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Pensione per le Mamme Casalinghe: Come Ottenerla

di Federica Federico

22 Settembre 2016

Pensione per le mamme casalinghe – in che modo si può maturare il diritto ad un assegno pensionistico pur non lavorando fuori dalle mura domestiche?

 

Quello domestico è un duro lavoro. Sebbene la cura della famiglia richieda tempo, dedizione e fatica al pari di un’occupazione esterna, e sebbene produca a suo modo un vantaggio economico per il nucleo familiare poiché genera risparmio, il lavoro casalingo di fatto non è retribuito. La mancate retribuzione però non equivale a un mancato riconoscimento da parte dello Stato.

Molte donne credono che non sia possibile maturare alcuna pensione per le mamme casalinghe, ma non è così! Esiste uno specifico fondo di previdenza istituito presso l’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza sociale) dal 1997.

La pensione per le mamme casalinghe è maturabile con iscrizione e versamenti al cosiddetto “Fondo Casalinghe”, destinato alle persone (di ambo i sessi), in età compresa tra i 16 e i 65 anni, che svolgono lavori di cura non retribuiti e derivanti da responsabilità familiari.

pensione per le mamme casalinghe info:

I requisiti per l’iscrizione al fondo sono pochi ed essenziali:

  • il lavoro svolto dal richiedente (che può essere un maschio o una femmina) deve essere lavoro casalingo prestato in famiglia e non retribuito, di fatto detto lavoro deve dipendere da responsabilità familiari e si deve realizzare senza vincoli di subordinazione.

Per ragionare attraverso qualche esempio pratico diremo che rientra perfettamente in questa definizione tecnica il lavoro della mamma che si occupa della casa e dei figli, come quello di una giovane nonna che si occupa anche dei nipoti o della nuora che si fa carico della sua casa e della cura della suocera con cui, per esempio, può anche coabitare.

  • Il richiedente non deve già essere titolare di una pensione diretta.

Questo significa che la pensione per le mamme casalinghe non si può cumulare con altri benefici pensionistici.

  • Il richiedente non deve essere un lavoratore dipendente o autonomo già iscritto ad altro ente o cassa previdenziale.

Sul sito dell’INPS si legge testualmente che l’accesso al fondo è negato al lavoratore “dipendente o autonomo per il quale sussista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale”. In questo senso va precisato che non conta la fattiva iscrizione all’ente o alla casa ma basta che il lavoratore vi sia teoricamente obbligato ex lege.

  • Il ricedente non può nemmeno essere un lavoratore part-time se, in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, sta già maturando un diverso diritto alla pensione.

pensione per le mamme casalinghe, info

Pensione per le mamme casalinghe, come iscriversi al “Fondo Casalinghe” dell’INPS:

Il cittadino richiedente può inoltrare la domanda attraverso 3 differenti canali, prima di esaminarli chiariamo che la domanda può essere avanzata solo per via telematica e ciò richiede il preventivo possesso di un PIN identificativo. Il PIN di identificazione è un codice alfanumerico che viene assegnato dall’ente previa richiesta online (clicca qui per saperne di più).

 

Una volta ottenuto il proprio PIN la domanda di iscrizione al fondo può essere avanzata:

attraverso i servizi telematici attivi sul portale dell’istituto (clicca qui per saperne di più);

attraverso Contact Center Multicanale, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 o da telefono mobile il numeri 06164164 ( quest’ultimo numero ha un costo variabile stabilito dal gestore telefonico);

attraverso patronato o CAF.

 

Se non vi sono condizioni ostative, l’iscrizione viene accolta automaticamente. La domanda di accoglimento viene indirizzata al richiedente insieme primi bollettini di conto corrente postale predisposti per il pagamento.

A quanto ammonterà la pensione per le mamme casalinghe?

Il quantum dell’assegno pensionistico (trattandosi di un fondo facoltativo e legato ai versamenti) dipenderà proprio dall’oggettivo importo versato. Più si versa maggiore sarà la pensione maturata.

 

Non esiste un importo imposto: l’importo dei versamenti è libero, tuttavia nel sito dell’ente si legge testualmente: “ versando almeno 25,82€ verrà accreditato un mese di contribuzione. L’Inps accrediterà per ogni anno tanti mesi di contributi quanti ne risultano dividendo l’importo complessivo versato nell’anno per 25,82€.”

 

Ragioniamo, anche qui, attraverso un esempio pratico: se si versano in un anno 207 euro, i mesi accreditati saranno 8. Quindi per stabilire il numero dei mesi accreditati vi basterà dividere l’importo versato per la somma minima corrispondente al mese di contribuzione ovvero per 25,82.

 

Il versamento e\o i versamenti non sono assoggettati a date di scadenza né limiti temporali, potranno essere effettuati in qualsiasi momento dell’anno.

Il bollettino di c/c postale, in formato pdf, con i dati dell’iscritto al Fondo Casalinghe ma senza l’indicazione dell’importo (che, come detto è sempre libero), può essere stampato anche nella sezione Servizi online del sito INPS.

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Pensione per le mamme casalinghe, quali diritti matura la casalinga che si iscriva al fondo?

  • Dopo almeno 5 anni di contributi, l’iscritto matura il diritto alla pensione di inabilità.

L’accesso a detto regime pensionistico resta sempre subordinato all’intervenuta assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.

  • L’iscritto matura il diritto alla pensione di vecchiaia, a partire dal 57° anno di età e a condizione che siano stati versati almeno 5 anni (o 60 mesi) di contributi.

 

Attenzione: la pensione per le mamme casalinghe viene liquidata solo se l’importo maturato (ovvero se l’assegno pensionistico finale) risulti almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20% (1,2 volte in più rispetto all’assegno sociale).

E’ bene chiarire anche che la pensione per le mamme casalinghe non si trasmette agli eredi.

Diversa dalla pensione per le mamme casalinghe è l’iscrizione all’INAIL.

Sono obbligati ad iscriversi all’INAIL tutti i componenti del nucleo familiare, di età compresa fra i 18 e i 65 anni compiuti, che, in via esclusiva, non occasionale e a titolo gratuito, si occupino delle attività domestiche per la cura del proprio nucleo familiare.



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