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L’alito del bambino puzza di frutta o mela marcia: acetone

di Redazione VitaDaMamma

27 Settembre 2010

L’alito del tuo piccolo ha un odore simile a quello della frutta troppo matura?

Questo “sapore” intenso può essere il sintomo principale dell’acetone. Ma che cos’è l’acetone e cosa comporta?

Tranquille mammine di norma non è nulla di preoccupante!
Forse non tutti sanno che l’acetone non è una malattia, piuttosto è un meccanismo fisiologico che interviene quando l’organismo esaurisce le scorte di zuccheri a sua disposizione. Quindi l’acetone altro non è che una risposta del corpo alla ipoglicemia (calo – al di sotto dei valori normali – del glucosio nel sangue).

Quando e come i nostri bimbi possono “soffrire” di una diminuzione degli zuccheri nel sangue tale da causare l’acetone?
Vediamolo insieme:
l’acetone può fare la sua comparsa durante episodi di febbre elevata associata a otite, faringite, tonsillite; può conseguire a crisi di vomito o digiuni prolungati.

Le malattie citate possono alterare il metabolismo del bambino e causare l’acetone, la febbre, in particolare, accellera i processi metabolici, quindi anche la metabolizzazione degli zuccheri sarà più veloce e di conseguenza la scorta di essi nell’organismo si esaurirà prima. Vomito e digiuno, invece impediscono in radice di accumulare zuccheri sufficienti al fabbisogno del bambino. Più rara, ma comunque possibile, la comparsa di acetone dopo uno shock emotivo. Ulteriore causa, probabilmente la più frequente, è l’assunzione di cibi eccessivamente grassi in elevate quantità. Cioccolato, merendine, patatine, formaggi, salumi possono determinare l’acetone se il bimbo non li consuma con moderazione.

Perché tale disturbo può definirsi fisiologico?
L’organismo per sopperire alla carenza di zuccheri utilizza i grassi per produrre energia (anziché gli zuccheri), questo processo porta alla formazione dei cosiddetti “corpi chetonici” – sostanze acide che diventano intossicanti solo se superano un certo valore.
Tutte queste sostanze acide vengono naturalmente espulse dall’organismo attraverso le urine ed il respiro. A questo punto è chiaro il sintomo dell’odore di frutta matura!
Questo processo, con cui il corpo utilizza i grassi per produrre energia in momenti di carenza di zuccheri, è definito “metabolismo alternativo”. In effetti è una risorsa dell’organismo perché rappresenta un sistema di “sopravvivenza” di riserva, il corpo senza zuccheri anziché “spegnersi” trova le sue risorse altrove, precisamente nei grassi. Le scorie di questo “carburante alternativo” saranno smaltite nella pipì e nell’alito.

L’acetone di solito non ha conseguenze – se non l’alito cattivo – e si risolve spontaneamente in una 24-48 o comunque non appena il piccolo riequilibra le sue risorse attraverso l’alimentazione.

Tuttavia la diagnosi deve essere effettuata dallo specialista, il pediatra la confermerà dopo che avrà escluso la presenza di altre malattie più importanti.

Si può rilevare la presenza di corpi chetonici nelle urine del bimbo mediante un apposito stick dotato di una striscia assorbente che si colora in presenza di acetone.
Questo esame va effettuato solo dietro indicazione del pediatra, è inutile farlo al minimo sospetto di acetone perché – lo ribadiamo – non si tratta di una malattia!
Solo in alcuni casi le conseguenze dell’acetone possono essere più fastidiose; quando l’ipoglicemia è mal tollerata dal piccolo compaiono mal di testa, apatia, nausea e vomito anche intenso, mal di pancia, pallore e occhiaie.
Normalmente, invece, l’unico sintomo ben riconoscibile è l’odore dell’alito.

Solitamente si somministrano farmaci solo se il bimbo vomita molto, in caso contrario sarà sufficiente offrire al piccolo bevande zuccherate come the, camomilla o tisane, da bere a piccoli sorsi per non stimolare il vomito. Vanno bene anche i succhi di frutta, ricchi di zuccheri che “neutralizzano” l’acetone.

Nel caso in cui gli episodi di acetone dovessero essere frequenti sarà necessario eliminare dalla dieta del bambino determinati alimenti quali latte intero, burro, fritti, salumi, cioccolato, merendine e carni grasse privilegiando invece pasta e riso, pane e frutta fresca e pesce. La carne va bene purché sia magra e cucinata senza aggiunta di grassi.

Questo sito ha natura divulgativa, le informazioni in esso contenuto non sostituiscono il parere del medico che, ove necessario, deve sempre essere consultato.



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