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Neonato Abbandonato in un Cassonetto: Nudo e Solo

Un neonato è una creatura fragile, il suo respiro, il suo battito, la sua pelle, i suoi occhi, le orecchie, le mani, la bocca debbono abituarsi a un nuovo modo di vivere fuori dal corpo materno. Dopo la nascita, proprio il corpo della mamma dovrebbe essere la prima consolazione per ...

di Federica Federico

22 Giugno 2016

Un neonato è una creatura fragile, il suo respiro, il suo battito, la sua pelle, i suoi occhi, le orecchie, le mani, la bocca debbono abituarsi a un nuovo modo di vivere fuori dal corpo materno. Dopo la nascita, proprio il corpo della mamma dovrebbe essere la prima consolazione per il bambino. Gli adulti e la madre dovrebbero accogliere il bebè venuto a nuova vita favorendone l’adattamento alla realtà extrauterina, invece accade ancora che piccoli neonati vengano lasciati soli, gettati in questo mondo come qualche cosa da allontanare, da rifiutare, da scartare.

Questa volta è successo in Veneto a Santa Maria di Sala: il corpo piccolissimo di un neonato abbandonato è stato rinvenuto in un cassonetto dell’immondizia, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato.

Una maestra elementare, mamma di due bambini, domenica sera ha udito un pianto proveniente da un cassonetto dell’immondizia, un lamento che pareva umano. Se non fosse stato per l’attenzione, forse anche per l’intuizione della donna, Attilio (questo il nome dato al bambino abbandonato) forse non sarebbe sopravvissuto, al momento del ritrovamento era ipotermico ovvero aveva una temperatura corporea sotto norma.

neonato abbandonato cassonetto

Neonato abbandonato tra i rifiuti, chiuso in un sacchetto e gettato in un cassonetto, nudo e ancora col cordone ombelicale attaccato. “Piangeva come può piangere un bimbo appena nato” e grazie al suo grido d’aiuto una maestra, mamma a sua volta, lo ha sentito e l’ha salvato.

La mamma, maestra e eroe per un giorno, che ha ritrovato e salvato il bambino abbandonato ha riferito tutto ai Carabinieri e alla stampa non ha voluto rilasciare dichiarazioni limitandosi a svelare l’emozione di un incontro così straordinario, certamente triste e scioccante ma pur sempre con un esito positivo: l’attenzione di questa donna è stata salvifica!

Attilio, come i medici hanno deciso di chiamare il bambino abbandonato, è ricoverato presso la Patologia Neonatale di Mirano. Il bollettino medico, diffuso per rendere noto lo stato di salute del bambino, è confortante, il piccolo è ora in buone condizioni di salute, al momento del ritrovamento la sua temperatura corporea era scesa sotto la norma ed è stato necessario fornirgli il caldo abbraccio di un’incubatrice. La condizione in cui versava il neonato abbandonato tra i rifiuti non poteva non incidere sulla sua salute: il piccolo era nudo, chiuso in un sacchetto e lasciato in un cassonetto dell’immondizia, trattato come uno scarto, come qualche cosa di cui disfarsi.

Neonato abbandonato in un cassonetto: il salvifico ritrovamento è avvenuto domenica, la mamma potrebbe tornare sui suoi passi e farsi avanti chiedendo di prendersi cura del suo neonato. Ciò non escluderebbe le responsabilità per le gravi condizioni di abbandono in cui il bambino è stato lasciato a rischio della sua vita.

Le fonti stampa fanno sapere che i carabinieri stanno effettuando controlli negli ospedali del Veneziano alla ricerca della mamma che potrebbe avere richiesto cure specialistiche nel post parto.

neonato abbandonato

La sorte ha voluto che nella zona del ritrovamento (il neonato abbandonato è stato rinvenuto nei cassonetti di via Cavin di Sala) non vi sia alcuna telecamera di sorveglianza. Ciò equivale a dire che nessuna telecamera ha potuto immortalare il momento dell’abbandono.

Neonato abbandonato a Santa Maria di Sala, non è il primo caso: un anno fa dinnanzi alla chiesa fu abbandonata Martina, il parroco la salvò dinnanzi alla porta della casa di Dio.

Nel giorno del ritrovamento di Attilio in parrocchia si celebrava la festa della famiglia e la chiesa accoglieva i fedeli. Qualcuno crede che Attilio sia stato lasciato nel cassonetto e non alla porta della parrocchia a causa del trambusto che la festa determinava. In realtà questa considerazione determina un raffronto tra Martina e Attilio, certamente il neonato abbandonato tra i rifiuti è stato trattato con molto meno riguardo della piccola Martina lasciata dinnanzi alla chiesa un anno fa. Allora la neonata fu posta in una condizione che si prestava più facilmente al ritrovamento.

 

Tuttavia va ricordato, a onor del vero, che un neonato abbandonato è sempre posto in una situazione di rischio (minore o maggiore che sia) e l’abbandono al di fuori di un contesto protetto (ospedali e culle della vita) non dovrebbe mai essere giustificato o giustificabile. Le donne hanno diritto a partorire in ospedale senza essere costrette a prendersi cura del bambino e possono farlo qualunque sia la loro condizione socioeconomica. Il parto in ospedale, protetto dall’anonimato della mamma e senza necessità di farsi carico del bebè, mette i bambini al sicuro e consente loro di non rischiare la vita, in questo senso è un diritto di tutela del nascituro che non può essere mai negato, a nessun bambino dovrebbe toccare la sorte di essere un neonato abbandonato.



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