno.

Bambina uccisa in piscina: i fatti.

Le telecamere di sicurezza hanno ripreso il patrigno mentre gettava ripetutamente la piccola in acqua, senza sosta e senza pietà. Una bambina di appena 3 anni.

Le immagini, catturate dalla telecamera di sorveglianza della struttura alberghiera ove sono avvenuti i fatti, appaiono non equivoche e non discutibili. Sono l’evidente denuncia di una “violenza”! QUADRATIN, agenzia messicana di informazione, ha diffuso il girato, anche caricato su Youtube, e con esso ha reso nota la terribile notizia.

 

Una bimba di 3 anni è morta, i medici ne hanno constato il decesso e lo imputano ad un’asfissia da annegamento. Ciò posto i magistrati inchiodano alle sue responsabilità il patrigno, al momento detenuto in carcere, e lo fanno sulla base del video immortalato dalle telecamere di sicurezza dell’albergo dove l’uomo alloggiava con la bimba e la sua compagna, madre della piccola.

Bambina uccisa in piscina: le cruente immagini.

Il girato caricato su Youtube e diffuso a corredo della notizia è stato (per ovvie ragioni di rispetto) tagliato. Ciò non toglie crudeltà alle immagini, è per questo che se ne sconsiglia la visione ad un pubblico vulnerabile, sensibile o non comunque in grado di sopportare tale brutalità.

Vita da Mamma, per non urtare la suscettibilità di nessuno, sconsiglia la visione delle immagini ai lettori particolarmente sensibili, invitando l’utente a non guardare il video in presenza di bambini. Ci teniamo inoltre a precisare che il girato è stato posto in calce all’articolo con il solo scopo di dimostrare la brutale verità della notizia.

Nel suddetto video infatti si vede un uomo corpulento ed invincibile che prende la bimba dalle braccia, ripetutamente la getta in acqua, non la sostiene né l’aiuta o la salva. La piccola muore così, annega senza forze dopo aver lottato per rimanere a galla.

Bambina uccisa in piscina
Bambina annega in piscina – Foto diritto d’autore: luislouro© 123RF.com – ID Immagine: 20054851 con licenza d’uso.

Perché la bambina non era con la madre?

Analizzando i fatti, due sono le domande aperte: dov’era la madre e come è possibile che nessuno abbia visto né sentito nulla?

La madre era certamente in stanza, stava riposando. Questo dato è stato assunto come certo della magistratura messicana che assolve la donna e la solleva da ogni responsabilità formale.

La madre di questo piccolo angelo ha commesso un errore fatale: si è fidata di un patrigno egoista, crudele, scellerato, forse malato. Sarà certamente enorme il prezzo che la mamma sta pagando ora in termini di sofferenza, rimorso, ripensamenti, sensi di colpa. Lei non è giudicabile, a parer mio, è solo una donna con un dolore che mai troverà pace.

L’uomo non godrà di nessuna eccezione o sconto di pena, lo fanno sapere le autorità messicane che stanno portando avanti le indagini e il procedimento penale. Al momento il detenuto è in condizioni di isolamento, trattenuto in carcere nelle more del processo.

 

Più difficile è stabilire se qualcuno abbia visto e perché nessuno sia intervenuto in tempo, su questo si presume che stiano indagando gli inquirenti. Le fonti internazionali non menzionano testimoni né chiariscono in che modo e con quali tempistiche siano stati allertati i soccorsi.

Da mamma, dinnanzi a queste tragedie, ritengo che l’attenzione verso i bambini debba sempre rimanere massima, dovrebbe essere un’attenzione sociale e non individuale e ogni bambino dovrebbe rappresentare un bene unico della collettività.

Una bambina uccisa in piscina dal patrigno non è una tragedia isolata della follia ma è un dramma di una società che nasconde, non vede, non sente e non presta attenzione, tutto questo merita quantomeno una riflessione.

Come anticipato in precedenza, il video qui di seguito allegato contiene immagini sono forti, non guardatele in presenza di bambini o persone particolarmente sensibili e vulnerabili.



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