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Mamma Butta Figlio Appena Nato in un Tombino

di Gioela Saga

25 Luglio 2016

Una vera tragedia che poteva avere un epilogo ancora più drammatico. Una mamma butta figlio appena nato in un tombino vicino ad un’autostrada perché si sente sola e spaventata, pensa che sia l’unica cosa da fare dopo aver tentato disperatamente di abortire in prossimità del parto.

 

Tutt’ora piange continuamente ma è convinta di aver preso la decisione migliore per sé e per il suo bambino. Il giudice la condanna a 21 mesi di carcere e viene rilasciata in base alle attenuanti riscontrate.

Mamma butta figlio appena nato in un tombino: si sentiva sola e disperata.

mamma butta figlio appena nato in tombino

 

Abbandonata dal suo ragazzo, impossibilitata a praticare l’aborto e troppo spaventata per rivolgersi alla sua famiglia con principi religiosi molto rigidi, una ragazza di Sydney ha pensato che l’unica soluzione fosse abbandonare il suo piccolo appena nato in uno scarico per le acque piovane vicino ad un’autostrada proprio mentre stava tornando dall’ospedale.

 

“Ho visto il tombino vicino alla strada e ho solo pensato di mettere lì il mio bambino….”

Nel frattempo, nei giorni successivi è ritornata per ben due volte sul luogo dell’abbandono e non sentendo nessun rumore ha pensato che il piccolo fosse già morto.

 

Invece dopo ben 5 giorni il bambino è stato ritrovato vivo.

Dopo 5 giorni vieni miracolosamente trovato dopo che una mamma butta figlio appena nato

Alcuni passanti sentono fortunatamente alcuni rumori provenire dal tombino, a circa due metri e mezzo di profondità,e avvertono la polizia. Con cautela viene rimossa la piastra di chiusura e, benché fortemente disidratato, infreddolito, malnutrito e ferito, il neonato era vivo!

mamma butta figlio appena nato in tombino

Anche se la mamma butta figlio appena nato, il destino riesce a farlo trovare e a sopravvivere.

Tutto ciò è accaduto nel 2014 e ora alla mamma è stata inflitta una pena di 21 mesi di reclusione contro tre anni e sei mesi normalmente previsti per reati i questo tipo. Sarà libera di lasciare presto il carcere visto che ha già passato sotto custodia tutto questo tempo.

 

Il giudice ha ridotto la pena perché ha giudicato la donna, ora 32 enne, ritardata sul piano emotivo ed intellettuale ed era totalmente sopraffatta dal suo stato e dalla situazione in cui si era trovata.

Le “ragioni” della mamma che butta figlio nel tombino

La donna era stata abbandonata dal padre del piccolo, la cui relazione era stata tenuta nascosta ai genitori. Poco dopo che era rimasta incinta lui le aveva mandato un messaggio per dirle che aveva una nuova ragazza. Da allora era si era chiusa in se stessa e aveva iniziato ad accusare sintomi depressivi.

 

Benché la sua pancia crescesse, ha tenuto tutto nascosto in casa, ai suoi colleghi e a nuovo compagno.

 

Meno di un mese prima della data presunta del parto aveva chiesto ai dottori di poter un aborto ma naturalmente la gravidanza era troppo avanti per poterlo fare.

mamma butta figlio appena nato in tombino

La corte ha ascoltato le ragioni della donna e ha compreso che aveva sempre vissuto in modo poco coerente con la realtà in una comunità quacchera e con un’istruzione elementare, non aveva saputo cos’altro fare perché non ne era in condizioni capaci e non aveva nessun precedente.

Tutte ragioni che hanno fatto optare per una forte riduzione di pena benché questa mamma butta il figlio in un tombino e rimanga fortemente convinta dell’impossibilità di un’alternativa.

Mamma butta figlio in un tombino ma viene rilasciata con uno sconto di pena

Inizialmente la mamma viene accusata di tentato omicidio ma queste accuse cadono e si trasformano in un abbandono di minore messo in pericolo di vita e incautamente messo in pericolo di vita causandogli ferite al braccio.

 

Il giudice ha stabilito tutte le attenuanti e anche il fatto che la donna avrà il supporto della sua famiglia e che comunque si è subito dichiarata colpevole appena ne ha avuta l’occasione formale.

Mamma butta figlio in un tombino: decisione discutibile del giudice?

“Ritengo che ci sia stata una concomitanza di fattori che abbia portato la donna a perdere il controllo della situazione compiendo questo crimine scioccante dove non c’era una vera volontà di uccidere il neonato e dunque è estremamente improbabile che il tutto possa essere reiterato.”

 

La mamma piangente in aula ha dichiarato che:

 

“Sono ancora convinta che ho fatto la scelta migliore ma non volevo che morisse e ho sperato che qualcuno lo potesse sentire e salvare.”

La corte ha ovviamente disposto la custodia del neonato che ora ha venti mesi ed è perfettamente in salute per la sua età e continuerà ad essere monitorato e seguito.

 

Fonte: Smh.com.au

 



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