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Educare alla Libertà, Maria Montessori: 10 Principi per Genitori

di Federica Federico

05 Gennaio 2016

Se esistesse un’università per genitori, l’esame più importante che mamma e papà dovrebbero superare per preparasi alla cura del bambino sarebbe quello montessoriano dell’educazione alla libertà. Educare alla libertà, intesa come capacità autonoma di scegliere il proprio essere ed il proprio percorso nel mondo, è quanto di più difficile e importante debba fare un genitore.

Se si potesse fare un regalo morale più che materiale, ad ogni mamma in dolce attesa bisognerebbe donare questo libro: “ Educare alla libertà ”, di Maria Montessori.

Educare non è un verbo, è una vocazione; crescer un figlio non è un dovere, è un’occasione di felicità; vedere un cucciolo d’uomo divenire adulto non è un accadimento di vita, è un miracolo che si rinnova ogni giorno sotto i nostri occhi.

Scegliere di educare alla libertà significa sintetizzare in un percorso di crescita (che coinvolge genitore e fanciullo) la vocazione alla maternità o alla paternità, la felicità familiare e la fede nel futuro.

maria montessori educare alla libertà libro

Tra le pagine degli scritti montessoriani si rintracciano principi e valori che se veramente praticati possono migliorare la vita di madri e figli, padri e bambini, insegnanti e piccoli alunni. E sono tutti principi riconducibili all’educazione alla libertà intesa come filosofia di vita.

Vita da Mamma ha liberamente tratto da ” Educare alla libertà ” di Maria Montessori 10 principi che ogni genitore dovrebbe conoscere.

1. Nella tua vita di genitore ispirati alla libertà, perciò educa tuo figlio perché impari a fare da solo nei gesti e nei pensieri.

Ogni volta che tuo figlio dipende da te, dal tuo giudizio, da un tuo atto o da una tua volontà entrambi siete meno liberi e meno vicini. All’opposto, ogni qualvolta tuo figlio fa una conquista personale ed autonoma entrambi avrete un motivo di soddisfazione in più e i tuoi insegnamenti apparterranno tanto profondamente a tuo figlio da rendervi l’uno parte dell’altro.

2. Non impedire mai al tuo bambino di sperimentare il mondo e le sue emozioni.

Correre, ridere, saltare, abbracciare, piangere, mangiare, vestire, lavare, giocare sono verbi che il figlio deve gradualmente imparare a coniugare in autonomia ovvero facendo da solo (e “da solo” si intende in termini di scelta oltre che di azione). La capacità di fare da soli non è innata nei bambini; nei piccoli è innato l’istinto alla sperimentazione da cui proviene la possibilità di imparare. Infatti più un bimbo sperimenta più impara.

Quando il bambino incomincia a mangiare da solo non sa usare il cucchiaio e si sporca, sporca la tavola su cui mangia e anche il pavimento. Tuttavia il bambino è naturalmente portato a sperimentare, se non limitato né bloccato, pian piano mangerà con sempre maggiore precisione e successo, ovvero pian piano imparerà. Ciò vale per ogni azione della vita pratica che il bimbo possa e debba imparare a fare da solo.

3. Metti tuo figlio in condizione di crescere lasciandolo disporre di oggetti di uso comune in modo autonomo.

Già a 18 – 20 mesi i bambini debbono comprendere dove e come si lavano le manine, a 24 devono avere libero accesso al lavabo, gestire il sapone, l’asciugamano, lo spazzolino da denti.

4. Affinché il bambino impari l’adulto deve rimanere punto di riferimento e di supporto, devi osservare senza intralciare, consigliare senza sostituirsi al bambino. Pertanto, osserva tuo figlio e dagli sempre il buon esempio, mostra come fare ma non fare mai al suo posto.

5. Coinvolgi il tuo bambino nelle attività quotidiane.

Cucinare con la mamma o aiutarla ad apparecchiare la tavola sono palestre di manualità, coordinamento, ordine e collaborazione.

Osservare, imitare, sbagliare e correggere se stessi è questo il percorso naturale di crescita che ogni figlio merita di vivere.

6. Costruisci un ambiente a misura di bambino in cui il piccolo possa accedere alle cose, sperimentare in autonomia, vivere in sicurezza e esplorare senza insidie.

7. Non parlare mai male di tuo figlio, non mortificarlo, non sottolineare i suoi difetti. All’opposto tendi a marcare i suoi pregi, stimola la sua autostima mettendo in luce i suoi valori, dagli sempre il buon esempio perché si specchi nel bene imparando a riconoscere e allontanare il male.

8. Orienta ma non costringere. Il bambino fa suo ciò che sperimenta e tal volta per comprendere di essere in errore deve sperimentare pure lo sbaglio, deve cadere per imparare a rialzarsi. Ovvio è che il genitore deve garantire l’incolumità del bambino, ma sta di fatto che non ne deve limitare la libertà rendendogli possibili sempre nuove prove.

E’ cadendo durante una corsa che il bambino impara a rialzarsi; è provando un gusto nuovo che impara ad assaporare e gode del cibo; è condividendo uno spazio che scopre l’amicizia; è rovesciando una tazza che considera l’equilibrio necessario per tenerla tra le mani senza far cadere nemmeno una goccia.

9. Nell’educare lascia che tuo figlio sia curioso e 10. rispetta l’autonomia del bambino.

Curiosità ed autonomia camminano di pari passo, la prima spinge il bimbo a mettersi alla prova e la sperimentazione potenzia autostima e libertà.

Vita da Mamma consiglia la lettura del libro ” Educare alla libertà ” di Maria Montessori (Clicca QUI se vuoi acquistarlo in rete)

Se educare alla libertà è una tua aspirazione, potrebbe interessarti anche il video di Vita da Mamma sull’educazione dolce, guardalo qui:



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