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Neonati piccoli geni: a tre mesi già si cimentano in ragionamenti complessi

Nel cervello di ogni neonato accadono delle cose davvero stupefacenti! Per ogni mamma il proprio piccolo è un genio; guardando i nostri figli ai genitori pare di osservare un esserino piccolissimo che capisce e comprende tutto già dai primi giorni di vita, un piccolo uomo o una ...

di Dott.ssa Annamaria Del Vecchio

09 Giugno 2011

Nel cervello di ogni neonato accadono delle cose davvero stupefacenti!
Per ogni mamma il proprio piccolo è un genio; guardando i nostri figli ai genitori pare di osservare un esserino piccolissimo che capisce e comprende tutto già dai primi giorni di vita, un piccolo uomo o una piccola donna dotati di intelligenza superiore. Anche se questa impressione, dettata dall’amore genitoriale, non è del tutto vera, oggi dalla scienza arriva una ulteriore conferma dell’intelligenza dei neonati: una recentissima ricerca sostiene la teoria che i bambini piccoli già a tre mesi abbiano la capacità di effettuare un ragionamento puro.

La notizia, pubblicata sulla rivista Scienze attinge tale rivelazione da una ricerca effettuata da Josh Tenenbaum, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology.

Il progetto dal quale è risultata questa ricerca si chiama “3-6-12” ed è stato messo in opera nell’ ambito dell’Intelligence Initiative del MIT. Nel corso di tale percorso progettuale sono stati studiati i bambini di tre, sei e dodici mesi con l’obiettivo ultimo di comprendere cosa sanno e quanto capiscono del mondo fisico e sociale che si articola attorno a loro.
Di fatto, quindi, la ricerca vorrebbe arrivare a mostrare con scientifico rigore i meccanismi che determinano la evoluzione dell’intelligenza umana fin dalla più tenera età, il secondo step della ricerca sarebbe, poi, provare a reiprodurre tali meccanismi in maniera artificiale.

Questa non è una direzione nuova per gli studi sull’intelligenza ed i meccanismi intellettivi, in questa direzione aveva già lavorato la psicologa di Harvard, Elizabeth Spelke, che ha dimostrato come il livello di “sorpresa” di un bambino di fronte a un evento esterno sia quantificabile attraverso la durata del suo sguardo sull’evento stesso. In termini pratici potremmo dire che più tempo il bambino resta a guardare tanto più per lui ciò che sta guardando è ritenuto uno spettacolo.

Esaminiamo l’esperimento del ricercatore Tenenbaum, cioè l’esperimento su cui fonda la ricerca di cui ci stiamo occupando:

gli scienziati hanno sottoposto a bambini di dodici mesi un contenitore all’interno hanno posto quattro oggetti, tre blu e uno rosso, che rimbalzavano liberi; nel corso dell’esperimento il contenitore veniva di tanto in tanto richiuso e da esso veniva estrapolato un oggetto, attraverso una fessura.

Se il contenitore veniva chiuso per pochissimo tempo – pari a 0.04 secondi – i neonati guardavano la scena a lungo, il prolungato interesse per la scatola priva dell’oggetto dipendeva dal fatto che nei piccoli l’evento destava curiosità, a loro pareva poco probabile una sparizione così repentina e ci riflettevano.

Diversamente quando il contenitore era coperto per un tempo superiore al precedente – pari ad esempio due secondi- la scomparsa dell’oggetto non sorprendeva molto i piccoli, i bimbi notavano con interesse solo la sparizione dell’oggetto rosso, quello diverso che si distingueva, definito “raro”.

I ricercatori hanno dimostrato che i bambini, che possiedono capacità di ragionamento astratto, riescono a verificare e a prevedere le conseguenze di azioni a loro nuove. E tale competenza viene acquisita presto dai neonati. Infatti, i piccoli di quattro mesi hanno già capacità avanzate di deduzione nonché l’abilità di decifrare dei disegni anche complessi e la capacità di cogliere dettagli. Addirittura la percezione del dettaglio può essere estremamente minuziosa tanto che né un adulto, né un bambino più grande sarebbe, nelle medesime condizioni, in grado di cogliere istintivamente le sfumature che il neonato percepirebbe.

Care mamme il nostro compito sarà ancor di più quello di incoraggiare l’apprendimento attivo nel bambino. Come fare? Semplice, basta agire attraverso attività semplici, ludiche e divertenti: lettura di fiabe, ascolto di canzoncine, ma anche e soprattutto attraverso l’osservazione. I bambini sono molto curiosi, lasciamo che guardino le cose del mondo, che osservino i movimenti degli oggetti, descriviamo loro tutto quello che incontriamo nel mondo. I bambini adorano “esplorare la vita con lo sguardo” … magari potremmo renderci conto che i bimbi trascorrono un po’ del loro tempo ad osservare il meccanismo di funzionamento di un orologio o, prima ancora, il movimento della giostrina sulla culla … ebbene,lasciamolo fare. Nella loro mente in quel momento c’è un meeting di pensieri, c’è un incrocio di ragionamenti. Mettiamogli su un cappellino con la scritta LAVORI IN CORSO e lasciamolo fare!



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