Pensare che le cose capitino sempre agli altri è una delle prassi più comune dell’umanità intera senza distinzioni di sorta e fino a quando non rimaniamo coinvolti personalmente in qualcosa questa credenza rimane in noi inalterata. Quando una negatività ci investe, dunque, ne usciamo sconfitti per il semplice fatto che spesso non eravamo preparati all’evenienza come quando ci troviamo ad affrontare i problemi legati all’adolescenza nella forma dei disordini alimentari.
Viaggio lungo il tunnel dei disordini alimentari nell’adolescenza
Di fatto non sempre, attraverso lo sguardo che spazia nella quotidianità, si scorgono i malesseri di alcune persone che vivono vicino a noi, soprattutto dei figli che crescono e il cui incedere ci si presenta, sovente, sotto forma di volubilità data dai continui assestamenti dell’adolescenza e che, invece, è una timida ma continua richiesta silenziosa di aiuto.
Dobbiamo considerare che proprio a causa di tale silenzio rimaniamo come ciechi anche davanti all’evidenza. Forse vorremmo che i figli ci chiedessero aiuto apertamente ma mancano anche ad essi gli elementi per capire cosa stia loro succedendo.
Cause e sintomi dei disordini alimentari
Nell’adolescenza non si ha sufficiente esperienza né della vita, né di tutte le incognite che ogni giorno essa presenta e, d’altra parte, l’esperienze dei genitori si forma proprio attraverso i figli e la loro crescita.
I maggiori disturbi causati da disordini alimentari hanno tra le cause, come comune denominatore, una sofferenza psicologica nel cui ambito andranno ricercate le soluzioni allorché, questo malessere, cresce pian piano nell’anima e nel corpo delle giovani vittime.
Dover prendere coscienza, senza alternative di fuga, è sconvolgente tanto per la famiglia come per l’intero nucleo affettivo di chi soffre di quei silenziosi mali come, ad esempio l’anoressia tra i vari disordini alimentari tipici dell’adolescenza.
Ci chiediamo quanto, la società, possa supportare e quanto la famiglia possa farsi carico di situazioni patologiche che non lasciano intravvedere un chiaro orizzonte se non a mano, a mano che si procede e, a volte, senza alcuna garanzia.
Forse il mestiere e il conseguente distacco affettivo rendono possibile, agli esperti, di codificare tutti i segnali e tracciare l’itinerario percorso da questi giovani arenati ma convinti di essere alla deriva.
Terapie educative per individuare, arginare e supportare le cure relative ai disordini alimentari.
I genitori, da parte loro, quando si rendono conto che alcuni comportamenti non rispecchiano la consuetudine, devono cominciare ad alimentare un legittimo sospetto e prima che le cose sfuggano dal loro controllo devono rivolgersi ad un medico che saprà indirizzarli per non rischiare di fare capitolare la situazione attraverso goffi tentativi “fai da te”.
Spesso, le famiglie nascondono la situazione a causa di una sorta di pudore o vergogna e non per malizia. Essi non sono certo disattenti ma impreparati e, sicuramente, inesperti, adottando un atteggiamento di autocensura placano a volte i propri sensi di colpa.
L’atteggiamento giusto da adottare nel caso si presentino disordini alimentari di vario grado e tipo è quello di affidarsi a degli esperti che lavorando di concerto, permettono ai genitori di ricucire il loro tessuto interno, in seno alla famiglia, per rappresentare la terra ferma che aspetta i figli e per accoglierli e ancorarli nell’habitat naturale, dando loro nuove certezze per la mente, ancor prima che per il corpo.
Questo e-book offerto gratuitamente da Vitadamma, curato da un educatore, illustrerà i processi dei disordini alimentari con le rispettive possibilità di recupero; uno strumento utile per la famiglia che vuole capire, prevenire e gestire uno dei problemi più angoscianti e pericolosi legati all’adolescenza. Per leggere l’ebook Viaggio lungo il tunnel dei disordini alimentari: clicca qui