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Bambino Morto Soffocato, Dopo 3 Anni si Aspetta Giustizia

di Gioela Saga

14 Ottobre 2015

Ci sono storie strazianti di cui è difficile parlare, di cui sarebbe più semplice non sentire parlare, perché rimbombano nelle orecchie e stonano in una società che si vorrebbe giusta, in cui non si riesce ad accettare facilmente che un innocente bambino morto soffocato all’età di dieci anni non possa avere ancora giustizia, anzi, non lo si può proprio accettare, non si può accettare che succeda!

Bambino morto soffocato, Alessandro Favilla muore a dieci anni, i genitori cercano ancora giustizia.

bambino morto soffocato Alessandro Favilla

Non abbiamo voluto far calare l’oblio e il silenzio su questa storia di cui abbiamo già parlato, non ci stancheremo di parlarne, come non si stancano i suoi genitori stupendi: Alessia ed Emanuele. Perché un genitore non dimentica mai, non lo può fare. In questi tre anni continuano a far vivere Alessandro nei loro cuori e attraverso le loro parole nella pagina facebook del figlio, gestita anche insieme alla nonna Annalisa, la nonna “tesora” come amava chiamarla lui.

Oggi, a distanza di tre anni, la mamma e il papà di Ale sono riusciti a sopravvivere a momenti tremendi, la loro umanità e la loro forza è passata anche attraverso i post della pagina di Alessandro e leggere le loro emozioni è stato e continua ad essere una grande lezione di vita. Ale è diventato il figlio, nipote, fratello, amico di tutti: non si può non volergli bene!

In questi giorni ricorre un anniversario che non si vorrebbe mai commemorare, il terzo anniversario della morte di Alessandro: un bambino morto soffocato, la cui esistenza è stata troncata da quello che per i genitori è stato un tragico ed assurdo errore.

bambino morto soffocato Favilla

Il terzo anniversario della morte di Alessandro, bambino morto soffocato

Certo sarebbe stato molto diverso festeggiare i suoi compleanni, i suoi successi, i suoi progressi, invece Ale sarà sempre un bambino di 10 anni, un angioletto la cui esistenza è stata troncata quel mattino del 25 ottobre di tre anni fa.

Alessandro era un bambino con un lieve ritardo psicomotorio, vivace, allegro, socievole, che amava la musica, cantare e divertirsi, amava i suoi animali, la vita! Era stato operato due volte per un difetto al rachide, operazioni importanti ma senza complicazioni postume, che lui aveva affrontato con forza e coraggio.

Tra settembre e ottobre del 2012 Alessandro presenta i sintomi di una bronchite insistente e più e più volte i suoi genitori si recano fiduciosi dai medici, sia dal pediatra che in ospedale per un consulto. Nessuno riscontra problemi particolari e viene rimandato a casa quasi fosse un’esagerazione dei genitori e del bimbo, il bambino morto soffocato non viene ricoverato, non vengono richiesti ulteriori indagini diagnostiche doverose soprattutto in un quadro clinico di questo tipo!

Eppure potete constatare anche dal video che vi vogliamo riportare qui sotto quanto fossero evidenti le sue difficoltà anche agli occhi di una persona non competente, di un “non” medico, un semplice esame obiettivo avrebbe già dovuto suscitare dubbi da indagare. Malgrado tutto ciò e le condizioni delicate del bimbo non si fa nulla per indagare ulteriormente sulle cause…

Dal giorno 11 ottobre fino al 5 novembre, l’immagine che i genitori hanno scelto come copertina della pagina sarà quella della bara che custodiva il suo corpicino. Una scelta che può essere giudicata forte da alcuni, dell resto come forte è stata la perdita di un figlio!

Le parole della mamma sono queste:

Da oggi fino al 5 novembre questa sarà l’immagine di copertina. Oggi di 3 anni fa cominciavano i nostri viaggi in pediatria. Erano passate appena tre settimane dall’intervento anteriore alla colonna vertebrale la sera dell’ 11 ottobre sentimmo che Ale respirava male, con un affanno che non ci convinceva, quindi alle otto di sera lo portammo in pediatria.

Spiegammo tutta la storia e le complicazioni che c’erano state durante il primo intervento e nel secondo, complicazioni al polmone che si riempiva di secrezioni e a causa del quale sia a marzo che a settembre Ale si era fatto 5 giorni di terapia intensiva invece delle normali 24 ore. Diagnosi: bronchite. Antibiotico e cortisone e ci rassicurarono mandandoci a casa…

Due settimane dopo quella prima visita il mio bambino è MORTO per un arresto respiratorio in casa nostra, fra le nostre braccia…e nei giorni seguenti quando giaceva in una cella frigo all’obitorio sotto sequestro dalla procura ci è toccato l’innaturale compito di organizzare un funerale degno di lui, degno di un bimbo di 10 anni che amava la vita e meritava di vivere… il 3 novembre ci sarà l’udienza preliminare… confido nella giustizia…”

bambino morto soffocato Alessandro Favilla

Bambino morto soffocato: #giustiziaperalessandrofavilla

Come riportato dal quotidiano La Nazione, mesi fa era stata chiesta persino l’archiviazione del caso presentata dalla Procura per gli otto medici indagati, il gip aveva disposto 4 archiviazioni e 4 imputazioni per concorso in omicidio colposo aggravato da colpa medica. Il pm ha confermato il capo di imputazione nei confronti di due pediatri in servizio all’ospedale di Lucca all’epoca dei fatti, più il pediatra di guardia medica e il pediatra di famiglia. L’udienza preliminare è stata fissata appunto per il 3 novembre prossimo.

Ci stringiamo intorno alla famiglia con affetto per questa triste ricorrenza e li circondiamo anche con la nostra solidarietà e fiducia nella giustizia!

Per conoscere meglio la storia di Alessandro Favilla clicca qui



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