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Bambino di 6 Anni Lasciato per 15 Ore al Freddo sul Balcone

di Federica Federico

30 Dicembre 2016

Avere cura di un figlio significa garantirgli benessere, in primo luogo sicurezza fisica e mentale. Questo dovere di ogni genitore viene moralmente e materialmente contraddetto ogniqualvolta su un bambino si eserciti un atto di violenza, un abuso o un sopruso.

 

Dal quartiere Sint Joost ten Node nella periferia di Bruxelles arriva un’agghiacciante storia di maltrattamenti su un minore:

un bambino di 6 anni ha rischiato di morire dopo aver trascorso 15 ore al freddo chiuso su uno dei balconi di casa.

Il bambino era stato messo in punizione sul balcone di casa senza poter rientrare all’interno; le basse temperature e la prolungata esposizione al freddo hanno determinato nel piccolo tutti i sintomi e le gravi conseguenze dell’ipotermia; il bimbo non aveva un giubbotto, non aveva cibo e nemmeno acqua.

bambino di 6 anni

Bambino di 6 anni, rischia la morte a causa di un’assurda e disumana punizione inflitta dai genitori per aver “rubato” cibo dalla cucina.

I fatti, così come ricostruiti dalle autorità locali, disegnano un pietoso scenario di maltrattamenti e soprusi:

il bambino di 6 anni ha una gemellina, i piccoli sono stati giudicati in evidente stato di malnutrizione. A quanto pare, la piccolissima vittima dell’ignobile punizione aveva recuperato dalla cucina di casa un po’ cibo per sfamarsi, scoperto in flagranza è stato esiliato sul balcone.

Al momento dell’intervento dei sanitari il bambino di 6 anni indossava solo il pigiama e le sue condizioni di salute apparivano critiche.

I soccorsi sono stati allertati dalla mamma, la donna chiamando il pronto intervento ha dichiarato che un bambino aveva perso conoscenza sul balcone.

Solo dopo si è scoperto che quel bambino di 6 anni era in punizione, era stato abbandonato al freddo, era rimasto senza riparo né acqua o cibo dalle 5:00 del mattino alle 20:00 della sera.

L’assurda tragedia si è consumata scorso lunedì e le condizioni del bambino sono tutt’ora critiche.

 

Le fonti locali spiegano che la collocazione logistica del balcone ha impedito a chiunque di scorgere il bambino in difficoltà: le palazzine affacciano in un’area interna e non esposta alla strada. Pertanto, complice il freddo che non porta nessuno a trascorrere del tempo sui balconi, la piccola vittima è rimasta nascosta sino a sentirsi così male da perdere i sensi.

La diagnosi dei soccorritori è stata subito serissima, il bambino versava in stato d’incoscienza, accusava tutti i sintomi dell’ipotermia e aveva evidentemente patito fame e sete, oltre a manifestare un complessivo stato di scarsa nutrizione.

Da un punto di vista socioeconomico, l’area cittadina teatro del dramma è una zona critica : Saint Josse ten Node è un quartiere popolare sito alla periferia nord-orientale di Bruxelles. E, senza temere di sbagliare, è possibile identificare quella zona urbana come un sobborgo, di fatto è il Comune con il reddito pro capite più basso dell’intero Belgio.

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I bambini vivevano con la mamma, 31 anni, e con il compagno di lei, dieci anni più giovane della donna.

L’uomo è di nazionalità belga mentre la donna è risultata cittadina francese. Il dato choc, emerso dai controlli delle autorità, è che né la mamma né i bambini risultavano registrati in Belgio e i gemelli, infatti, non frequentavano nemmeno la scuola.

 

Per completezza di informazione, va detto che le fonti locali non identificano apertamente l’uomo come il padre, ma nemmeno escludono che possa esserlo. Al momento la mamma e il suo compagno si trovano in stato di detenzione e sono accusati di maltrattamenti su minori; rischiano, secondo la legge vigente in Belgio, tra i 20 e i 30 anni di reclusione.

Il bambino di 6 anni è ricoverato in ospedale e la prognosi è ancora riservata, la stampa afferma solo che le sue condizioni sono gravi; la gemellina, invece, è stata subito presa in custodia dai servizi sociali.

La speranza è che la piccola vittima possa riprendersi presto. Nessuna creatura umana merita un trattamento tanto violento, pericoloso e meschino, men che meno lo merita un figlio dalla sua mamma.



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