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Rifugiato Siriano Vende Penne: la Foto Commuove il Web

di Maria Corbisiero

08 Agosto 2016

La foto che vi allego qui di seguito, e che funge da copertina a questo stesso articolo, è la chiara dimostrazione dell’impatto che una singola immagine può avere sulle persone.

Uno scatto che ha commosso il mondo intero e ha dato vita ad una gara di solidarietà che ha cambiato non solo l’esistenza di questo rifugiato siriano e della sua famiglia ma anche quella di molti altri suoi connazionali che hanno perso tutto a causa della guerra.

Rifugiato siriano vende penne in strada: la sua foto commuove il web.

Rifugiato Siriano Vende Penne: la Foto Commuove il Web

Le due immagini sono inequivocabili: l’uomo, la cui sofferenza è chiaramente leggibile sul suo volto, gira per le strade stringendo in una mano alcune penne che cerca di vendere ai passanti mentre con l’altro braccio sorregge la sua bambina che si è addormentata sulla sua spalla con la testa e una manina che pendono sulla schiena del rifugiato siriano.

Si, perché successivamente si apprenderà che l’uomo ritratto nella foto altri non è che un rifugiato siriano che cerca di sopravvivere improvvisandosi venditore ambulante a Beirut, Libano.

Ma procediamo con ordine!

 

La foto di cui sopra è stata pubblicata il 25 agosto del 2015 da Gissur Simonarson, attivista norvegese fondatore di Conflict News, piattaforma web il cui scopo è quello di fornire notizie, video, foto e tutto ciò che può essere utile a documentare la situazione nelle zone così dette “di conflitto”, luoghi difficilmente raggiungibili dai giornalisti “tradizionali”.

Per tale lavoro la CN si avvale di personale volontario e la natura dei contenuti pubblicati può non essere filtrata e, a volte, rivelarsi inaffidabile (in quest’ultimo caso vengono incrementati i controlli da parte della redazione).

Rifugiato Siriano Vende Penne: la Foto Commuove il Web

In seguito alla pubblicazione della foto che aveva come protagonista il rifugiato siriano e la sua bambina, Simonarson è stato letteralmente subissato di richieste da parte di coloro che, commossi, offrivano il loro aiuto a questo padre disperato.

L’attivista ha così pensato di lanciare un appello, usando l’hashtag #BuyPens, nome usato anche per creare un account twitter, affinché qualcuno lo aiutasse a rintracciare l’uomo.

<<Ho condiviso due foto di un rifugiato siriano – racconta Simonarson – Sono stato sopraffatto dalle richieste di aiuto per quest’uomo così ho deciso di vedere se riuscivo a trovarlo>>.

Trenta minuti dopo aver twittato la foto sull’account Conflict News, l’attivista è stato dapprima contattato da un utente che affermava di aver visto l’uomo girare ogni giorno vicino casa sua e, successivamente, è stato raggiunto da Jessy El Murr, giornalista di Sky News Arabia, che lo ha messo in contatto con Carol Malouf, una donna che gestisce un’organizzazione umanitaria.

 

Quest’ultima ha rintracciato Abdul Halim al-Attar, il rifugiato siriano ritratto nella foto divenuta virale, padre single di due bambini, Reem, la bambina di 4 anni che dormiva sulla sua spalla, e Abdelillah di 9 anni, e ha poi fatto da tramite tra questi e Simonarson.

Rifugiato siriano vende penne in strada: la storia di Abdul.

Rifugiato Siriano Vende Penne: la Foto Commuove il Web

Il rifugiato siriano divenuto famoso grazie alla condivisione dell’attivista norvegese è solo uno dei 12 milioni di siriani che, a causa della guerra civile, hanno dovuto abbandonare le proprie case.

Prima della fuga l’uomo lavorava come operaio in una fabbrica di cioccolato, una vita “normale” alla quale ha dovuto dire addio. Fuggito dalla Siria, la sua amata patria divenuta ormai invivibile, Abdul ha prima raggiunto l’Egitto per poi trasferirsi in Libano.

Costretto a vendere tutto ciò che gli era possibile pur di sfamare i suoi due figli, il rifugiato siriano è poi riuscito a cambiar vita, e non soltanto la sua, grazie alla foto che ha commosso il web.

 

Quell’immagine ha infatti dato vita ad una vera e propria gara di solidarietà e ha permesso di raccogliere in soli quattro mesi circa 190mila dollari (l’obiettivo prefisso era di 5mila dollari), una cifra che il rifugiato siriano ha ricevuto poco per volta a causa di alcuni cavilli burocratici.

Grazie a quelle donazioni, pervenute da ben 105 Paesi del mondo, il rifugiato siriano è riuscito a migliorare la vita della sua famiglia e di molte altre persone.

L’uomo infatti, oltre ad aver acquistato una casa per se ed i suoi cari, ad aver iscritto nuovamente il figlio maggiore a scuola e ad aver acquistato dei nuovi giocattoli per la piccola Reem, ha regalato 25mila dollari ad amici e parenti.

Ma non è tutto!

 

Abdul è ora proprietario di un panificio, di un negozio di kebab e di un piccolo ristorante, attività grazie alle quali è riuscito a dare lavoro ad altri 16 profughi siriani.

Una chiara dimostrazione della potenza della rete, uno strumento che, se usato nel modo giusto, può contribuire a rendere migliore la vita delle persone perché anche un singolo uomo può fare la differenza.

Qui di seguito un video in cui Abdul racconta la sua nuova vita.

 

 

Bimba appena nata in un campo profughi: la foto fa il giro del mondo

Fonti: Huffington PostThe Indipendent@Buy_PensMashable



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